Vivere di rendita, morire di rendita
Dopo l’Upim, chiude Coin, un altro negozio importante del centro storico di Bolzano. Motivo dichiarato: riduzione degli affari ed affitto insostenibile. Quest’ultimo motivo ricorre anche in tanti altri analoghi casi di chiusura, recenti e meno recenti, da parte di operatori commerciali locali e nazionali. Il costo degli affitti di Bolzano si sta rivelando incompatibile con attività commerciali ordinarie: reggono solo le multinazionali e qualche settore di nicchia. Lo stesso destino è toccato negli anni ad artigiani ed industriali nella ex “zona industriale”: i costi dei terreni/capannoni hanno rappresentato un disincentivo alle nuove entrate e una….buonuscita per le dismissioni produttive. Per non parlare dei costi delle abitazioni che stanno compromettendo la volontà dei giovani di “metter su famiglia”, così come una sana mobilità professionale.
Ma siccome il mondo è per la metà da comperare e per la metà da vendere, ad ogni inquilino od acquirente che paga, corrisponde un proprietario che incassa. In altre parole, a Bolzano la rendita immobiliare ha garantito negli anni un buon reddito ed incrementi patrimoniali per molti. Tanto più quando tra i clienti c’era anche la Provincia e la sua generosa politica dei contributi. La fine di questo ciclo lascia sul campo molte vittime, soprattutto tra gli operatori economici, i lavoratori, ma anche nell’ambito della proprietà edilizia. Bolzano ha bisogno finalmente di un mercato immobiliare aperto, pluralistico e concorrenziale che garantisca a tutti libertà di scelta e prezzi accessibili. Di monopolio e di rendita immobiliare si può anche morire.
Bozen braucht frischen Wind,
Bozen braucht frischen Wind, Investoren von Aussen, um dieser geschlossenen Zweifrontenwirtschaft im Bereich Wirtschasft und Immobilien entgegenzuwirken!
Ja mindestens der
Ja mindestens der Bürgermeister scheint es verstanden zu haben, während andere aus nicht besser genannten Prinzipien sich einfach gegen alles stellen... traurig!