Cronaca | Casapound

L'inseguimento di via Mendola

L'aggressione di Davide Gallo che vede coinvolti Davide Brancaglion e Mirko Gasperi, entrambi di CasaPound, assume contorni più chiari. Sabato il "corteo antifascista".

A una settimana dall'aggressione del ventenne Davide Gallo e altri due giovani bolzanini che vede inquisiti due esponenti di CasaPound, il consigliere di CasaPound al quartiere Don Bosco Davide Brancaglion (che non si è presentato all'ultima seduta) e l’ex consigliere di circoscrizione a Oltrisarco-Aslago Mirko Gasperi, con l'accusa di lesioni personali aggravata dai futili motivi, la dinamica dei fatti assume contorni più chiari. Il filmato al telefonino e la ricostruzione dell'accaduto offerta dalle vittime avrebbe convinto il sostituto procuratore Igor Secco a concludere velocemente le indagini, preludendo così la richiesta di rinvio a giudizio degli imputati. Gallo e i suoi amici avrebbero sì intonato “Bella ciao” nei pressi della sede di CasaPound in via Cesare Battisti – contrariamente quindi a quanto dichiarato in un primo tempo – ma i due aggressori, trasportati in macchina dalla compagna di Gasperi, pare abbiano inseguito i giovani per oltre un chilometro in via Mendola, per poi aggredirli fisicamente.

CasaPound Bolzano, in un proprio comunicato, cerca di smorzare l'entità dell'accaduto pur sostenendo di voler “lasciare valutare a chi di dovere le responsabilità dell’accaduto” (e senza negare esplicitamente che siano avvenuti atti di violenza) mentre l'Osservatorio contro i fascismi del Trentino-Alto Adige dichiara di rimettersi nelle mani degli inquirenti, aspettando il rinvio a giudizio “senza troppa convinzione, dati i casi precedenti”. Intanto è annunciato per domani, sabato 23 luglio 2016 alle ore 16, un “Corteo antifascista” per le strade della città, a partire dal parco della stazione, organizzato da Bolzano antifascista.

Al rumore fragoroso del “Tutti contro tutti” urlato a squarciagola dal cantautore di Predappio Giorgio Canali, Bolzano sembra preferire la musichetta rassicurante del gioco Pokémon Go, la “second life” più in voga del momento. Come riportato ieri da salto.bz, la vittima del pestaggio Davide Gallo è uno dei giocatori più attivi nella scena bolzanina di “allenatori” Pokémon. E non mancano in rete le parodie della vicenda che l'ha visto coinvolto la notte successiva all'uscita del gioco, come quella pubblicata sulla pagina facebook “Durello Crew”.

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