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Il risveglio verde dell'Alto Adige

Il successo degli ambientalisti di queste elezioni spiegato dal consigliere provinciale Riccardo Dello Sbarba: “Il sostegno a Caramaschi è stata una scelta vincente”.
Riccardo Dello Sbarba
Foto: Hannes Prousch

Tra i dati degni di nota di queste elezioni troviamo un aumento generalizzato della fiducia riservata dagli elettori altoatesini nei confronti dei Verdi: a Bolzano strappano il 9,2% delle preferenze, aggiungendo così un componente alla propria quota consiliare che sarà composta da Tobias Planer, Chiara Rabini, Maria Laura Lorenzini, Norbert Lantschner e Rudolf Benedikter. Buoni risultati si sono comunque registrati su tutto il territorio provinciale, dove il partito si è presentato.

Immediata la soddisfazione manifestata a mezzo stampa da parte della segreteria del partito: “Un successo che ha confermato il buon lavoro svolto dalla coalizione e dai Verdi nella scorsa consiliatura e dovuto anche ad una bella lista e ad una campagna elettorale creativa e sentita, a stretto contatto con la gente e con forte partecipazione giovanile. L'impegno costante, l'ascolto e la continua attenzione all'ambiente, al sociale e a diritti ci hanno premiato”.

Altrettanto compiacimento è stato espresso dal consigliere provinciale Riccardo dello Sbarba in occasione di un’intervista a salto.bz.
 

salto.bz: Dello Sbarba, ci fa un commento su queste elezioni?

Riccardo Dello Sbarba: Ovviamente siamo molto soddisfatti, in particolare per quanto riguarda il dato della città di Bolzano. Se guardiamo la geografia del voto registriamo un consenso omogeneo sia nelle aree di lingua tedesca sia in quelle di lingua italiana. Qui in particolare abbiamo aumentato i consensi nei quartieri Don Bosco, Europa Novacella e Oltrisarco, quartieri in cui tradizionalmente - se guardiamo al dato delle scorse provinciali - risultavamo più deboli. Invece nei quartieri come Gries o il centro dove andavamo già bene, navighiamo su un dato a due cifre. C’è stato un grosso lavoro a partire dalle provinciali del 2018 che non si è mai fermato: abbiamo dato ai quartieri popolari la priorità, portando avanti una campagna elettorale porta a porta, andando a suonare i campanelli per parlare direttamente con le persone. Siamo una forza politica che rappresenta e “pesca” sia dal mondo tedesco sia da quello italiano perché una forza interetnica è fondamentale e queste elezioni ce lo hanno dimostrato.

C’è stato un grosso lavoro a partire dalle provinciali del 2018 che non si è mai fermato: abbiamo dato ai quartieri popolari la priorità

Qualcuno ipotizzava che l’appoggio al sindaco uscente Caramaschi si sarebbe rivelato controproducente e invece…

E invece ha funzionato. C’è stata una grossa discussione interna al riguardo ma i Verdi sono gente seria e quando decidiamo una cosa si tira dritto. C’è da dire anche che la nostra lista è stata una di quelle più presenti sui territori, ma non abbiamo tralasciato nemmeno la copertura dei social media. Io credo che questa decisione si sia dimostrata vincente perché l’elettorato democratico avvertiva la necessità di non far passare la destra. Noi abbiamo ricevuto il voto più critico, se ci fossimo collocati al di fuori della coalizione a sostegno di Caramaschi i nostri elettori avrebbero comunque dato il voto al sindaco uscente. È stata una valutazione difficile ma ha funzionato: votando i Verdi lo abbiamo rafforzato ma dando una pennellata e una direzione ben diversa al centrosinistra.

Il partito dei Verdi ha puntato in maniera consistente sulla componente giovanile, sia in termini di rappresentanza politica, portando dei giovanissimi all’interno delle liste dei candidati, sia per quanto riguarda il target di riferimento. Eppure non possiamo non notare che in consiglio troveremo seduti i soliti volti conosciuti.

È ovvio che vengono premiate le persone che erano già conosciute per il loro lavoro. Ad ogni modo bisogna guardare anche i consigli di quartiere: alcuni consiglieri comunali sono stati eletti anche nelle circoscrizioni e pertanto dovranno cedere il posto a gente nuova. Nella nostra lista erano presenti molti giovani che si sono dimostrati fin da subito decisamente attivi ma questa era la prima volta che si presentavano alle elezioni. Nonostante questo, hanno avuto un buon risultato, come Zeno Oberkofler. Certo è che il percorso per diventare davvero una persona nota e votata in una citta di centomila abitanti è lungo e non puoi andare a segno dalla prima elezione. Il buon risultato dei nostri giovani è certamente un importante primo passo tanto che alcuni di loro sono già ben in vista per le prossime elezioni provinciali. 

