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I materiali del futuro

Le zampe del geco? Potrebbero offrire un materiale di grandissima adesione. Così come il grafene, il materiale più resistente che esista attualmente. E ancora: chi è a conoscenza del fatto che la foglia del loto permetterebbe di creare materiali bioispirati?

Queste e tante altre curiosità sono state rese note da Nicola Pugno, docente dell’università di Trento che ha incontrato 400 studenti bolzanini all’Eurac per spiegargli quali possono essere considerati “i materiali del futuro”. E per fare capire loro come intraprendere la carriera del ricercatore. 

Sono stati più di 400 i ragazzi delle scuole superiori di Bolzano e provincia che hanno partecipato alla lezione sulle nanotecnologie che si è svolta all’Eurac. L’incontro, dal titolo “I magnifici 4 - I super materiali del futuro - Tela di ragno, zampe di geco, foglie di loto e grafene", è stato organizzato nei giorni scorsi per spiegare ai ragazzi “i diversi aspetti del mondo della scienza e delle nanotecnologie, nonché per spiegare loro come intraprendere la carriera di ricercatore”, hanno spiegato Karin Amor e Francesca Taponecco di Eurac junior.

Nicola Pugno ha parlato ai ragazzi dei “super materiali del futuro” e di come la natura ispiri la loro creazione: tela di ragno, zampe di geco, foglie di loto e grafene sono infatti rispettivamente ottimi esempi di materiali tenaci, adesivi, anti-adesivi e resistenti. “Ce ne sono molti di materiali del futuro, anche se tanti ancora oggi ne ignoriamo per definizione- ha spiegato Pugno- però di questi materiali conosciamo le ottime caratteristiche del grafene, che è il materiale più resistente che abbiamo oggi, poi la seta del ragno, un materiale con una grandissima capacità di dissipare energia prima della rottura. E ancora: la foglia di loto, materiale superidrofobico, molto antiadesivo, che permetterebbe di creare materiali bioispirati con queste stesse caratteristiche, e poi abbiamo la zampa del geco che, di contro, è un materiale di grandissima adesione. Non ultimo, il geco è molto affascinante perché riesce a controllare perfettamente questa adesione, perché cammina sui soffitti, si stacca in modo facile, le zampe non si sporcano malgrando siano molto adesive. Se noi riuscissimo a ricreare materiali tipo la zampa del geco potremmo effettivamente rivoluzionare molti campi”.

Quale sarà l'evoluzione della scienza dei materiali nei prossimi 50 anni ? “Spero che nei prossimi 50 anni ci sia l' avvento dei materiali gerarchici e nano strutturali che possano essere in grado di arrivare a proprietà attualmente irraggiungibili- aveva dichiarato in un intervista il professor Pugno qualche tempo fa- questo sarebbe l' avvento di una nuova era dei materiali. Noi parliamo dell'era del ferro, della pietra , del bronzo perché questi materiali hanno avuto un’influenza enorme sul periodo storico . Io mi aspetto che tra 50 anni, un tempo comunque ragionevole, ci sia l' avvento di questa nuova era dei materiali nano e bio ispirati. Dovessi scommetterlo oggi, ci punterei”. Come sottolineato da Pugno, i materiali presentati ai giovani studenti bolzanini, sono stati individuati attraverso una lunga serie di studi. “Anche in Italia abbiamo contribuito molto allo sviluppo di questi studi- ha spiegato il docente- che hanno portato all’individuazione di questi materiali utilizzabili prevalentemente nel campo della meccanica, della resistenza dei materiali, per la resistenza e la tenacità”.

La seta del ragno è studiata da sempre, ha ricordato il docente, sottolineando tuttavia che “è da poco che si studia l’interazione tra il materiale seta e la struttura ragnatela”. “Le sfide oggi per noi sono quelle di capire meglio questi materiali- ha concluso Pugno- e avere la capacità di ricreare materiali artificiali con caratteristiche simili”.