“Fraccaro non sa di cosa parla”
“Sono senza parole”. Lapidario è il primo commento del presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Federico Giudiceandrea, all’indomani delle dichiarazioni del ministro 5 stelle Riccardo Fraccaro in merito al BBT. “Bloccare i lavori del tunnel del Brennero” è stato l’altisonante annuncio del responsabile del dicastero per la Democrazia e i Rapporti con il Parlamento che ha suscitato dure reazioni a catena da parte di Svp e Pd e da cui ha subito preso le distanze il vicepremier leghista Matteo Salvini confermando la volontà di proseguire con il progetto.
Nelle file dei dem dopo l'attacco della deputata Maria Elena Boschi a rincarare la dose ci ha pensato, oltre all’ex ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il segretario provinciale del Partito democratico Alessandro Huber che ha parlato di “spacconata grillina”; “Fraccaro si vergogni, uno schiaffo al futuro della mobilità di questa terra. Tutto il traffico di camion che si sposterà sui treni e andrà in galleria così rimarrebbe sull'autostrada ad inquinare Bolzano e la Valle d'Isarco, viene lui a vivere qua poi?”.
Tranchant anche il giudizio del governatore Arno Kompatscher, che definisce di un’“ignoranza sconvolgente” le esternazioni del ministro pentastellato; e quello di Daniel Alfreider, candidato della Volkspartei: “Siamo increduli e indignati di fronte alla posizione che oggi (ieri, ndr) il ministro Fraccaro ha assunto sul tunnel del Brennero. È una posizione che ad essere equilibrati si deve definire folle. In Alto Adige-Südtirol non abbiamo bisogno di questo modo di fare politica”.
La guerra dei numeri
È sulle cifre che si consuma la diatriba a distanza. Alfreider, ricordando che i costi della galleria (8,4 miliardi di euro e consegna dell'opera fissata al 2027) - co-finanziati dall’Ue al 40% e sostenuti al 30% da Italia e Austria - saranno “sensibilmente inferiori ai benefici economici e infrastrutturali che la realizzazione dell’opera determinerà”, aveva poi sfidato Fraccaro a mostrare le prove a sostegno della propria tesi sulla sproporzione fra costi e benefici.
La replica non si è fatta attendere. L’analisi costi-benefici c’è già, riferisce il sottosegretario alle Infrastrutture Michele Dell’Orco che squaderna una valutazione indipendente da parte del Politecnico di Milano - finora secretata dal precedente governo Pd, afferma - i cui risultati confermerebbero che le previsioni di traffico sono sovrastimate e i costi di gestione sottostimati e che dunque “l’opera è insostenibile sul piano socio-economico e ingiustificabile alla luce delle alternative esistenti”.
Perentorio Giudiceandrea: “Curioso che si trovi sempre qualche professore universitario disposto a correre dietro a certe fantasie, forse per avere qualche tornaconto personale? Mi piacerebbe proprio vederlo questo studio, verificare se ci sono dei fondamenti scientifici, perché se così non fosse questi luminari andrebbero immediatamente licenziati dal Politecnico”.
Come imprenditori siamo molto preoccupati, sembra di essere in campagna elettorale permanente, con annunci su annunci, questi signori ci stanno portando al disastro
La questione, dice il numero uno di Assoimprenditori a salto.bz, gira tutta intorno al tentativo di raccogliere qualche voto in più in vista delle elezioni di domenica, “come imprenditori siamo molto preoccupati, sembra di essere in campagna elettorale permanente, con annunci su annunci, questi signori ci stanno portando al disastro. È troppo semplice infarcire le promesse di fake-news o far passare il BBT come un'opera inutile su cui si sta sprecando denaro. Noi che viviamo tutti i giorni le difficoltà del trasporto e la situazione del traffico in Alto Adige sappiamo che il tunnel del Brennero è una infrastruttura fondamentale per il futuro della nostra regione e che il passaggio delle merci da gomma a rotaia è la soluzione ideale ai problemi citati”. Poi la stoccata: “Il ministro Fraccaro non sa di cosa parla, venga a vedere quali sono le criticità con cui abbiamo a che fare e forse cambierà idea, nel frattempo mi auguro che la Lega faccia ragionare i suoi partner di governo”.
Se tutto si ferma
Il Movimento 5 stelle però non molla. Il capolista alle provinciali Diego Nicolini elenca i motivi per cui l’opera va fermata: “La ferrovia tra Verona e la Germania è a soli 2 binari, come dal tempo della sua costruzione, pertanto il numero di treni che possono transitare rimarrà invariato, quindi la capacità della linea non aumenta; i tempi di percorrenza per i treni merci si riducono di circa 1 ora, ma per merci che viaggiano per migliaia di chilometri, partendo dai porti del Far East e poi transitando sui treni, un’ora di vantaggio è insignificante; i treni EuroCity per il traffico passeggeri, attualmente soltanto 3 al giorno, per i quali la riduzione di 40 minuti di percorrenza è utile ma non indispensabile”.
