Il forte di Fortezza è ora della provincia

Il demanio dello stato ha definitivamente ceduto l'imponente fortificazione asburgica. Prosegue dunque con questo atto fortemente simbolico la serie di vantaggiose dismissioni dei siti militari. Ma Süd-Tiroler Freiheit non è contenta e si lamenta per la realizzazione di 36 appartamenti per militari.

Era destino: il forte di Fortezza, realizzato nell'800 per la difesa della zona sudoccidentale dell'impero aasburgico, non è stato mai direttamente operativo con lo scopo per cui era stato ideato. L'imponente costruzione, per lunghi anni abbandonata a sé stessa, negli ultimi anni si è reinventata ospitando eventi culturali e divenendo un luogo privilegiato di testimonianza storico-architettonica. Con il passaggio ufficiale alla provincia di Bolzano, avvenuto oggi 18 dicembre 2013, il forte potrà dunque ora rilanciare ulteriormente il suo nuovo ruolo, grazie alla gestione in proprio in sede locale. 

Seppur con un accenti completamente diversi (il forte non è mai stato usato dallo stato italiano per scopi militari), l'acquisizione  della fortificazione in qualche modo si inserisce in un discorso complessivo che riguarda la cessione da parte dello stato italiano di una serie di strutture, tra qui numerose caserme dismesse. Però per ottenere la proprietà del forte di Franzensfeste la provincia non ha dovuto ricambiare lo stato costruendo in cambio condomini per militari 'italiani', così come sta avvenendo in numerose località della provincia in seguito ad un protocollo d'intesa indubbiamente vantaggioso per entrambe le parti. 

La vicenda ha un sapore buono, quasi natalizio. Proviamo a sintetizzare? Ma sì, dai. Ecco: l'esercito si sgonfia e la pace trionfa. 
Ma non tutti sono s'accordo. La voce fuori dal coro è quella, manco a dirlo, di Süd-Tiroler Freiheit che - a proposito della decisione di realizzare di alcuni appartamenenti a Bressanone nella zona delle ex caserme Schenoni, parla addirittura di "36 Wohnungen für italienische 'Militärangehörige' zur Verteidigung der 'italianità' der Stadt"
Non è tutto: per il partito di Eva Klotz e Sven Knoll il fatto acquista ulteriore gravità visto che appare come un 'non necessario risarcimento' a fronte della restituzione da parte dello stato italiano della caserma ex Reatto di Bressanone. Che prima di essere intitolata all'omonimo ufficiale italiano caduto nella guerra d'Etiopia era - ahinoi - 'die ehemaligen Kaderkaserne des zweiten Tiroler Kaiserjägerregimentes'
Torti su torti, risarcimenti su risarcimenti. Un'intera equipe di giuristi e storici forse andrebbe coinvolta per dirimere una volta per tutte queste questioni. Oppure semplicemente occorrerebbe guardare avanti, perché camminando all'indietro si va più lenti. E ogni tanto si inciampa. 

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Palaia Renato Mer, 12/18/2013 - 20:17

Con l'abolizione del servizio militare obbligatorio è iniziato il massiccio trasferimento di beni dallo stato alla provincia, che poi li ha destinati agli usi più disparati, in relazione alla sua politica di insediamenti produttivi o urbani ed altro. La contropartita è consistita quasi regolarmente nella costruzione da parte del governo provinciale di
appartamenti per i militari. Questa prassi è alquanto datata e lascia perplessi il fatto che Süd-Tiroler Freiheit si stupisca e si lamenti. I beni dello stato hanno un certo valore e quindi è naturale che lo stato, cedendoli, chieda beni di valore equivalente.
Comunque gli eventi culturali, che nel forte di Fortezza fino ad ora sono stati gestiti dalla Provincia, potranno continuare ad esserlo. Da questo punto di vista non credo sussistano dubbi. Certamente il forte asburgico non sarà demolito, in quanto altresì sotto tutela monumentale.

Mer, 12/18/2013 - 20:17 Collegamento permanente
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pérvasion Mer, 12/18/2013 - 21:24

"Torti su torti, risarcimenti su risarcimenti. Un'intera equipe di giuristi e storici forse andrebbe coinvolta per dirimere una volta per tutte queste questioni. Oppure semplicemente occorrerebbe guardare avanti, perché camminando all'indietro si va più lenti. E ogni tanto si inciampa."

Brutta metafora... guardare indietro molte volte sarebbe utile per trarre lezioni importanti dalla storia, il che troppo spesso non avviene. Andare più lenti può essere un ottimo esercizio.

Mer, 12/18/2013 - 21:24 Collegamento permanente