Politica | L'incarico

“Sono contento di essere arrivato uno”

Citando una storica battuta Alex Castellano accoglie entusiasta la nomina a presidente dell’assemblea provinciale Pd. “C’è molto da fare, serve visione nuova”. Ovvero?
Alex Castellano
Foto: Alex Castellano

Il Pd ci riprova con Alex Castellano. Il 26enne studente di Economia e Management del settore pubblico all’Università di Bolzano, impiegato in Provincia e presidente del consiglio di circoscrizione Don Bosco, guiderà l’assemblea provinciale dei dem. Castellano, eletto all’unanimità dai votanti presenti il 16 dicembre alla riunione di partito, ricopre il ruolo che dopo le dimissioni di Nadia Mazzardis era rimasto vacante. “Sono contento di essere arrivato uno”, scherza il giovane dem citando la frase attribuita a Gustav Thöni ma resa celebre da Walter Chiari con il personaggio del ciclista. “Mi sono proposto per il ruolo di presidente per spirito di servizio, per sbloccare una situazione che si era evidentemente arenata - spiega il neoeletto su salto.bz -. È importante che l’assemblea torni a funzionare a regime, così come i circoli territoriali, che si attivino i forum tematici previsti peraltro dal nostro statuto, e che, con un lavoro di squadra che comprende iscritti e non, si costruisca una visione nuova per il territorio, un progetto alternativo a quello di chi attualmente siede al governo provinciale, perché ne abbiamo bisogno, anche in vista della prossima importante scadenza elettorale delle comunali di maggio 2020”. Come si traduce tutto questo all’atto pratico?
 

I fondamentali


Prima cosa da fare, secondo Castellano, è occuparsi della “quotidianità delle persone”, l’alto costo della vita che è una “spada di Damocle per la classe media”. Capitolo imprescindibile, poi, quello dei giovani. “L’ultimo rapporto dell’Istat evidenzia come sempre più italiani lascino il Paese e in particolare anche la nostra Regione”, osserva Castellano tirando in ballo - per esperienza diretta - il ruolo dell’università bolzanina che deve “uscire dalla sua fase beta e pensare a come aprirsi maggiormente alla città”. E dunque: più facoltà, più alloggi per gli studenti anche ipotizzando operazioni urbanistiche che coinvolgano i quartieri piuttosto che virare verso la soluzione della cittadella universitaria in zona industriale che per il neopresidente significherebbe relegare i ragazzi ai margini del capoluogo. Altra risorsa su cui investire di più, sempre in chiave universitaria, è il trilinguismo “che esiste più sulla carta che nei fatti, anche a causa della difficoltà di reperire docenti, ma che è uno dei motivi principali che porta i giovani, da fuori provincia, a venire a Bolzano per studiare”. Tra gli altri esempi portati da Castellano c’è il turismo sostenibile e la proporzionale linguistica, meccanismo “che ha fatto il suo tempo, e che non è più applicabile alla variegata realtà di oggi”. Prima però bisogna obliterare il pass elettorale. Regge il consenso sul Caramaschi bis? “Con il sindaco l’esperienza amministrativa è stata positiva - conferma Castellano -, i progetti fermi nel cassetto hanno preso vita e Bolzano è tornata ad avere un ruolo di primo piano in provincia, ma ora dobbiamo fare uno step successivo, avere un nuovo sguardo, lungimirante, sulla città, e questo passa per una attenta definizione del programma, un ragionamento che faremo insieme”.