Park Vittoria, “ancora troppo grande”
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“Dare un colpo al cerchio e uno alla botte: un grande parcheggio per offrire una piccola soluzione a residenti – nonché a turisti e pendolari. 20 milioni di euro per un’opera che non sappiamo se sarà tra 10, 20 o 30 anni risponderà alle esigenze della cittadinanza?”. Sono molti i punti di domanda che il Team K cittadino rivolge nuovamente alla Giunta comunale di Bolzano riguardo il nuovo e già contestato parcheggio di Piazza Vittoria. La prossima settimana il progetto di fattibilità tecnico-economica approderà in Consiglio comunale “senza un impegno scritto da parte della maggioranza sulle migliorie promesse sui media: più posteggi bianchi, piano ‘jolly’ per residenti, più alberature contro le isole di calore. Abbiamo presentato numerosi emendamenti e ordini del giorno per migliorare un progetto che così com’è lascia molto perplessi”, sottolineano i consiglieri comunali Matthias Cologna e Thomas Brancaglion.
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“La trattazione della fattibilità tecnico-economica, ovvero il progetto ingegneristico, non è il bando di concessione vero e proprio, il quale contiene le specifiche dell’opera che sono poi il nocciolo della questione” spiega Cologna, secondo cui “la questione politicamente rilevante è il rapporto tra il numero di posti auto blu e quelli bianchi”. Il progetto prevede 232 parcheggi blu contro i 122 presenti nella piazza, “un raddoppio che contestiamo perché pensato appositamente per i pendolari e i turisti del futuro museo di Ötzi. È dal 2022 che critichiamo le dimensioni del parcheggio, seppur ridotto nel frattempo da sei piani a cinque”, ricorda ancora il consigliere. “Si sostiene possa risolvere il problema dei parcheggi in zona, ma sarebbe l’ennesimo parcheggio che attira e genera traffico”.
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“Equità sociale a rischio”
Perché allora il Comune insiste? Secondo Cologna “la risposta sta nella scelta della gestione: il PPP costringe a privilegiare le entrate. Nulla di male per il privato, non fosse che questa formula è a svantaggio della città”. Prosegue il ragionamento Cologna: “Non hanno fatto l’analisi domanda-offerta: quali posti bianchi, quali blu servono? Non ci è stata data risposta. È il vulnus del progetto, oltre al fatto che il Comune non ha parlato con commercianti e residenti della zona. Via San Quirino non è a norma: si dice verrà ridisegnata, ma nessuno ha spiegato come, se verranno tolti alberi etc. Dovrò comprare un box auto a 55mila euro senza sapere il futuro della mia via?”. Un prezzo che Cologna e Brancaglion considerano proibitivo per molti, “mettendo così a rischio l’equità sociale”. Per gli esponenti del Team K “il progetto, per come è stato fatto, vanifica gli impegni di una coalizione di centrosinistra nel ridurre l’utilizzo dell’automobile e le isole di calore”.
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E la soluzione? A detta del Team K “serve un parcheggio di dimensioni molto più ridotte e riservato ai residenti, che permetta di togliere auto in superficie e dalle strade attigue, garantendo posteggi a un prezzo accessibile anche in affitto”. Tra le proposte presentate, il divieto di subaffitto ai non residenti (cioè ai pendolari), la revoca del bollino colorato a chi otterrà il parcheggio, bagni pubblici, posteggi e box per le bici, postazioni di ricarica elettrica e car sharing, nonché chiarire alcuni criteri “premio” sulla proprietà e la residenza nel circondario, affinché i box siano assegnati ai ai residenti del quartiere che già non posseggono un posto auto. Altrimenti “si rischia di fare un buco nell’acqua”, ma non nella falda aquifera: per il Team K, infatti, “qui non è mai stata un problema, ai colleghi dei Verdi abbiamo chiesto di non rendere la questione solamente ambientale, perché è soprattutto viabilistica”.
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