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OpenPolis pubblica l'indice di produttività 2017. Schullian e Zeller guidano la classifica tra gli eletti in Alto Adige. I peggiori invece sono Biancofiore e Berger.
Camera
Foto: upi

Il più produttivo tra i Deputati eletti in Alto Adige risulta nel 2017 Manfred Schullian, che occupa il 68° posto tra tutti gli eletti secondo l'ultimo indice diffuso da OpenPolis. Tra i senatori, invece, il più efficace nella propria azione è stato Karl Zeller, cinquantunesimo. A chiudere gli elenchi di Deputati e Senatori eletti nel territorio alto-atesino sono invece Michaela Biancofiore (602ima alla Camera) e Hans Berger (198imo a Palazzo Madama).

L'indice misura l'efficacia dell'azione degli eletti. Non descrive, né divide, tra buoni e cattivi, ma vuole aiutare a comprendere i parametri che influiscono sulle dinamiche dei lavori parlamentati. Esiste dal 2011, e costantemente aggiorna i propri parametri sulla base dell'evoluzione nei lavori delle due camere.

 

 

È evidente, ad esempio, che "dei circa 1.000 deputati e senatori solo un centinaio è riuscito a influire sui lavori di Montecitorio e Palazzo Madama -spiega OpenPolis-, ennesima prova della forte crisi di identità che sta vivendo il nostro parlamento". Così, "l’indice di produttività parlamentare analizza il lavoro di deputati e senatori in base a criteri di efficacia utili a distinguere la grande quantità di attività che non producono effetti dalle poche iniziative che invece danno risultati". È importante ricordare che questo lavoro, che ad esempio nella XVII legislatura ha valutato una mole di 473.976 atti, non "entra mai nel merito delle disposizioni, se sono positive o negative, ma si limita ad attribuire un punteggio a ogni passaggio di iter".

Questo significa, quindi, che più un provvedimento si avvicina a essere completato più sarà alto il punteggio assegnato a chi presenta l’atto (primo firmatario) o ne è il relatore. Altri punti vengono attribuiti con il consenso ottenuto su un provvedimento, attraverso le firme degli altri parlamentari, e, infine, in base alla partecipazione del parlamentare ai lavori. L’insieme di questi parametri - messi a punto nel tempo grazie al confronto anche con molti parlamentari - premia il risultato e il merito politico e penalizza la produzione di scartoffie buone solo a intasare gli uffici.

Dei circa 1.000 deputati e senatori solo un centinaio è riuscito a influire sui lavori di Montecitorio e Palazzo Madama, ennesima prova della forte crisi di identità che sta vivendo il nostro parlamento

"L’indice -premette OpenPolis- è uno strumento che ha il vantaggio della sintesi ma non deve essere considerato una misurazione esatta. Serve per analizzare e valutare la complessa realtà parlamentare e non certo per formulare giudizi. Non prende in considerazione aspetti molto importanti a cui un politico dedica tempo ed energie, come la relazione con il territorio, il confronto con gli attori sociali o la vita di partito. Si focalizza, in sintesi, sulle attività istituzionali tracciabili e monitorabili, in maniera completa e uniforme, e disponibili sui canali ufficiali di Camera e Senato".
 

OpenPolis non si limita, però, a scattare fotografie. Denuncia, ad esempio, che alcuni passaggi delle attività parlamentari siano ancora "scarsi" quanto a trasparenza. In particolare, "la possibilità di accesso diminuisce fino a cessare quasi del tutto con l’avvicinarsi ai centri decisionali: non è possibile avere notizia di ciò che accade nelle commissioni parlamentari, cuore del processo legislativo. Eppure basterebbe introdurre misure già adottate per le aule -voto elettronico e resoconto integrale- per rendere trasparenti discussioni, votazioni e presenze".

Tra gli elementi che inficiano l'indice di produttività dei parlamentari ce n'è anche un altro, legato al ruolo da protagonista che il governo si sta ritagliando quando ad iniziativa legislativa: il potere esecutivo, infatti, sta letteralmente monopolizzando la produzione delle leggi nel nostro Paese. Nell'ultima legislatura, così, ha prodotto il 74,74% delle norme approvate, più di 7 su 10. "La dinamica classica 'maggioranza-opposizione' sta diventando sempre più una contrapposizione fra il governo e l’opposizione", scrive OpenPolis.

Così, se in linea di principio la produttività dei parlamentari raggiunge la sua massima espressione con la presentazione di testi che diventano legge, in un Parlamento in cui la stragrande maggioranza dei testi approvati sono di iniziativa governativa, è chiaro che questo diventa molto difficile. L'essere nominato relatore di un provvedimento, specialmente di quelli governativi, diventa quindi un elemento di massima importanza.
Solo in pochi, però, possono vantare un ruolo chiave, ed aspirare a una nomina del genere. Una key position che potrebbe garantire anche una posizione tra le prime dieci nell'indice di produttività.