Politica | Bolzano

Rimossa per vendetta?

La referente del Comune per i detenuti, Elena Dondio, dopo la candidatura con Caramaschi passa ai Verdi e perde l’incarico. Il Sindaco: “La mia lista non è un autobus”.
Elena Dondio
Foto: Salto.bz

“La mia lista non è un autobus su cui si sale e scende a proprio piacimento”. Risponde così il Sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi, alle accuse agitate dai Verdi di aver rimosso per vendetta Elena Dondio, già candidata con la Lista Civica con Caramaschi alle scorse amministrative e nominata in seguito "referente del sindaco con funzioni di garante dei diritti delle persone private nella libertà personale".

Elena Dondio Verdi
Elena Dondio si candida alle provinciali con i Verdi: Poche ore dall'annuncio è stata rimossa dall'incarico di referente fiduciaria per i detenuti

 

La decisione del sindaco di sollevare Dondio dall’incarico è avvenuta poche ore dopo l’annuncio della candidatura dell’insegnante alle prossime elezioni provinciali, questa volta da indipendente con la lista guidata da Brigitte Foppa. Ed è proprio la capolista a diffondere una lettera aperta in cui lancia dure accuse al Primo cittadino: “Lei ieri ha revocato – è quanto scrive Foppa a Caramaschi  la nomina di Elena Dondio a Referente e Garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà personale, in rappresentanza del Comune di Bolzano, perché come dice, “è venuto meno il rapporto di fiducia”. La fiducia è stata persa dopo che Elena Dondio ha reso pubblica la sua candidatura alle elezioni provinciali per la lista dei Verdi. Non ho sentito commenti negativi da parte Sua, quando vari Suoi assessori hanno annunciato le loro candidature alle Provinciali. Evidentemente la Sua fiducia nel caso di Walcher o di Gennaccaro o di Andriollo (assessori della Giunta, tutti e tre candidati alle provinciali ndr) non è stata disturbata. Nel caso di Elena Dondio sì. Anche se Lei sa bene che Elena Dondio ha svolto il suo incarico nei mesi passati con serietà e dedizione, senza ricevere alcuna retribuzione. Non vorrebbe e non potrebbe mai abusare del suo incarico per la sua candidatura. Si occupa di un settore che notoriamente non porta voti. È evidente quindi che lo scopo della revoca è punire”.

 

Renzo Caramaschi, dal canto suo, restituisce le accuse al mittente e vuole smorzare la polemica: “I pezzi che compongono la mia coalizione sono tutti importanti, non faccio il tifo per nessuno e mantengo sempre un atteggiamento di equidistanza. A loro auguro successo per le prossime elezioni, ma il caso di Elena Dondio è differente – afferma il Primo cittadino –. Premetto che lei non è la garante comunale dei detenuti, questa figura non è prevista né disciplinata dal nostro ordinamento e pertanto non ci saranno nuove nomine. Come avviene per altri settori, Dondio ha avuto un incarico per delibera, su sua insistenza, basato su una fiducia che ora non c’è più e pertanto  – conclude il Sindaco – è stata rimossa. È davvero così strano?”.