Politica | Il museo

"Ötzi in via Dante? Arno ci ripensi"

Corrarati e Konder chiedono al presidente Kompatscher di riaprire il confronto sulla nuova collocazione della mummia del Similaun all'Ex Enel, che dovrebbe costare 100 milioni. "Possiamo trovare una soluzione condivisa".
konder corrarati
Foto: Comune di Bolzano
  • Il capoluogo sta cominciando a fare i conti con la realtà: il carcere nuovo di Bolzano è quello vecchio, come abbiamo scritto qualche giorno fa, e quindi anche tutta l'area intorno alla struttura dovrà adeguarsi. Cosa significa per quello che doveva diventare un nuovo polo museale cittadino?  A livello amministrativo se ne parla quasi sotto voce. “Ötzi in via Dante all’ex Enel? Un’idea incomprensibile, davvero pessima sotto il profilo dei volumi di traffico veicolare atteso in una stretta via a senso unico, ma non solo. Tenendo conto che si spenderà una cifra esorbitante, 100 milioni, la posizione è veramente infelice, praticamente “sotto” ponte Druso, ai margini del centro storico, tra Carabinieri e Questura, al fianco del carcere che di lì non si sposterà mai. Le code dei migranti per i permessi di soggiorno davanti alla Questura si confonderanno con quelle dei turisti per vedere la mummia”, ironizza un funzionario comunale. Per costruire un gioiello tutto nuovo come il Muse la Provincia di Trento aveva sborsato circa 70 milioni, per avere un termine di paragone.

    Quando leggerà queste righe è facile immaginarsi un Arno Kompatscher che sbuffa e alza gli occhi al cielo, prendendosela “à la Luis Durnwalder” con l’eterna difficoltà nel portare avanti progetti assieme al Comune di Bolzano. Ma le perplessità non sono solo a livello amministrativo. Timidamente, senza alzare la voce, in quest’afa ferragostana provano a “buttarla lì” per vedere che effetto fa, sia il sindaco Claudio Corrarati che il suo vice, Stephan Konder, che ai tempi del “sì” della Giunta Caramaschi, nel luglio 2023, era un semplice consigliere (vicesindaco era Luis Walcher). Già, perché il punto è questo: Kompatscher sbufferà perché la Giunta di centrosinistra-SVP diede un parere favorevole "subordinato al rispetto delle condizioni indicate dalla Conferenza dei servizi, dalla commissione per il paesaggio e dall'Ufficio comunale tutela dell'ambiente, tenuto conto che l'intervento in questione ricade all'interno del piano per la tutela degli insiemi". Il parere era comunque ampiamente favorevole, ma, del resto, Renzo Caramaschi è stato per tutti i nove anni da sindaco “più kompatscheriano di Kompatscher”, per cui la cosa non deve sorprendere.

  • Villa Gasteiger: L'edificio è di proprietà della Generalbau della famiglia Tosolini. Foto: Asp/Sinloc
  • “Negli ultimi tempi – dice Claudio Corrarati, estraneo, a differenza dell'SVP cittadina, alla scelta della precedente amministrazione  – si parla molto di turismo. Ebbene, quando si parla di turismo bisogna pensare a programmare bene non solo gli arrivi, i parcheggi e i pernottamenti, ma anche la posizione della strutture turistiche, di interesse culturale e non solo. Su questo la riflessione deve essere ampia e condivisa, anche in relazione agli scenari futuri sul turismo e al tipo di turisti che arriveranno in città. Le cose cambiamo così velocemente che è bene anche fare degli aggiornamenti sulle strategie. Al netto del ruolo del Comune, tenendo conto dell'arrivo a breve del programma di sviluppo della città dato in incarico esterno, sul tema museo archeologico non vedo male un’analisi completa anche in prospettiva di come si svilupperà la zona di Corso Libertà, vera zona di continuità del centro storico oltre il Ponte Talvera”.

    Cosa intende, il sindaco, che andrebbe rivalutata l'opzione ex INA a ponte Talvera, che è sempre della Generalbau di Tosolini? “La città ha un grande potenzialità di sviluppo verso Corso Libertà arrivando fino a piazza Gries. Una continuità favorita dalla opere di riqualificazione di piazza Vittoria e del polo bibliotecario. È chiaro che su questo asse, che parte da ponte Talvera e arriva fino a Gries, posizionare un'attrazione culturale come Oetzi, associata alla rivalutazione del Museo civico, rilancerebbe una zona che oggi soffre molto, ha strutture economiche chiuse da tempo, ma soprattutto veicolerebbe una parte di interesse turistico oltre ponte Talvera fino alla zona vitivinicola di Piazza Gries. Una città che cambia,  deve farlo in modo condiviso prima di tutto dall'amministrazione che la guida, prima ancora che dalla Provincia, a cui dobbiamo rispetto e gratitudine per la contribuzione economica. Insomma, è un tema che probabilmente deve ritornare sul tavolo del dibattito, condiviso tra i vari attori interessati”. 

    “Appare ormai palese – gli fa eco Stephan Konder - che il nuovo carcere difficilmente vedrà la luce e, in ogni caso, i tempi sarebbero molto lunghi. A questo si aggiunge la valutazione della Provincia, che stima l’intera operazione in circa 100 milioni di euro a carico della collettività per il nuovo museo di Ötzi. Se poi la proprietà dovesse chiedere somme superiori, è facile immaginare che eventuali ricorsi finirebbero per far slittare il trasferimento di molti anni. Come ha ricordato anche il Sindaco, pur non essendo direttamente competente (trattandosi di una decisione provinciale), il Comune può certamente chiedere maggiore chiarezza su tutta l’operazione. Personalmente ricordo che già nel 2020 lanciai la proposta di spostare Ötzi al Museion – il progetto “Icecube for Iceman” – che continuo a ritenere molto valido, con l’idea di uno scambio tra edifici. A livello provinciale, purtroppo, questa soluzione non è mai stata approfondita, nonostante all’epoca avesse raccolto il sostegno di molti cittadini ed anche quello dell'attuale Assessore provinciale Christian Bianchi e dell’ex Assessore comunale Stefano Fattor. Forse è giunto il momento di rimettere sul tavolo soluzioni alternative: più sostenibili, realistiche e coerenti con il valore culturale internazionale che Ötzi rappresenta”.

    Kompatscher leverà gli occhi al cielo, ma nel frattempo l’amministrazione comunale ha cambiato colore politico, per cui forse potrebbe avere quanto meno diritto di parola.  Solo quattro mesi fa, un mese prima del voto amministrativo, il presidente della Provincia non si scompose per una sentenza della Corte costituzionale relativa ai tempi di esproprio.   Difficile che si scomponga ora.