...Ma c’è un però.

Come ripeteva spesso Enrico Berlinguer, a cui mi sono sempre ispirato, dico anche io che i voti vanno chiesti con il cappello in mano e uno per uno. Il voto di preferenza è un voto di contatto, di fiducia. Uno che si presenta per la prima volta e già ottiene un risultato dignitoso è un ottimo punto di partenza, fossi in loro sarei contento. Indipendentemente dal fatto che siano entrati o meno all'interno dei consigli i giovani sono già protagonisti tanto delle piazze tanto delle dinamiche interne del partito. Abbiamo creato la nuova generazione dei Verdi: sono coloro che ci sostituiranno e questo è un pensiero rassicurante.

Abbiamo creato la nuova generazione dei Verdi: sono coloro che ci sostituiranno e questo è un pensiero rassicurante

Alcuni dei giovani che si sono presentati erano in un certo senso anche i protagonisti dei movimenti, come quello di Fridays for Future. Sarete ancora presenti in quel contesto o porterete avanti una politica più istituzionale?

Il partito dei Verdi per tradizione si rivela prudente. Per noi è più importante che abbia successo il movimento rispetto al partito perchè sono questi gli strumenti che portano avanti le idee e le diffondono. I nostri candidati sono comunque cauti nell’usare troppo la loro militanza all’interno dei movimenti. Questo a livello provinciale si vede molto bene anche nei confronti delle liste civiche: noi siamo sempre molto rispettosi, quando ci presentiamo insieme in coalizione non lo facciamo per piantare la nostra bandierina, ma a proposito di questo vorrei dirle qualcosa su quanto è successo a livello provinciale.

Prego.

Ci siamo presentati ad Appiano, a Caldaro, a Brunico: in certi casi abbiamo raddoppiato i voti, a Renon li abbiamo addiruttura triplicati mentre ad Egna siamo entrati in consiglio comunale.

Una semina verde di liste ecologiste sta dando i suoi frutti. Come se lo spiega?

Chiaramente il vento di Greta soffia anche qui, ma preferisco sottolineare anche l’effetto che ha avuto questa pandemia. Per molte persone il tema della cura e della salute con l’avvento dell’epidemia Covid-19 sono diventati di un'importanza fondamentale e questo ha una forte correlazione con la questione ambientale. Quello che abbiamo imparato da questa crisi è che non dobbiamo ritornare alla normalità perchè era proprio la normalità a costituire un problema. Dobbiamo cercare nuove soluzioni, ripensare a una nuova idea di città e a nuove modalità di produzione e consumo. La salute, l’ecologia, la giustizia sociale dovranno restare al centro della vita che ricomincia dopo il lockdown. Molti cittadini sono diventati più sensibili ai temi che portiamo avanti, una crescita così generalizzata si ottiene solo quando questi entrano nell’ordine del giorno. Quello ambientale ne è uscito rafforzato. Oramai tutti i partiti mettono all’interno del proprio programma elettorale la questione della sostenibilità ma tra l’originale e l’imitazione la gente preferisce l’originale.

Credo che molti elettori Svp abbiano votato Caramaschi perché a molti non piace né l’ipotesi cerchiobottista del “vediamo che succede” né tantomeno l'idea di saltare sul carro di Zanin

Non è ancora tempo però di cantare davvero vittoria. Sia Bolzano sia Merano andranno al ballottaggio. Quali sono, in termini di alleanze, gli scenari che auspica maggiormente?

Ovviamente gli scenari migliori vedono la riconferma di Rösch e Caramaschi. Dobbiamo vedere che cosa farà la Svp perché è quello il bagaglio di voti più consistente e io ho molta fiducia nell’elettorato di lingua tedesca. La Svp non è padrona dei suoi voti, credo che molti elettori, anche i più fedeli abbiano votato Caramaschi perché a molti di loro (come ad alcuni dirigenti) non piace né l’ipotesi cerchiobottista del “vediamo che succede” né tantomeno l'idea di saltare sul carro di Zanin. Premesso che quando il centrodestra governa con la Svp è quest’ultima nella realtà dei fatti a decidere: lo vediamo a Laives, in cui di fatto comanda il vicesindaco mica Bianchi, come lo vediamo all’interno delle dinamiche provinciali. Abbiamo un assessore all’ambiente che su tali questioni viene costantemente superato da Kompatscher. I leghisti non dicono niente, anzi ringraziano l’Svp perché gli ha permesso di sedere al loro fianco e accendono per questo un cero alla Madonna tutte le mattine. Ad ogni modo l’elettorato di lingua tedesca per la maggior parte possiede un orientamento democratico e non sono intenzionati a fare grandi esperimenti con Urzì e con la Lega, che già in molti mal sopportano a livello provinciale. Dopodiché l’elettorato è un conto, bisogna vedere cosa decide il partito in sé.

