Femminismo e tacchi a spillo #womenagainstfeminism
Qualche anno fa un'amica di mia figlia partecipò alle selezioni di Miss Italia, e arrivò in finale. Conoscevo la ragazza, molto in gamba, ha vissuto in mezza Europa complice il lavoro del papà, conosce benissimo 4 lingue, intelligente, capace, determinata e bella. Non mi sono più di tanto soffermata sulla sua decisione di partecipare al concorso.
Diciamo che l'avevo liquidata sommariamente con il "non capisco, ma mi adeguo" del buon Pazzaglia, di "Quelli della Notte" la trasmissione notturna di Arbore che forse i CS (Cinquanta-Sessantenni) si ricorderanno.
Ero più interessata al fatto, da convinta femminista, che consideravo maggiormente disdicevole: la RAI, rete televisiva nazionale, trasmetteva all'epoca, le finali durante 6 prime serate. Questo era il punto per me. La figura femminile, aveva 6 prime serate per una trasmissione tutta concentrata sull'estetica. Che messaggio sarebbe passato alle nuove generazioni?
Non solo come SeNonOraQuando ce ne siamo occupate, lo fece Anna Maria Tarantola Presidente RAI all'atto del suo insediamento, se ne è occupata a lungo Lorella Zanardo, nel suo ilcorpodelledonne.net .
L'anno scorso durante un convegno a Monaco di Baviera, al quale intervenni a raccontare il ruolo del nuovo femminismo italiano, rappresentato da SeNonOraQuando, una signora di qualche anno in piu di me, al termine del mio intervento mi avvicinò e mi disse "ho sempre creduto che l'altezza del tacco fosse inversamente proporzionale all'apertura del cervello, ma oggi, con lei ho avuto la prova che forse mi sbagliavo".
Mi piace da indossare il tacco 12, sono una femminista sui generis e mi sento spesso apostrofare, che non ci si può occupare di questione femminile se poi si cede al tacco 12!
Perchè racconto questo? Perchè quest'anno alla selezione regionale di Miss Italia, ha partecipato la figlia di una mia cara amica e compagna di avventure in Se Non Ora Quando. La mamma Loredana Merlin, è cantante lirica, insegna canto, studia al conservatorio, scrive, recita, è donna di grande cultura.
Ho seguito le selezioni attraverso le fotografie che mamma Loredana postava su FB, fiera ed orgogliosa della sua splendida figlia Claudia Picin, una delle vincitrici delle selezioni. Ho letto l'intervista che Claudia ha rilasciato dopo la sua elezione. Ha un pensiero personale e significativo su politica estera, interna, sul suo futuro e le sue passioni.
E quindi dove sta il punto del "contendere"? Perchè oggi non riesco più ad essere completamente contraria al concorso? Forse perchè ho letto le riflessioni di mamma Loredana che su FB ha fatto uno splendido elogio alla bellezza, e che mi permetto di riportare:
" Credo che sia ora di finirla con i luoghi comuni e con i pregiudizi inutili. È ora di smetterla di demonizzare la bellezza o il desiderio di essere belli/e. L'ipocrisia non ha limiti. Tutte queste sviolinate sulla bellezza interiore. Ho sempre pensato e ancora credo che cuore e anima, insieme a intelligenza e conoscenza siamo le cose piu importanti per l'essere umano. Ma trovatemi qualcuno che onestamente, sinceramente non desideri piacersi e piacere. Ho letto troppe scemenze fino ad ora . Scusate. Questa estate ho "vissuto" un po' di Miss Italia e anche io, che avevo delle perplessità ho dovuto ricredermi. Persone sciocche e immature esistono ovunque a confermare la diversità del genere umano, diverso anche nel nel suo percorso di crescita. Sento però doveroso testimoniare, che oltre ad un'organizzazione solida, pulita e onesta, ho incontrato giovani intelligenti, grintose, piene di ideali e prospettive per il futuro e non strettamente legate al fatto di essere belle. È inutile negarlo. La bellezza è un qualcosa in più. Un regalo della natura. E va curata e coltivata come la tanto decantata sorella interiore. È vero che è soggettiva, ma esiste una bellezza che è armonia d'insieme. Non tutti la possiedono. Non per questo saranno considerate persone di minor valore. Smettiamola però di criticare, svalutare e colpevolizzare. Ognuno è libero di credere in ciò che ritiene per lui importante. Mercificazione e abuso della figura femminile non si combattono che con la maturità e rispetto per se è per gli altri.".
