Cronaca | Sanità

Il sapore della vittoria

Respinto il ricorso dell’Anaao contro l’assunzione di due specializzandi, ma il sindacato dei medici non si dà per vinto. Widmann: “Solida base giuridica dalla nostra”.
Ärzte
Foto: upi

Florian Zerzer già esulta. Il direttore generale della Asl altoatesina è in fibrillazione perché il ricorso presentato dal sindacato dei medici Anaao è stato respinto dal Tribunale del lavoro. “Avevamo ottime argomentazioni legali nel contesto del processo”, è il commento del dg. La vicenda riguarda l’assunzione di due giovani medici specializzandi di urologia presso l'Ospedale di Bolzano. Per supplire alla nota carenza di medici in Alto Adige, in base alla nuova norma provinciale che segue un modello già in vigore in Austria, Germania e Svizzera, la Provincia assume con contratti a tempo determinato neolaureati fin dal primo anno di specializzazione (cosa che nel resto d’Italia non è permessa).
Ieri mattina (22 ottobre) la giudice del lavoro Eliana Marchesini ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’Anaao e da 5 medici in quanto non sussiste l’interesse al ricorso stesso e la “legittimazione attiva in capo ai ricorrenti”.

Soddisfazione per l’esito giudiziario è stata espressa dall’assessore provinciale alla salute, Thomas Widmann, che fa eco a Zerzer: “Abbiamo sostenuto fin dall’inizio che la formazione specialista in base al modello austriaco, adottata a livello provinciale, ha una sua base giuridica solida. Con la sentenza odierna viene confermata la nostra tesi difensiva in base alla quale il ricorso era da considerarsi inammissibile. Resta la perplessità sul fatto che un sindacato dei medici abbia voluto ricorrere contro dei colleghi. Spero sinceramente che ora i medici specializzandi possano ritrovare serenità nel loro iter formativo”.

 

 

Se da un lato l’Anaao ha già annunciato che farà ricorso in appello, dall’altro il sindacato Asgb accoglie con favore la recente decisione del giudice. “Non si combatte la mancanza di specialisti, combattendo gli specializzandi - osserva il sindacalista Tony Tschenett -. In passato l'Asgb si è spesso pronunciato sulla questione chiedendo che il governo nazionale facesse tutto il possibile per rendere nuovamente possibile una formazione specialistica in Alto Adige. Ora che abbiamo avuto l’opportunità di ‘addestrare’ nuovamente nei nostri ospedali i neolaureati per un breve periodo non dobbiamo scoraggiare i giovani medici, ma far apparire l’Alto Adige come una località attraente dal punto di vista sanitario”.