Bizzo presidente del Consiglio provinciale
Il cambio della guardia etnico di metà legislatura tra presidente e vicepresidente del Consiglio Provinciale si è svolto stamani senza patemi d’animo. L’ironia del destino ha voluto che il passaggio politico si svolgesse all’indomani del ballottaggio a Bolzano che ha confermato, seppur in maniera un po’ annacquata, il patto di ferro tra SVP e PD.
Dunque il vicepresidente del consiglio provinciale Roberto Bizzo, dopo aver incassato a Bolzano prima la vittoria del suo candidato Renzo Caramaschi alle primarie del centrosinistra e poi la vera e propria vittoria dell’ex city manager al ballottaggio, ha ottenuto anche lo scranno più prestigioso dell'assemblea legislativa.
Il dibattito in aula che ha preceduto l’elezione (avvenuta al primo turno che necessitava la maggioranza assoluta di 18 consiglieri) è stato all’insegna dei convenevoli e del fair play, certificando il buon clima che il presidente uscente Thomas Widmann è riuscito a creare nei suoi 2 anni e mezzo di ‘regno’, nonostante i mugugni dell’inizio.
L’unico momento forte ha coinciso con l’intervento di Alessandro Urzì che ha colto l’occasione per sfogare (anche) tutta la sua rabbia per la freschissima ed ennesima sconfitta conseguita a Bolzano nelle elezioni comunali.
Urzì ha lamentato come, ancora una volta, “a decidere la rappresentanza degli italiani siano i tedeschi, senza nemmeno che a loro venga in mente di chiedere agli italiani cosa ne pensano”. Urzì ha fatto riferimento alle numerose partite politiche aperte tra i due partiti, in cui quella per la presidenza del Consiglio Provinciale è di fatto solo un corollario.
Nel suo intervento in aula Urzì è andato giù durissimo, dicendo che ormai “il gruppo linguistico italiano è completamente escluso da ogni forma di partecipazione”. Il consigliere provinciale ha fatto riferimento anche a quanto è avvenuto nella Convenzione per il rinnovo dello statuto per l’autonomia, affermando che “questo sistema non funziona, visto che la maggioranza ormai impone le sue scelte incondizionatamente”. Urzì ha aggiunto che ormai “quello che pensano gli elettori non conta”.
Tra i vari interventi è stata interessante la replica del consigliere dei Freiheitlichen Pius Leitner che, pur denunciando gli accordi sottobanco tra SVP e PD, ha anche ricordato ad Urzì che quello che accade è conseguenza del fatto che gli italiani tendono a partecipare sempre meno alle elezioni. Aggiungendo: ”anche questa è la realtà”.