L’A22 ha più di 50 anni, sappiamo che queste strutture in cemento hanno una vita limitata, che non sono state progettate per sopportare il volume di traffico di oggi e che necessitano di una importante manutenzione, è quindi anche in questa prospettiva che il tunnel del Brennero si rivela un’opera strategica, non facciamo come a Genova che per non realizzare la Gronda abbiamo fatto crollare un ponte
In più lo scetticismo della Baviera sulla realizzazione della tratta d'accesso alla galleria sul proprio territorio non aiuta la causa dei “pro BBT”. Il rischio del famigerato stop esiste, mette in guardia infine Giudiceandrea toccando un altro aspetto della faccenda: “L’A22 ha più di 50 anni, sappiamo che queste strutture in cemento hanno una vita limitata, che non sono state progettate per sopportare il volume di traffico di oggi e che necessitano di una importante manutenzione, è quindi anche in questa prospettiva che il tunnel del Brennero si rivela un’opera strategica, non facciamo come a Genova che per non realizzare la Gronda abbiamo fatto crollare un ponte”.
• Daniel Alfreider, candidato
• Daniel Alfreider, candidato della Volkspartei: “Siamo increduli e indignati di fronte alla posizione che oggi (ieri, ndr) il ministro Fraccaro ha assunto sul tunnel del Brennero. È una posizione che ad essere equilibrati si deve definire folle. In Alto Adige-Südtirol non abbiamo bisogno di questo modo di fare politica”.
Infatti la politica in Alto Adige Südtirol è ben chiara e ha un connotato di lucida crudeltà:
continuare con la situazione attuale, permettere il libero transito degli autocarri sull'autostrada, tollerare lo sforamento degli ossidi d'azoto e le conseguenze negative sulla salute comprese le morti premature. La nuova ferrovia del Brennero non risolverebbe nulla.
• Perentorio Giudiceandrea: “Curioso che si trovi sempre qualche professore universitario disposto a correre dietro a certe fantasie, forse per avere qualche tornaconto personale? Mi piacerebbe proprio vederlo questo studio, verificare se ci sono dei fondamenti scientifici, perché se così non fosse questi luminari andrebbero immediatamente licenziati dal Politecnico”.
Se quello che viene affermato (studi scientifici farlocchi) fosse vero allora varrebbe anche per i studi commissionati dal promotore della nuova ferrovia del Brennero per giustificare l'opera.
Forse, prima di mettere in dubbio le critiche, sarebbe il caso di leggersi lo studio sulle ripercussioni sulla salute commissionato da BBT Se a Peter Lercher o lo studio di Beira e Grimaldi (Politecnico di Milano) sulla qualità della analisi costi benefici a suo tempo commissionata da BBT Se.
Concordo che lo studio di analisi del Politecnico di Milano sia da rifare. Gli autori hanno tralasciato la questione del traffico deviato (quello che raggira la Svizzera) e quindi l'analisi costi benefici non solo non è positiva ma molto probabilmente fortemente negativa.
• È sulle cifre che si consuma la diatriba a distanza. Alfreider, ricordando che i costi della galleria (8,4 miliardi di euro e consegna dell'opera fissata al 2027) - co-finanziati dall’Ue al 40% e sostenuti al 30% da Italia e Austria - saranno “sensibilmente inferiori ai benefici economici e infrastrutturali che la realizzazione dell’opera determinerà”, aveva poi sfidato Fraccaro a mostrare le prove a sostegno della propria tesi sulla sproporzione fra costi e benefici.
Alla contabilità della corte dei Corte dei Conti Austriaca la percentuale di cofinanziamento della Comunità Economica Europea risulta al febbraio 2017 del 26,5 % (vedi Tabelle 2: EU–Zuschüsse und tatsächliche Zahlungen 1. Jänner 1995 bis 30. Juni 2015) . E comunque sono tutti soldi pagati dalle cittadine e dai cittadini!
Inoltre gli oneri dell'opera comprendono anche i costi finanziari (a meno che lo stato non abbia azzerato i debiti e abbia un surplus).
La Corte dei Conti Austriaca fissa (per lo stato austriaco) gli oneri della galleria di base del Brennero a 12 (dodici) miliardi di Euro. Il che vuol dire minimo 12 miliardi anche per l'Italia (presupponendo che la differenza di rendimento tra i titoli di stato austriaco e italiano sia pari a zero).