Ambiente | l'impegno

Oggi è la Giornata della Biodiversità

Siamo parte del problema, riusciremo ad essere parte della soluzione? L’importanza di tutelare gli ecosistemi dalle minacce dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici.
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Foto: NatureFriend

Si celebra il giorno dopo la Giornata Mondiale delle Api, la ricorrenza adottata dalle Nazioni Unite per richiamare l’attenzione al serio rischio di estinzione di questi piccoli insetti, fondamentali per mantenere inalterato il delicato equilibrio della natura: stiamo parlando della Giornata Mondiale della Biodiversità, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2000 per dar seguito alla Convenzione sulla Diversità Biologica firmata a Nairobi nel 1992, che ha l'obiettivo di mettere in campo diverse azioni e soluzioni volte a tutelare la diversità biologica e il delicato equilibrio degli ecosistemi naturali sempre più a rischio, a causa delle minacce derivanti da cambiamenti climatici, inquinamento ed estrattivismo. Una giornata dunque, in cui da festeggiare rimane davvero poco.

 

Sebbene il trattato internazionale - dal focus comunque antropocentrico - sia giuridicamente vincolante e si ponga gli obiettivi di conservare la biodiversità, usare le sue risorse in maniera sostenibile e ripartire equamente i benefici derivanti dal suo utilizzo, sin dalla sua firma gli sforzi messi in campo per perseguire tali propositi sono stati pressoché nulli e inefficaci.

Quando parliamo di biodiversità significa prendere in considerazione ogni forma di vita animale e vegetale che popola il Pianeta: il WWF è stato in grado di darci un numero, arrivando a conteggiare circa un milione e settecentomila specie note, mentre quelle ignote sarebbero ancora di più. Il fallimento nel perseguire gli obiettivi di tutela mette di conseguenza insesorabilmente a rischio anche e soprattutto le nostre vite, accozzando con gli stessi obiettivi sanciti dall’Agenda 2030, tra cui la sicurezza alimentare, la salute, la riduzione delle disuguaglianze, il mantenimento della pace e della coesione sociale.

Per mettere a freno le attività incontrollate dell’essere umano che, secondo il rapporto mondiale di IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services), ha contribuito a spogliare gli ecosistemi di oltre il 75% della sua originaria biodiversità, il tema della Giornata adottato quest’anno sarà "We're part of the solution" e ci invita oggi come non mai a cambiare rotta, urgentemente.


 

Secondo il nuovo report  “Biodiversità a rischio 2021” redatto da Legambiente, non possiamo più permetterci di aspettare: ogni giorno si estinguono fino a 200 specie, e sempre più scarne sono le risorse che la Natura è in grado di offrirci.  “Malgrado gli impegni presi dai Paesi di tutto il mondo la biodiversità continua ad essere in pericolo e sta diminuendo a un livello senza precedenti anche perché le pressioni che guidano questo declino si stanno intensificando - denunciano gli ambientalisti -. Perdita e frammentazione degli habitat, cambiamenti climatici, sovra sfruttamento delle risorse, introduzione di specie aliene invasive, e inquinamento sono le minacce principali che stanno causando questa perdita e danneggiando al tempo stesso gli ecosistemi natura”.

 

E l’Alto Adige vuole essere parte del problema o della soluzione?
 


A chiederselo sono diverse organizzazioni sudtirolesi quali Alpenverein Südtirol, Federazione Ambientalisti Sudtirolesi, Heimatpflegeverband Südtirol, Lia per Natura y Usanzes e Associazione Biologi dell’Alto Adige. “Il motto della Giornata Mondiale della Biodiversità di quest’anno è 'Siamo parte della soluzione'. La provincia dell'Alto Adige, che vorrebbe essere e diventare un punto di riferimento per la sua tutela, può ora dimostrare se questo motto è valido anche per noi” scrivono in un comunicato stampa congiunto.
Secondo gli ambientalisti e le ambientaliste, è arrivato il momento per la provincia autonoma di dimostrare l'impegno sancito dalla giunta già nel giugno 2019, occasione di una conferenza stampa presieduta dal governatore Kompatscher, dall’assessora Hochgruber-Kuenzer e dall’assessore Schuler in cui veniva chiesta una maggiore consapevolezza sull’importanza della biodiversità.

 

Stando a quanto riportato dalle organizzazioni firmatarie del testo, questo impegno è seriamente messo in discussione da alcuni interventi invasivi e nocivi per il territorio sudtirolese, come la costruzione di un lago artificiale necessario alla produzione di neve da utilizzare per gli impianti sciistici nella zona del monte Bullaccia. Sarebbe volontà della Rabanser Seilbahnen GmbH infatti costruire un bacino di stoccaggio che andrebbe irrimediabilmente a minacciare la brunellae, una specie di orchidea selvatica protetta e unica sul territorio, che il bacino, il cantiere e il suo scarico finirebbero per portarla al di sotto di un livello critico per la sopravvivenza.

Dov’è la coerenza della politica altoatesina?

“Il paesaggio dell'Alpe di Siusi, già gravemente danneggiato dai massicci interventi intercorsi negli ultimi anni, continua ad essere sotto minaccia ma dall’altro lato - denunciano le organizzazioni -, lo stesso territorio con i suoi prati di montagna ricchi di biodiversità continua ad essere uno dei fiori all’occhiello del turismo del territorio tanto osannato dagli uffici turistici proviniciali. Dov’è la coerenza della politica altoatesina?”.