Società | L'appello

“Condizioni drammatiche”

Sovraffollamento, cimici, bagni sporchi nel CAS ex Einaudi: Bozen Solidale, SOS Bozen, Antenne Migranti e Melting Pot Europa chiedono un intervento tempestivo.
CAS Bolzano
Foto: upi

La denuncia arriva dalle associazioni Bozen Solidale, SOS Bozen, Antenne Migranti e Melting Pot Europa che segnalano un problema tutt’altro che nuovo in Alto Adige: la qualità di vita all’interno dei centri di accoglienza per i migranti. Questa volta nel mirino c’è il CAS (Centro accoglienza straordinaria) Casa ex Einaudi di via Galileo Galilei 5 a Bolzano, gestito dall’associazione Volontarius e dalla cooperativa sociale River Equipe Onlus.
La struttura, che versa in “drammatiche condizioni igienico sanitarie”, riferiscono le associazioni in una nota congiunta, “‘ospita’ in questo momento decine di persone, tra cui molti minori, non tutte richiedenti asilo. Al suo interno molti nuclei famigliari vivono in situazione di totale promiscuità, in una grande sala che si è trasformata in un vero e proprio ghetto”.

I bagni sono spesso sporchi e maleodoranti a causa di un probabile sovraffollamento. Dai muri, scrostati e bucati, escono, durante la notte, cimici che, in alcuni casi, si annidano tra i materassi.

Viene descritta, supportata da alcune foto, una situazione al limite della vivibilità: “I bagni sono spesso sporchi e maleodoranti a causa di un probabile sovraffollamento. Dai muri, scrostati e bucati, escono, durante la notte, cimici che, in alcuni casi, si annidano tra i materassi. Le difficili condizioni di vita nella struttura mettono le persone sotto pressione causando sofferenze e traumi, con il rischio di incrinare sempre più il già difficile clima di convivenza. Ci chiediamo come sia possibile portare avanti una situazione del genere in una Provincia, quella di Bolzano, tra le più ricche d’Europa. Ci chiediamo, ancora, come possa, il gestore di riferimento, che, come noto, riceve fondi pubblici, mantenere standard di salubrità così bassi. Il tutto nel 2019”.
Le associazioni sottolineano quindi l’urgenza di un intervento tempestivo al CAS, “volto a garantire almeno i livelli minimi di vivibilità e salubrità all’interno della struttura e ridare dignità abitativa alle persone che lì vivono la loro difficile condizione sociale e umana, in un territorio che sempre più emargina poveri e migranti in ghetti legalizzati”. Contattata da salto.bz Volontarius non ha finora fornito una presa di posizione nel merito della questione.

 

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Karl Trojer Mer, 10/23/2019 - 10:05

Kann das denn sein, dass in einem so wohlhabenden Raum wie dem unseren in Flüchtlingszentren solche Missstände herrschen ? Land und Gemeinde sollten sich dringendst absprechen und diese Zustände beheben !

Mer, 10/23/2019 - 10:05 Collegamento permanente