“Il Polo? Vediamo se è migliorabile”
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Se Marco Galateo ha ottenuto un assessorato "gigante" a scuola, cultura italiana ed economia (industria, artigianato e commercio), Christian Bianchi da Kompatscher ha avuto, in termini quantitativi, parecchio di meno, ma deleghe comunque strategiche. Pur giocando dalla stessa parte del campo, si può dire, però, che alla fine della trattativa i due esponenti della destra abbiano pareggiato, e, assieme ai Freiheitlichen, siano fra quanti possono sorridere a 32 denti. Il perché è presto detto: il Landeshauptmann ha eretto prima un muro sulla questione del secondo assessore italiano, e soprattutto per la determinazione di Bianchi, la parete è stata presa a mazzate e buttata giù. Kompatscher, inoltre, ha ideato lo stratagemma "italiani, decidete voi" unicamente per evitare l’ingresso in Giunta al’ex sindaco di Laives. Ma a fare un passo indietro è stato il civico Gennaccaro e non Bianchi. Quindi, nei prossimi mesi, ogni martedì, alle 8 del mattino, Bianchi si recherà a Palazzo Widmann per partecipare alle riunioni dell’esecutivo con in tasca le deleghe detenute fino alla settimana scorsa dal leghista Massimo Bessone: lavori pubblici (tranne la cosiddetta Tiefbau, le infrastrutture), patrimonio e catasto.
SALTO: Consigliere Christian Bianchi, che mese e mezzo è stato, per lei, da quandoil 2 dicembre l’Svp ha votato a favore di una maggioranza con Freiheitlichen, Fratelli d’Italia, Lega e Civica?
“Sicuramente è stato un periodo molto stressante, che però è iniziato prima di dicembre già con la questione del secondo assessore, fino al parere dell’Avvocatura dello Stato. Poi si è lavorato davvero molto per la stesura del programma. Quindi sì, è stato un percorso faticoso".
Fin dall'inizio, la gran parte degli osservatori dava quella poi concretizzatosi come lo scenario più probabile. Poi in realtà per 45 giorni è successo di tutto, gli unici che hanno messo un aut aut tenendovi fede siete stati lei e Bosatra, il commissario della Lega.
Sì, è vero che questa soluzione forse era un po’ già scritta, l’avevamo sollecitata fin dall’inizio, ma l’Svp ha voluto che si lavorasse prima al programma. Quando è stato il momento di decidere come suddividere posti e competenze tutti hanno espresso, come normale, l’ambizione di ricoprire un ruolo in Giunta.
Senta, lei si è spiegato come mai Kompatscher ha fatto il possibile per non averla nell'esecutivo? Tra di voi era successo qualcosa quando lei era sindaco di Laives?
Ad un certo punto è stato chiaro che ci fosse la volontà di coinvolgere la Civica in Giunta per compensare la presenza di Fratelli d’Italia ed avere un esecutivo più equilibrato verso il centro. Per noi da subito la proposta non poteva essere giudicata accettabile, perché la Lega ha da sempre dato un contributo molto importante allo sviluppo dell’autonomia. Lo ha fatto anche di recente con i ministri Calderoli e Giorgetti. Per stessa ammissione di Kompatscher entrambi si sono sempre distinti per serietà e qualità del lavoro. Noi, poi, a Laives eravamo stati gli unici ad aver governato con la Svp. Con tutte le partite che ci sono in ballo a Roma, era impensabile che stessimo fuori. Si è deciso di aprire un tavolo a Roma che l’Svp, nonostante i molti governi di centrosinistra “amici”, aspettava dal 2001. Un mese prima delle elezioni è stato firmato un accordo con Giorgetti che ha fatto arrivare poco meno di 700 milioni di arretrati che le Province di Bolzano e Trento aspettavano da 15 anni. Alla luce di tutto questo, semplicemente, non era giusto che a sacrificarsi fosse la Lega. E devo dire che Calderoli ha manifestato le sue convinzioni in modo molto netto, facendo asse con Fratelli d’Italia.
Ad un certo punto è stato chiaro che ci fosse la volontà di coinvolgere la Civica in Giunta per compensare la presenza di Fratelli d’Italia ed avere un esecutivo più equilibrato verso il centro. Per noi da subito la proposta non poteva essere giudicata accettabile.