C’è anche Gennaccaro che ha raddoppiato i voti e un suo posizionamento potrebbe rivelarsi decisivo. Vede possibile un ritorno di fiamma con l’ex assessore?

Su questo non mi esprimo, il primo a decidere è il sindaco che compone la sua maggioranza. Gennaccaro ha avuto un successo ma è il successo di un furbetto, noi non siamo abituati a far politica in questo modo. Lo sa quante persone ci hanno chiesto: “Ma perchè non fate come Gennaccaro?” e la nostra risposta è stata sempre la stessa: “Noi non siamo Gennaccaro”. Ad ogni modo deciderà Caramaschi e noi ci rimetteremo alla sua decisione.
 

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Michele De Luca Ven, 09/25/2020 - 13:16

Mi piacerebbe sapere come mai i Verdi abbiano approvato l'acquisto dei nuovi bus diesel di Sasa e, quando c'era la possibilità di fermare il primo appalto per gli ibridi farlocchi diesel in consiglio comunale a Bolzano nel settembre 2018, hanno votato contro la mozione che ne avrebbe stoppato l'acquisto.
Spiegatemi, per favore, come si sia potuto sostenere tale scelta pro-diesel con questi bus che circoleranno in città fino al 2032 e oltre, peraltro in pieno contrasto con le direttive del Piano Clima.
Ripeto, datemi una spiegazione. Grazie.

Ven, 09/25/2020 - 13:16 Collegamento permanente
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Riccardo Dello… Sab, 09/26/2020 - 19:47

In risposta a di Michele De Luca

Caro De Luca, le risposte le conosce già perché la discussione non è nuova. Comunque provo a riassumere.
Lei, signor De Luca, come è noto ha proposto di acquistare bus a metano invece che bus ibridi diesel. Sull’impatto ambientale dei due sistemi, Lei ha già ricevuto la risposta dell’Agenzia per l’Ambiente, di cui cito una frase sintetica: “allo stato attuale delle conoscenze, non vi sono evidenze che indichino che tra veicoli pesanti di classe Euro VI alimentati a gasolio e quelli alimentati a gas metano vi siano fattori di emissione per gli ossidi azoto (NOx) tra loro significativamente diversi”.
Comunque sia, tra metano o Diesel, scelte egualmente fossili, noi Verdi spingiamo il più possibile per una terza alternativa: i bus a trazione elettrica. E su questo crediamo di aver ottenuto qualche successo, sia nell’immediato (avrà certo notato che da un po’ di tempo bus elettrici hanno cominciato a viaggiare anche a BOLZANO), sia nella prospettiva.
Infatti, nonostante che il piano di investimenti per il rinnovo della flotta del trasporto pubblico sia a totale carico della Provincia, che lo finanzia al 100% e dunque pretende di decidere in merito (anche perché ha acquisito una significativa partecipazione in Sasa), abbiamo ottenuto che il piano strategico di lungo periodo preveda la totale conversione della flotta a tecnologia a 0 emissioni, con l’abbandono progressivo di tutte le trazioni a combustibili fossili, sia Diesel che metano.
Proprio per spingere su questo, l’unica compartecipazione alle spese per il rinnovo della flotta bus di cui si è preso carico il comune di BOLZANO sono i circa 300.000 € per l’acquisto di bus elettrici per la città (che corrisponde al 30% della spesa prevista per i mezzi elettrici).
Insomma, il comune di BOLZANO investe solo per la conversione all’elettrico. Non mi sembra un risultato da poco, e mi sembra che le recenti elezioni comunali abbiano premiato i Verdi per la loro politica (al contrario di altre forze, promotrici di mozioni o addirittura di referendum).
Certo, anche a me piacerebbe avere tutto (ecologico) e subito, ma chi lavora nelle istituzioni e governa una città sa che i passi si fanno uno alla volta. L’importante è la direzione giusta, e i Verdi cercano di indicarla.

Sab, 09/26/2020 - 19:47 Collegamento permanente
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Michele De Luca Dom, 09/27/2020 - 01:21

