Politica | Merano

“Stop agli affitti brevi turistici”

I Verdi meranesi chiedono alla Giunta comunale d'intervenire per frenare il fenomeno Airbnb, a quota 690 alloggi: "Impedire di acquistare appartamenti su larga scala".
Meran im Schutz der Berge
Foto: Oswald Stimpfl
  • I Verdi meranesi chiedono conto alla maggioranza SVP-Civica-Alleanza per Merano sull'impegno per alloggi a prezzi accessibili dopo la diffusione dei dati, da parte di SALTO, del numero di alloggi turistici presenti sulle piattaforme per affitti brevi in Sudtirolo: “Merano dispone ad oggi di 690 appartamenti rivolti ad affitti turistici a breve termine. Sono quindi intorno ai 690 appartamenti che mancano al mercato degli immobili in affitto”, scrivono in un comunicato gli ecologisti della città sul Passirio, “dei 296 posti letto che Merano dispone ancora per il settore turistico, nemmeno un letto dovrebbe essere destinato agli affitti brevi come Airbnb. È necessario che vi siano finalmente norme chiare in materia”.

  • Foto: Alin Sellemond/SALTO
  • Con i suoi 690 alloggi Merano guida la classifica dei 116 comuni altoatesini seguita da Castelrotto (447) e Bolzano (432, di cui 275 solo nel quartiere Centro-Piani-Rencio). Raggruppando i comuni di Ortisei (330), Santa Cristina (233), Selva (195) e Laion (184), è la Val Gardena a salire sul gradino più alto del podio con 942 alloggi. In Valle Aurina sono 321, a Badia 312, sopra i duecento troviamo Bressanone (284), Renon, Lana, Appiano e Fiè allo Sciliar, appena sotto i duecento alloggi c'è Caldaro.

  • Le richieste dei Verdi

    “La Giunta deve almeno garantire che i letti assegnati alla città dopo lo stop decretato a livello provinciale non finiscano nel settore degli affitti privati per i turisti. Lavoratori e famiglie a Merano cercano disperatamente un alloggio. La Giunta deve stabilire dei limiti chiari”, afferma la portavoce dei Verdi di Merano, Julia Dalsant.

  • La portavoce dei Verdi di Merano Julia Dalsant: "La Giunta deve stabilire dei limiti chiari". Foto: Grüne / Liste Rösch
  • “Servono regole più chiare. Una famiglia non dovrebbe poter affittare più di un appartamento per scopi turistici. Se l'amministrazione comunale non riuscirà a fermare gli affitti a breve termine per i turisti, come sembra attualmente, l'assegnazione di questi appartamenti dovrà almeno essere regolamentata più rigorosamente. Non deve essere più consentito acquistare appartamenti su larga scala e affittarli poi tramite Airbnb”, sottolinea il consigliere comunale, Toni Ladurner. “È diventato praticamente impossibile trovare appartamenti in affitto a Merano a prezzi accessibili" conferma la consigliera comunale Claudia Bellasi, “i partiti di governo devono ora trovare un accordo perché la casa non diventi un privilegio per pochi. La casa è un diritto, non dobbiamo dimenticarlo”.

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Simonetta Lucchi Lun, 07/22/2024 - 22:59

Gli unici che vengono danneggiati da Airbnb sono gli albergatori e gli agriturismi, il ceto medio che arrotonda con Airbnb verrà ulteriormente impoverito, il problema della casa in questa provincia rimarrà irrisolto così come lo è da trent'anni ad oggi. E la gente non affitta a lungo termine per ben altri motivi.

Lun, 07/22/2024 - 22:59 Collegamento permanente
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Markus S. Mar, 07/23/2024 - 14:16

In risposta a di Simonetta Lucchi

Chi sono sti "Airbnb"?
Bisogna ben distinguere: esistono da una parte gli affittacamere privati, che affittano qualche camera o appartamento (da decenni ormai) all'interno della loro casa con regolare licenza, sono soci dell'APT, pagano la tassa di soggiorno, emettono la ricevuta e pagano varie tasse. Questi non hanno mai costituito un problema e non hanno mai contribuito alla penuria di appartamenti liberi - anzi questi appartamenti sono a disposizione dei propri figli quando questi un giorno diventano indipendenti e vogliono metter su famiglia. Giovani famiglie che non dipendono dagli alloggi sovvenzionati.

Dall'altra parte ci sono le seconde case di propriertari extra-provinciali, che vengono solo poche settimane all'anno ed hanno scoperto il portale AirBnb per affittare i loro immobili in montagna (spesso oggetto di speculazione) nelle restanti settimane. Questi di solito non sono associati all'APT, non emettono alcuna ricevuta, non pagano ne tasse di soggiorno, ne iva, ne tasse sul reddito. Potrebbero affittare anche senza licenza, ma in questo caso solo previa contratto d'affitto (al massimo 4 contratti all'anno) - ma chi lo fa?

Questo secondo gruppo costituisce innanzitutto una concorrenza sleale per il primo gruppo: gli affittacamere privati che sono in regola.

Gli affittacamere privati (che non sono affatto aumentati di molto in numero negli anni) si sono visti costretti ad inserire pure su AirBnb per contrastare questa concorrenza sleale. Quindi sono aumentato i clienti di AirBnb, ma non il numero di appartamenti.

La mancanza di appartamenti disponibili è però da attribuire ad altri motivi: sempre più alberghi passano da 3 a 4 o 5 stelle, hanno bisogno di più personale e non forniscono loro alloggio (una camera a 4 letti nel seminterrato o in soffitta non è più proponibile). I collaboratori attirati dall'estero devono dormire da qualche parte e quindi cercano alloggio sul mercato degli appartamenti convenzionati. Purtroppo, gli appartamenti ai quale scade la convenzione dopo 20 anni, ora li troviamo sul libero mercato a prezzi fantasiosi (a questo ci pensano gli agenti immobiliari, che ci guadagnano non poco).

@Simonetta: anche gli alberghi, residence e agriturismi sono presenti su Airbnb. Airbnb è solo uno dei tanti canali. Mentre gli agriturimi non pagano le tasse e gli alberghi possono dedurre di tutto (persino l'IMU), gli affittacamere privati sono i più altamente tassati. Il problema sono quelli che non sono in regola - ma chi li controlla?

Mar, 07/23/2024 - 14:16 Collegamento permanente