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La targa “sgomberata”

Scompare la targa di Ponte Langer con i “Dieci punti per la convivenza”. L'intitolazione otto mesi fa, a Natale lo sgombero dei senzatetto. Ora il Comune sporge denuncia.
targa Langer
Foto: Lorenzo Vianini

Non c’è più la targa che “ufficializza” l’intitolazione ad Alexander Langer del ponte pedo-ciclabile sull’Isarco, tra Viale Trieste e Viale Trento a Bolzano. Ignoti l’hanno rimossa proprio in concomitanza con il 76esimo anniversario dalla nascita del politico verde, pacifista e “viaggiatore leggero”, il 22 febbraio 1946. L’intitolazione era avvenuta nel giugno dello scorso anno alla presenza, oltre che del sindaco Renzo Caramaschi e della assessora alla cultura Chiara Rabini, dei due fratelli Peter e Martin Langer e della vedova Valeria Malcontenti.

“Sono venuta alla cerimonia – spiegò Malcontenti – perché sono rimasta colpita dal fatto che le autorità per una volta abbiano rappresentato i propri cittadini. Questo ponte era stato dedicato ad Alex dalla spontaneità popolare. E poi c’è la simbologia del ponte, che era molto cara ad Alex”. Il manufatto era chiamato informalmente Ponte Langer già dal 1996, quando un gruppo di studenti e insegnanti per la pace lo avevano scelto per le manifestazioni pacifiste.

 

 

La targa recitava uno dei punti più noti del Tentativo di decalogo per la convivenza inter-etnica, datato 1994: "Dell'importanza di mediatori, costruttori di ponti, saltatori di muri, esploratori di frontiera. In ogni situazione di coesistenza interetnica si sconta, in principio, una mancanza di conoscenza reciproca, di rapporti, di familiarità. Estrema importanza positiva possono avere persone, gruppi, istituzioni che si collochino consapevolmente ai confini tra le comunità conviventi e coltivino in tutti i modi la conoscenza, il dialogo, la cooperazione”.

 

Lo sgombero & il furto

 

A Natale scorso, proprio nella zona del ponte in legno appena dedicato a Langer, ci fu lo sgombero dei senzatetto attuato dalla Polizia municipale e dalla Seab, che aprì un'ampia discussione sulle politiche sociali nel capoluogo. E ora, ironia della sorte, il furto. Secondo fonti del Comune, il sindaco Caramaschi invierà dei tecnici comunali già nella giornata di oggi per il ripristino della targa “trafugata”.

 

La condanna di Comune e Fondazione

 

(Update 24.02) Avuta notizia dell'atto vandalico, il sindaco Renzo Caramaschi e la Giunta comunale hanno immediatamente sporto formale denuncia all'autorità giudiziaria contro ignoti per l'accaduto. "Si tratta di un gesto vile - si legge in una nota - che la Città di Bolzano condanna in maniera ferma e convinta. Con l'auspicio che possa venire al più presto individuato l'autore o gli autori di tale, grave atto, Sindaco e Giunta hanno già disposto di procedere con la collocazione nella stessa sede di una nuova, analoga targa esplicativa dedicata ad Alexander Langer".

Anche la Fondazione Alexander Langer Stiftung esprime la propria amarezza: "Ci è servito un giorno intero per metabolizzare la notizia. Perché? In fondo si tratta solo di una targa; quello era ponte Langer anche prima che ci fosse, continuerà anche ora. Eppure ci ha travolti come un treno in faccia. Perché i simboli hanno un valore forte e di conseguenza ce l’ha anche attaccarli. Due anni di pandemia hanno ristretto i nostri orizzonti geografici ed emotivi: mentre fuori casa continuano i conflitti e se ne iniziano di nuovi, dentro proseguono le guerre a bassa tensione contro chi è manchevole (di casa, denaro, potere o documenti). E forse, allora, è la volontà di cancellare tutto quel che resta, anche le parole di pace e di convivenza da una targa, a fare paura e lasciare sgomenti. Quel che va fatto è rimettere la targa, quindi, ma anche e insieme ricominciare a costruire rapporti, tessere relazioni, farci ponti noi stessi".