Non chiamateli ultras, ma fascisti
"Butteremo a mare negri e americani", ''Matteotti zigomi rotti'', "Ultras Bolzano sciarpa al collo e cinghia in mano'', "Bolzano è la mia città, l'Italia la mia patria" e ancora "HCB a difesa della città".
Risveglio amaro per la città di Bolzano, a pochi giorni dalle iniziative per il giorno della Memoria. I muri di Piazza Matteotti e di altre zone della città sono stati ricoperti da svastiche e diverse scritte fasciste, sessiste e razziste, apparentemente firmate da alcuni ultras dell’Hockey Club di Bolzano, che hanno preso di mira anche il deputato socialista rapito e ucciso nel 1924 dalle camicie nere su mandato di Benito Mussolini.
Scritte violente e inqualificabili che hanno fatto storcere il naso a molti, soprattutto alla stessa società sportiva, che ha nettamente preso le distanze e condannato il gesto.
Non è la prima volta che l’Hockey HC Bolzano è costretta a dissociarsi dalle uscite di alcuni esponenti della destra neofascista del capoluogo che millantano di appartenere alle fila della tifoseria. Nel 2019 la società aveva minacciato azioni legali contro l’ex consigliere di Casapound Andrea Bonazza, in seguito a una foto, pubblicata su Instagram, in cui l’esponente del partito di estrema destra insieme a un uomo con indosso una maschera di di Adolf Hitler si accompagnava alla didascalia: “Era il capodanno del 1933… Lui mi spiegava che avrebbe conquistato l’Europa con la guerra, io rispondevo che a Bolzano stava nascendo uno squadrone di hockey che avrebbe conquistato anche lui”.
Una presa di posizione per le scritte comparse questa mattina è arrivata anche dagli stessi tifosi che ribadiscono che “la Curva Figli di Bolzano condanna l'atto e l'azione relativi alle scritte apparse in piazza Matteotti. La nostra curva è solo biancorossa, - sottolineano – tutti gli altri colori o simboli non fanno parte della curva. Il buontempone responsabile di questa azione sarebbe meglio che prendesse pennello e vernice e che rimediasse al danno. La curva – aggiungono gli Ultras – essendo composta da singoli individui, è rappresentanza della città e delle varie componenti sociali, ma ogni uomo è responsabile delle proprie azioni”.
“Chiaramente come società prendiamo le distanze dalle scritte apparse, che nulla hanno a che vedere con i valori dello sport e della società civile – spiega la squadra interpellata da salto.bz –. Sottolineiamo come da anni ormai in curva e allo stadio non compaia alcun simbolo che non siano quelli della squadra o di sostegno alla squadra. Lo stadio e il supporto all'interno dello stadio sono assolutamente da inquadrare in un contesto sportivo e aperto a tutti. Siamo quindi felici – sottolinea L’HCB – che la stessa curva prenda le distanze dall'episodio, evidentemente frutto dell'azione di un singolo”.
In mattinata sono arrivate anche dichiarazioni dal mondo dei partiti e dei sindacati: "Il sindacato SGBCISL condanna con fermezza il vandalico attacco fascista della scorsa notte. Simbolo di coraggio, integrità morale e di onestà intellettuale la figura di Giacomo Matteotti, invisa e temuta dai fascisti, è stata, è e rimarrà patrimonio di chiunque si riconosca nei valori della costituzione italiana. Per quanto siano originate da ignoranza e vigliaccheria, riteniamo che simili azioni non vadano sottovalutate nella loro gravità, ma contrastate con determinazione", dice Donatella Califano, Segreteria provinciale SGBCISL.
"Siamo consapevoli che pochi facinorosi vogliono infangare così una curva sportiva di appassionati e tifosi, ma noi non cadremo nell’inganno", scrive il Partito Democratico in una nota ribadendo che sarà presente all'appuntamento di risposta lanciato questo pomeriggio alle 18 dall’Anpi per rendere omaggio al Monumento di Giacomo Matteotti "a testa alta per la memoria di chi è morto per la nostra libertà".
È necessario smetterla con le sottovalutazione di episodi come questi, perseguire questi gruppi pericolosi e essere conseguenti alle parole di condanna tutti i giorni dell'anno
L’Associazione Partigiani ha espresso la propria condanna, sottolineando che “i soliti noti hanno agito insultando la memoria della Città e di Giacomo Matteotti con le loro lugubri scritte e con i loro simboli fascisti , cercando di strumentalizzare, non a caso a pochi giorni dalle tantissime iniziative per il giorno della Memoria, il disagio per una questione amministrativa relativa all'aspetto della piazza e la sana passione sportiva per la squadra biancorossa” aggiungendo che, sebbene il Comune si sia già attivato per rimuovere le scritte, “è necessario smetterla con le sottovalutazione di episodi come questi, perseguire questi gruppi pericolosi e essere conseguenti alle parole di condanna tutti i giorni dell'anno anche nei confronti dei tentativi di questi figuri ben conosciuti di inquinare il mondo degli sportivi”.