E torno al mio tacco 12 e penso, io ho sempre rivendicato la possibilità di indossarlo, perchè essere femminista, non ha nulla a che vedere con il mio poter essere anche femminile. Il mio voler andare oltre agli stereotipi che spesso hanno ingessato la vita delle donne, sta dentro lo stereotipo del tacco.
Chi l'ha detto che se porti i tacchi o ti tingi i capelli, ti trucchi e curi l'abbigliamento, non ti puoi occupare dei diritti delle donne? Lo possono fare solo quelle con il capello grigio, gli zoccoli e i gonnoni a fiori? Certo che no, altrimenti è chiaro che al solo sentire la parola "femminismo" le giovani si schiantino sull'hastag #womenagainstfeminism.
Quindi il tema del "contendere" non è Miss Italia per 5 o 6 prime serate. E' che poi durante i dibattiti politici, culturali, i talk show in TV le donne che appaiono per il 53% non proferiscono parola (Vallette, ballerine, soubrette mute), nel 43% dei casi in cui parlano sono associate ad argomenti che riguardano sesso, moda, bellezza, spettacolo e solo nel 2% dei casi sono interpellate in merito al proprio impegno professionale e sociale.
Quindi il problema va ribaltato completamente! Non sono le 5 o 6 prime serate di Miss Italia che sono "sbagliate," nè le ragazze che vi partecipano che danno un modello di donna svilente, anzi! Sono le altre 359/360 serate in cui le donne sono poco presenti nei media, in quei contesti in cui l'estetica non dovrebbe essere il fattore di selezione, che contribuiscono a dare della donna l'immagine distorta.
Le ragazze devono avere un modello femminile ampio e variegato, cosi come lo hanno i ragazzi. Ci sono i fotomodelli, ma ci sono gli imprenditori, ci sono gli sportivi, e ci sono i cantanti.
Quindi sono arrivata alla conclusione, che così come femminismo e tacco 12 possono andare d'accordo con me, senza stereotipi aggiuntivi, Miss Italia e femminismo possono andare d'accordo tra di loro, perchè abbiamo diritto e bisogno dell'elogio alla bellezza. Ma non SOLO dell'elogio alla bellezza.
In questo senso le donne che hanno a cuore i diritti delle donne, non devono schierarsi contro, ma imparare a fare spazio ad altre donne e ad altri punti di vista. Vale in TV e vale nella vita vera. Spazio a Miss Italia, ma contemporaneamente spazio a tutte le altre donne capaci e competenti, tanto quanto le ragazze che hanno partecipato al concorso, anche se non altrettanto belle!
Se non Ora, Quando?
Il femminismo sembra
Il femminismo sembra essersela presa con la lingua italiana ;-)
In risposta a Il femminismo sembra di Mensch Ärgerdi…
eccheppalle! qualcosa nel
eccheppalle! qualcosa nel blog in questo momento non funzionava, e il mio testo italiano è stato preso d'assalto da una pseudo traduzione istantanea...corretto, ora forse andrà meglio ;-)
Sempre positivo eh, il nostro maschio alpha!!!
