Cronaca | La replica

Sad al contrattacco

Renon e Mendola, il dg di Sad Vettori risponde ad Alfreider: “La Provincia non può eliminare il nostro obbligo legale di svolgere il servizio fino al nuovo subentro”.
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Foto: Othmar Seehauser

È ancora scontro al calor bianco fra Palazzo Widmann e Sad. Ieri, 18 maggio, le concessioni rilasciate dalla Provincia di Bolzano alla Sad Spa per l’esercizio della funivia del Renon, della ferrovia a scartamento ridotto del Renon e della funicolare della Mendola sono definitivamente terminate (sarà attivato un servizio sostitutivo con autobus). “La Sad sta tentando di evitare il passaggio del servizio a STA per poter continuare a gestire il servizio ottenendo il corrispettivo pagamento in cambio - aveva riferito in una nota l’assessore Daniel Alfreider -. A questo scopo l’azienda ha anche rifiutato di restituire i beni acquistati dalla Provincia, opponendosi al regolare passaggio di consegne alla STA. Il progetto della Sad di vendere all'estero i treni finanziati con denaro pubblico è stato bloccato grazie a un pronunciamento del tribunale. Il Consiglio di Stato a Roma deciderà ora (il pronunciamento è atteso per venerdì prossimo, ndr) sull’ennesima richiesta di proroga del servizio avanzata da SAD. Abbiamo massima fiducia nella giustizia”. I tre impianti nel frattempo restano fermi.

 

Puntuale è arrivata la risposta della Sad. Il direttore generale della maggiore concessionaria per il trasporto pubblico extraurbano e urbano dell'Alto Adige, Mariano Vettori, rivolgendosi ad Alfreider puntualizza in primis che la concessione a Sad sarebbe scaduta alle ore 24.00 di ieri ma che il nuovo affidamento alla subentrante STA, è stato sospeso dal Consiglio di Stato. In questa situazione - sottolinea Vettori - Sad è obbligata a svolgere il servizio.

La Provincia può ordinare d’urgenza un nuovo servizio che non viene svolto ma non può certamente eliminare il nostro obbligo legale di svolgere il servizio fino al subentro del nuovo gestore”. Sostiene Vettori che la realtà è che la Provincia “volendo risolvere brutalmente il problema delle locazioni e non volendo sottostare alla sospensiva giudiziale disposta dal Consiglio di Stato, toglie addirittura un servizio sostituendolo con altri mezzi e questo per scopi che sul piano amministrativo sul piano contabile sono oggettivamente censurabili”.

Il dg di Sad ricorda inoltre che la società di trasporto pubblico altoatesina gestisce in locazione ordinaria le due rimesse dei tram del Renon e le due stazioni della funivia del Renon “e che detti rapporti si sono rinnovati (per mancanza di disdetta) fino al 2027 per cui era del tutto logico che Sad rimanesse concessionaria fino a tale data”.

Da oggi, fa sapere infine Vettori, Sad sospende i servizi “per evitare al pubblico erario una spesa inutile” e “provvederà a mettere il personale in ferie anche perché la sua sospensione poco prima delle ore 24.00 senza alcuna altra comunicazione tantomeno seria e concreta, ci ha impedito di dare idonea comunicazione, preavviso od altro al nostro personale”.