Lei ha un passato in Alleanza nazionale, poi nel Pdl e poi in Uniti per Laives, lista di centrodestra.. Ormai sembra quasi parlare come un esponente della Lega, o è solo una sensazione?
Io sono stato anche tra i fondatori di Fratelli d’Italia, ma poi ho deciso di dare vita ad Uniti per Laives. La mia candidatura all’interno della lista della Lega è frutto di un accordo politico, pensato per rafforzare la stessa Lega. Come sindaco di Laives da sempre rappresento Uniti per Laives e pure la Lega. Ho sostenuto candidati leghisti per le elezioni politiche e sono stato sostenuto dalla Lega come candidato sindaco. Salvini, per dire, è venuto “mille” volte a Laives nel periodo in cui sono stato sindaco. Quindi sono perfettamente a mio agio in questo ruolo.
Il programma di coalizione sembra un po’ un minestrone, con dentro un po’ di tutto. Quali sono gli elementi che lei ha portato all’interno di cui va fiero?
Sicuramente ho contribuito a inserire una serie di passaggi frutto della mia esperienza di sindaco. Ad esempio: in alto Adige da tempo c’è un’organizzazione denominata Plattform Land, che mette insieme i piccoli comuni agricoli, nel confronto con la Provincia. Io sono riuscito a ottenere che una piattaforma analoga venga istituita per i grandi Comuni dell’Alto Adige e cioè per Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Laives, vediamo se si potrà allargare ad altri. Queste città più grandi sono un riferimento per i Comuni più piccoli, perché erogano loro servizi, ed hanno spesso tematiche di comune interesse, ma fra loro non ci sono grandi occasioni di incontro e di confronto con la Provincia. L’altro aspetto del programma inserito all’inizio del programma per l’insistenza nostra, di Fratelli d’Italia e dei Freiheiltichen, è il tema della sicurezza. E’ stata creata una delega apposita affidata ai Freiheitlichen anche se la competenza primaria è dello Stato, perché si ritiene che si possono fare diverse cose anche a livello locale.
Può fare qualche esempio?
E’ previsto un rafforzamento delle singole polizie locali dei Comuni. Ci sono tanti Comuni che non hanno una polizia locale, ed altri che hanno numeri ristretti. La Provincia dovrà aiutare i Comuni a integrare complessivamente il numero degli agenti, cercando di dare un’organizzazione organica. Progressivamente gli agenti di polizia stanno rivestendo un ruolo che non è più solo quello del vigile urbano, ma si stanno trasformando in vere forze di polizia. L’assessore dovrà avere un ruolo di coordinamento e raccordo fra le forze di polizia locale e le altre forze di polizia. A Laives, ad esempio, da tempo c’è un accordo tra la polizia local e i Carabinieri per fare in modo che non vi siano magari sovrapposizioni e fasce orarie scoperte.
Il Polo bibliotecario? Analizzerò bene quello che è stato previsto e cercherò di capire se il progetto è ancora migliorabile.
Quando l’allora assessore Tommasini perse le “infrastrutture”, che sono state accorpate alla mobilità, i lavori pubblici non sono più una mega-competenza. Lei è comunque soddisfatto?
Sono assolutamente soddisfatto. Anche per la mia esperienza da sindaco e la mia esperienza personale, ho una predilezione per le deleghe che presuppongo una certa operatività e concretezza. Mi piace occuparmi di cose che si possono toccare. La Provincia ha poi un Patrimonio pazzesco per dimensioni, ed amministrarlo e valorizzarlo la trovo una competenza molto importante. Nei lavori pubblici ci sono poi opere molto importanti come il Polo Bibliptecario, il nuovo Carcere, il museo di Oetzi …
A proposito di Polo Bibliotecario, lei è uno dei convinti del progetto o se potesse cambierebbe in corsa quello che è possibile cambiare?
Siamo in zona Cesarini, l’inizio dei lavori è previsto tra poco. E’ sicuramente una delle prime cose che mi guarderò bene appena entrato in servizio. Analizzerò bene quello che è stato previsto e cercherò di capire se il progetto è ancora migliorabile. Altro non posso dire.