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“Alto Adige? Abbiamo rimediato”

Dopo le polemiche arriva l'ok della giunta a un ddl ad hoc che modifica l’articolo 1 della legge europea. Il termine “Alto Adige” sostituisce “Provincia di Bolzano”.
Arno Kompatscher
Foto: USP

Il governatore Arno Kompatscher l’aveva annunciato dopo il vespaio di polemiche della scorsa settimana sulla legge europea, oggi (22 ottobre), arriva la conferma ufficiale: la denominazione “Alto Adige” tornerà al “suo posto”. La giunta provinciale, su proposta dello stesso Kompatscher, ha approvato il disegno di legge elaborato apposta per modificare il primo comma dell’articolo 1 della legge in questione. Pietra dello scandalo era stata la versione approvata a inizio ottobre: nel comma 1 e nel comma 2 dedicato all’Ufficio di rappresentanza di Bruxelles, il testo italiano riportava il riferimento alla Provincia di Bolzano anziché all’Alto Adige, mentre in quello tedesco era rimasto invariato il termine “Südtirol”.

Il ddl n.30/19-XVI di iniziativa giuntale circa le “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma di Bolzano derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea” era passato in Aula, come ormai noto, con 24 sì, 1 no e 5 astensioni, scatenando un’indignazione trasversale. Kompatscher, che aveva già ammesso l’errore nei giorni scorsi, ha ribadito nel corso della conferenza stampa post-giunta che “si è trattato di un’incongruenza a cui abbiamo voluto porre rimedio nel più breve tempo possibile, ma ci tengo a ribadire che non si è mai voluta abolire la parola Alto Adige, che continuerà ad essere utilizzata come riferimento geografico al territorio, così come si utilizza Südtirol nella forma tedesca. Quando ci si riferisce alle istituzioni, invece - ha precisato il presidente - è giusto parlare di Provincia di Bolzano in italiano e di Provinz Bozen in tedesco”. Il disegno di legge approvato oggi, e composto da un solo articolo, sarà discusso e poi votato nella sessione di fine novembre del consiglio provinciale. 

Esulta il consigliere provinciale di L’Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì, che definisce l’esito della decisione della giunta una “vittoria di tutta la comunità italiana”. E ci mette il carico da novanta: “Quella che il presidente Kompatscher ha provato a bollare come una semplice incongruenza - dice Urzì - era a tutti gli effetti uno dei tanti tentativi che la Svp, per dare un contentino agli amici secessionisti di Südtiroler Freiheit, mette quotidianamente in atto per discriminare la comunità italiana altoatesina. Succede con la toponomastica - prosegue l’esponente di centrodestra -, sta succedendo con la legge provinciale che autorizza i medici che conoscono solo la lingua tedesca all’esercizio della professione attraverso il proprio ordine o collegio professionale nell’ambito della provincia di Bolzano, riconoscendo sì la parificazione fra le lingue italiana e tedesca dettata dall’articolo 99 dello Statuto di Autonomia, ma ignorando che ai sensi del medesimo Statuto è l’italiano la lingua ufficiale dello Stato e che come tale essa deve essere conosciuta”.