Società | l'iniziativa

Una lapide per Mariasilvia Spolato

Scomparsa a Bolzano nel 2018, è stata la prima donna in Italia a dirsi pubblicamente lesbica. Ora, grazie a un anonimo donatore, ha finalmente la sua tomba.
Mariasilvia Spolato
Foto: Lorenzo Zambello

Mariasilvia Spolato ha finalmente la dignità di una tomba marmorea. Ad annunciarlo è Centaurus-Arcigay rivelando che un donatore, che vuole rimanere anonimo, ha deciso di coprire in toto le spese per la realizzazione del basamento presso il cimitero di Bolzano in cui è sepolta: “Siamo felici di esser riuscitə come Centaurus a realizzare questo obiettivo. La dignità nella sepoltura è un diritto umano. E ci rende più umani”, scrivono lə attivistə in un post.


“Non sappiamo chi sia stato, ma il tutto è partito dalla manifestazione organizzata in occasione dell’affossamento del DdL Zan - spiega la presidente dell'organizzazione, Arianna Miriam Fiumefreddo -. Quel giorno abbiamo lanciato una raccolta fondi per la realizzazione di una lapide, perché fino a questo momento la tomba di Mariasilvia non era altro che un cumulo di terra. Successivamente una persona si è fatta avanti dicendo che avrebbe voluto contribuire non con una donazione ma con la copertura totale dei costi di realizzazione”.


Le motivazioni, così come l’identità del donatore, non sono date a sapere ma il tema della visibilità resta centrale: “È sempre più facile per un alleato fare la nostra tessera rispetto a una persona Lgbtq+, anche quando è attiva all’interno della comunità perché rievoca la paura di essere scopertə - prosegue Fiumefreddo -. L’anonimato è un tema importante e la rimozione dalla memoria pubblica della figura di Mariasilvia Spolato fino alla sua morte del 2018 ci deve far riflettere. Lei è stata vittima della visibilità come altre persone Lgbtq+ di quell’epoca, quando l’anonimato e l’invisibilità suonava come la garanzia di vivere una vita tranquilla. Quando la famosa foto di Mariasilvia è comparsa su Panorama in poco tempo ha perso il lavoro, la casa, la famiglia e cominciato a vivere quella vita ai margini che l’ha portata a Bolzano fino alla sua morte. In primavera - conclude la presidente di Centaurus - a ridosso della giornata mondiale contro l’omolesbobitransfobia si terrà una cerimonia laica per commemorare la persona e celebrarne il ricordo”.