In risposta a di Riccardo Dello…

Eh no, troppo semplici queste affermazioni. Ho smontato pezzo per pezzo quello che ha affermato l'agenzia per l'ambiente sulla base di un'affermazione che non è stata suffragata da documentazione ufficiale. Io le mie fonti le ho sempre rese note, anche dopo che la direttrice di Sasa ha affermato che "ci sono studi contrari" ma senza portare uno straccio di documentazione e dopo che è stata presentata la seconda "rata" di bus diesel-ibridi. Dopo l' acquisto dei cinque bus elettrici oggi circolanti, peraltro con un contributo del MinTrasporti, non è avvenuto più nulla nonostante si sia affermato molte volte che sarebbero stati comprati altri bus ad emissioni zero (escludiamo i 10+2 bus a idrogeno in arrivo a fine 2021 e quelli circolanti, perché è un ulteriore tema nel tema). Acquisti, ad oggi, mai avvenuti, ad esclusione dei probabili otto minibus elettrici, la cui gara è andata però deserta (e ci sarebbe da discutere sul perché...). Quello che ho notato è che si sono "intortati" per bene la commissione mobilità e il consiglio comunale con un profluvio di paroloni sulla mobilità a zero emissioni ma, però, si è sempre rifiutato di avere un confronto sul tema con il sottoscritto le cui ragioni sono supportate anche dall'Associazione Ambiente e Salute.
Mi spiace, ma è davvero una balla che "BOLZANO investe solo per la conversione all’elettrico". Fosse stato così, non avrei avuto nulla da dire. Perché non lo si è fatto e non lo si farà prima del 2023/24? Semplice, i bus elettrici costano "un botto", da 2 a 3 volte quelli convenzionali. E il rinnovo della decrepita flotta lo si è fatto quindi al risparmio, anche se i bus diesel-ibridi sono costati alle tasche pubbliche da 30 a 50mila Euro in più rispetto ai bus a metano! Qualcuno questo lo sapeva all'interno del consesso provinciale e dei tre comuni proprietari di Sasa? Son sempre palanche pubbliche, no? Oppure bisogna parlare sempre di elettrificazione per confondere le idee e per rifilare la sóla dei bus ibridi-farlocchi a gasolio?
Nel PEF della Sasa, allegato alla delibera provinciale di concessione in-house, c'è scritto chiaramente che Sasa non ha i mezzi per l'acquisto di bus ad emissioni zero e che servono aiuti "esterni" (Provincia) per tali acquisti con buona pace di quanto scritto invece nella recente "Carta dei Servizi". Aspetto fra 3/4 anni, con bilanci magri che si prospettano, a vedere cosa si comprerà.
Se ho sempre propugnato l'acquisto di bus a metano, ma lo scrivevo già nel lontano 2007 (!), è perché senza modifica alcuna, possono essere alimentati a biometano, oltre ad essere più economici in termini di costi di trazione (cosa che non guasta, poi di questi tempi...). Ora che il biometano lo si sta immettendo in rete... si trasforma quasi tutta la flotta a gasolio, peraltro in pieno contrasto con quanto prevede (ormai prevedeva) il Piano Clima. Posso affermare tranquillamente senza timori di smentita che Sasa sia stata una delle poche realtà nazionali ed estere del tpl a fare esattamente l'opposto di quello che si fa di solito: acquistare bus a metano o elettrici per sostituire quelli vecchi a gasolio.
Altro piccolo particolare: è ormai un decennio che chiedo che si dibatta pubblicamente su questi aspetti ma i tre consigli comunali liquidano il tutto sempre con un'approvazione "de plano" della relazione della Sasa.
Nel paio di occasioni pubbliche in cui ho avuto davanti a me i vertici di Sasa (una volta nel teatro di San Giacomo di Laives, l'altra nella sala di rappresentanza del Comune di Bz), ho parlato chiaro e ho ricevuto come risposta... il silenzio.
Se l'elettrificazione è quella che si vede oggi su strada, con i bus a gasolio-ibridi, acquistati millantando un'operazione di elettrificazione puramente farlocca con mezzi che non percorrono un solo centimetro in modalità elettrica, beh, credo che molte cose siano andate storte.
Se si aspettano i soldi del "Recovery Plan" per comprare bus elettrici a idrogeno e/o a batteria, affermazione dell'attuale assessore prov.le alla mobilità, si capisce che qualche problema di fondi per il finanziamento degli e-bus ci sia.
Posso capire che per mero opportunismo e calcolo politico, per non smentire i vertici di Sasa e l'assessorato provinciale alla mobilità, si finisca con il mettere la testa nella sabbia di fronte a quanto scrivo da oltre un decennio.
Mi si smentisca, per favore. Grazie.

Dom, 09/27/2020 - 01:21 Collegamento permanente
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Riccardo Dello… Dom, 09/27/2020 - 12:59

In risposta a di Michele De Luca

No, no, per carità, io non voglio smentire nulla, anche perché mi pare che l’obbiettivo è comune, semmai le differenze stanno sul come (e dunque anche sul quando).
Quello che vorrei aggiungere è che mi pare importante capire bene chi sono gli alleati e chi gli avversari di una svolta ecologica. Perché osservo spesso che è più facile prendersela coi più “vicini”, che non con chi davvero prende le decisioni fondamentali, ma che spesso non è a facile portata di mano. Ma ognuno, ovviamente, fa quel che può.

Dom, 09/27/2020 - 12:59 Collegamento permanente