In risposta a eccheppalle! qualcosa nel di Nadia Mazzardis
Semmai ovaie, non vorremo
Semmai ovaie, non vorremo mica confondere i generi ;-)
In risposta a Semmai ovaie, non vorremo di Mensch Ärgerdi…
Cultura fallocentrica, anche
Cultura fallocentrica, anche le femministe non ne sono esenti!: ;-)
Concordo assolutamente sul
Concordo assolutamente sul fatto che le partecipanti ai concorsi non possono (e non devono) essere ridotte (negativamente) a inseguitrici di un stereotipo di bellezza e presenza mediatica femminile orientato all'elogio della bellezza. Concordo che possono essere, e sono, "intelligenti, grintose, piene di ideali e prospettive per il futuro e non strettamente legate al fatto di essere belle". Concordo pure che il vero problema non sono quelle 5 serate di concorso, ma che sono le altre 360 serata di non presenza o di stupida presenza estetica. Tutto giusto.
Cio' non toglie però che il concetto base di questi format si basa sulla presenza mediatica di un corpo femminile "bello", della valutazione da parte di una giuria, della presentazione di uno stereotipo riduttivo, della finale presenza di un "mercato" per questo stereotipo - il mercato pubblicitario che tutti conosciamo. Non posso concordare sul voler accettare la presenza mediatica di un patto bellezza / marketing, in cui le ragazze diventano protagoniste in varie declinazioni è che poi, alla fine, è stato il tessuto su cui nel ventennio berlusconiano è stata costruita una certa immagine della donna.
E non solo, anche i "contest" di questo tipo stessi hanno un loro mercato come fine a se stesso, individuabile nelle "fascie di età" a cui possono partecipare le concorrenti. Date un occhiata e troverete concorsi di bellezza per adolescenti, altri per bambine, e al business collegato. In USA ci sono casi estremi, che probabilmente conoscete. E anche se concordo che Nadia Mazzardi, che io, che altri e - cosa piú importante di tutte - che le partecipanti sono in grado di "neutralmente" partecipare a questi concorsi non identificandosi con gli aspetti negativi, resta il fatto che, piu scendiamo nelle fascie di età e più difficile diventa per le partecipanti questa "non-identificazione" e anche l'accettare il fatto che si può essere "meno belle" ma avere successo in altri campi. Difficile, quindi, per me, accettare un contest "adulto e consapevole" visto l'effetto che mi sembra probabile trasmette su fasce di età più giovani.
Poi, chiaramente, ognuno felice secondo la sua façon, sono solo considerazioni mie e magari anche errate.
Un p.s., finale. Il mitico Arbore e "quelli della notte" non sono presenti solo nella memoria collettiva dei CS, ma naturalmente anche dei Q (quarantenni)...
Mah, non so. A me non
Mah, non so. A me non convince tanto. C'è un equivoco di fondo: Miss Italia, o qualsiasi altro ciarpame simile, NON insegue la bellezza femminile. Io non segue quel concorso, né l'ho mai fatto da giovane (ne ho fatte di stupidaggini, da giovane; ma quella mai). Però, ovviamente, mi imbatto in immagini tratte da simili concorsi (immancabile il pianto con gli abbracci alle perdenti della ragazza che vince). Ecco, a mio parere quelle ragazze NON sono belle. Mi spingerei anche a dire che son brutte, ma esagererei. Comunque non son belle, al limite sono una via di mezzo. Quei concorsi, checché se ne dica qui (e senza offesa per le varie figlie di amiche che ci partecipano), esaltano un concetto di bellezza del tutto plastificato. E, comunque, tutto interno a e figlio di una (sub)cultura televisiva. Ed è inquietante che ragazze, sicuramente intelligenti, ambiziose, studiose, ecc., desiderino parteciparvi, e anzi rivendichino orgogliosamente la loro partecipazione. Vuol dire che ormai quella (sub)cultura ha vinto, pervade totalmente le teste delle nuove generazioni. E ciò non vuol dire che, se si vuole essere "femministe", occorre per forza adeguarsi a uno stereotipo opposto (andare in giro in ciabatte, spettinate, abbruttirsi volutamente, ecc.). Ma, ameno, non accettare lo sguardo maschile e adeguarsi a QUEL concetto di bellezza.