Dichiarazione linguistica a domicilio?

-
La riforma dell'autonomia resta avvolta nel silenzio. In queste ore, Arno Kompatscher si trova a Roma insieme al suo omologo trentino Maurizio Fugatti per confrontarsi con il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli sulla riforma dello Statuto. Nel frattempo, per quanto riguarda i rapporti tra Stato e Regione, arrivano novità dalla Commissione dei Sei, che ha redatto due nuove norme di attuazione dedicate ai temi della giustizia e dell'appartenenza linguistica. Affinché abbiano valore, è necessario che vengano approvate dal Consiglio dei ministri e quindi emanate dal Presidente della Repubblica. I proponenti si dicono fiduciosi sul sì del governo, ma la domanda, per la riforma come per queste proposte, è sempre la stessa: quando?
-
Dichiarazione a domicilio
La nuova proposta della Commissione dei sei prevede che l'invito a presentare la dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico non sia più inviato ai diciottenni per posta, ma consegnato da un funzionario del Comune. Una sorta di porta a porta nelle case dei neomaggiorenni per favorire il rilascio della dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico. Si tratta di una dichiarazione che va resa personalmente presso l'Ufficio Appartenenza Linguistica del Tribunale di Bolzano o negli uffici dei Giudice di Pace ed è un requisito fondamentale per accedere ai concorsi pubblici nella Provincia Autonoma di Bolzano. Dalla data di ricevimento dell’invito, infatti, decorrono i 12 mesi entro i quali rendere la dichiarazione con efficacia immediata. Superato il termine, la dichiarazione può essere sempre resa, ma con efficacia decorrente dopo 18 mesi dal giorno in cui è stata rilasciata, impedendo per un anno e mezzo di poter partecipare a qualsiasi concorso pubblico provinciale. La logica dietro all’invio di un messo comunale è sostanzialmente quella di favorire le dichiarazioni immediate dei neomaggiorenni, evitando così lo stand by di 18 mesi in caso di dichiarazione successiva.
-
Nuovi posti per i magistrati
L’altra norma, approvata all’unanimità, punta a “salvaguardare l’offerta di una buona giustizia in Alto Adige” dichiara il Presidente della Commissione Alessandro Urzì. Con la modifica dell’articolo 37 del DPR n. 752/1976 si punta ad aumentare la copertura dei posti vacanti negli uffici giudiziari della provincia di Bolzano. Per coprire questi posti, spieg urzì, la legge prevede che gli aspiranti magistrati, che abbiano completato l'esame e il tirocinio necessari, vengano destinati a lavorare negli uffici della provincia. Se non ci sono abbastanza aspiranti qualificati, i posti vacanti possono essere "coperti temporaneamente" con magistrati, "preferibilmente di lingua tedesca", ma solo per un periodo limitato, che, con la modifica proposta, viene esteso da un anno a tre anni. L’idea, spiega Urzì, è di “fare fronte alla mancanza di personale, considerati i tempi necessari per l'espletamento delle procedure concorsuali”. All’articolo due viene proposto di applicare anche alle sezioni locali della Corte dei Conti e delle Corti d'Appello lo stesso principio per garantire una gestione coerente e fluida dei posti vacanti anche in questo ambito.
-
Terminologia giuridica più veloce
Infine, la proposta di legge prevede una modifica alla Commissione paritetica di terminologia giuridica e amministrativa. Si tratta di un organo composto da esperti di lingua italiana tedesca, istituito per aggiornare costantemente il vocabolario utilizzato negli uffici pubblici e nelle comunicazioni ufficiali. La modifica proposta prevede di ridurre il tempo entro cui il commissario del Governo e la Giunta provinciale devono esprimere osservazioni sulle terminologie proposte, da sei mesi a sessanta giorni, per accelerare l'approvazione delle nuove terminologie e prevenire l’uso di espressioni inesatte, particolarmente in settori in rapido cambiamento come quello degli appalti pubblici.