Bolzano: Ciak, si gira!
Dal 22 al 24 settembre la città di Bolzano è stata protagonista di numerose riprese. Niente a che vedere con troupe televisive o di professionisti. Questa volta ad invadere il territorio sono stati piccoli gruppi di appassionati di cinema e narrazione per immagini. Bz 48 hour, questo il nome della prima edizione del concorso organizzato dal Comune in collaborazione con Scuola Zelig, Film Club, Cooperativa 19, Azienda di Soggiorno e Turismo.
La sfida era realizzare un cortometraggio della durata massima di otto minuti nel giro di appunto 48 ore. Il tema, puramente libero, fondamentale valorizzare la città di Bolzano, ma con tre requisiti minimi: ogni squadra ha estratto a sorte un luogo diverso della città in cui girare almeno una scena, inoltre nel video doveva essere inserita una battuta ben precisa, e doveva comparire un oggetto particolare, un paio di forbici.
23 le squadre iscritte, formate sia da appassionati che da persone vicine da anni al campo della cinematografia, 15 i corti consegnati e 10 i finalisti proiettati nella serata del 7 ottobre al Capitol, giudicati dagli esperti del settore Alessandro Rossetto, Marina Spada e Caterina Vertova.
La tana il corto vincitore, realizzato da Frabiato Film. Premiato invece dall’azienda soggiorno e turismo il gruppo Bee time col corto Istantanea mentre l’IDM Mentoring Prize è andato a Nove Regine con Apnea.
Vogliamo approfondire le scelte cinematografiche di qualche troupe di partecipanti all'iniziativa. Il corto degli Avocado vede come protagonista una futura mamma, la quale legge una lettera dedicata al nascituro, con vari luoghi della città a fungere da sfondo. Noi siamo andati a parlare proprio con l’attrice. Eleonora Bovo detta Suri, disegnatrice, partorirà davvero a breve. Regista del team Francesca Centonze, 26 anni, ha studiato design all’università di Bolzano ed è una videomaker. L’idea della trama deriva da un suo sogno. Subito dopo ha contattato Eleonora per vedere se effettivamente era in grado di potercela fare con le riprese, dovendo lei divenire madre a novembre. La lettera è stata scritta da un collaboratore, Yomo, e successivamente è stata rivista dalla futura mamma che ha aggiunto qualcosa di personale. “La frase sui video dei gatti che girano in mezzo a tante altre notizie o il limite di scattare 24 foto al giorno ho voluto inserirli io”, ci racconta. E appunto da questo deriva il titolo: 8760 che è la somma annuale di 24 foto al giorno. Per le riprese, avvenute solo il sabato, ci hanno pensato Nicole ed Elena. L’inizio e la fine del corto corrispondono con l’ospedale, luogo di nascita del bimbo. Suri racconta il tutto con serenità e tenerezza, definendosi però non adatta a recitare, anche se invece il pubblico e la giuria sono rimasti estasiati dal suo viso e dalla celebrazione della maternità. Il video si può trovare su youtube.
E ora spostiamo la nostra attenzione sulla squadra Plan 49 composta da Simone Endrizzi ed Erald Dika, entrambi studenti alla Zelig, la scuola di documentario di Bolzano.
Cosa avete pensato quando avete scoperto il concorso?
Ci siamo scritti, e dopo ci siamo iscritti all’ultimo. L’abbiamo preso come una sfida e un gioco, in quanto nel mentre avevamo altri mille lavori da portare a termine.
Con quante persone avete collaborato durante il concorso?
Inizialmente eravamo solo noi due per l’idea e la sceneggiatura. Poi abbiamo arruolato amici per il trasporto, l’attrezzatura, la truccatrice del paese di Simone, gli attori… Tutto si è svolto per passaparola e improvvisazione.
Da dove deriva il nome della squadra?
È come dire “abbiamo un piano a o b..” e 49 è la somma della nostra età.
I ragazzi hanno girato già la stessa sera e il giorno dopo. Il montaggio invece è avvenuto dalle 4 del mattino della domenica (dopo che Simone aveva addirittura lavorato sabato sera facendo altri video ad una festa).
Non volevano nemmeno consegnare in quanto avevano perduto dei file e l’audio non era buono.
“Non crediamo sia giusto e rispettoso partecipare con macchine e attrezzature troppo professionali. L’importante è la storia. La nostra era un po’ più intrecciata e complicata, almeno così ci piace pensare. Siamo stati fortunati col luogo, le forbici e la frase s’incastravano con la sceneggiatura già pensata.”
Effettivamente la trama del corto è assai complicata: è la storia di un ragazzo trovato morto in casa. Un detective cerca di scoprire cosa si nasconde dietro a questo presunto suicidio, nel mentre scopre dei video girati dallo stesso ragazzo rivolti sia a stesso (in quanto aveva perduto la memoria nove mesi prima) sia a chi avrebbe rinvenuto il tutto in cui confessa di aver ucciso la ragazza nell’incidente avvenuto mesi prima… Ma in finale in realtà si vede la sua morte post incidente e la ragazza ancora viva. Sileo, questo il nome del corto presente su youtube, deriva dal latino che vuol dire riposo, nuovo inizio. E per coglierlo non resta che riguardarlo.
Plan 49 è una realtà nata per gioco che però spera di continuare assieme, i ragazzi stanno partecipando ad un altro festival con videoclip, postproduzioni di documentari, corti.
Non ci resta che augurare una lunga vita collaborativa a tutte le squadre che si sono messe in gioco e ringraziare l’organizzazione!
Joana Preza