Educare figli bilingui…
Ricardo Apilánez Piniella e Verena Wachter vivono a Bolzano con le loro famiglie. Entrambi condividono un background culturale-linguistico che sorpassa i confini Italiani, ma lo vivono in modo diverso.
Ricardo è spagnolo. Con l'ex-compagna tedesca ha vissuto in Germania, e ha due figlie, entrambe bilingui tedesco-spagnolo. Con l'attuale compagna italiana cresce tre figli, prima vivevano in Germania, ora si sono trasferiti Bolzano, i figli parlano italiano e spagnolo.
Verena è nata e cresciuta a Bolzano, ma ha origini croate. La madre croata però, non le ha mai trasmesso la lingua, cosa di cui ancora oggi Verena è dispiaciuta. Per questo motivo con il suo marito greco fa il contrario: cresce i due figli trilingui greco-tedesco-italiano.
Con Verena e Ricardo parliamo dei vantaggi del bilinguismo, ma anche delle difficoltà nel trasmettere una seconda lingua ai figli. I loro esempi però dimostrano quanto sia importante trasmettere ai figli la seconda lingua madre.
Verena, tua mamma è croata, tuo papà bolzanino. Parli perfettamente il tedesco e l'italiano. Ma non il croato. Come mai?
Verena: Purtroppo mia mamma non mi ha tramandato la lingua croata. Quando lei aveva 17 anni, dopo la guerra balcanica, si è trasferita in Austria dove ha conosciuto mio papà. Così, a una giovane età, ha imparato a parlare benissimo il tedesco. Quando mio papà l'ha portata in Alto Adige, ha continuato anche qui a parlare il tedesco. Non ha mai sentito la necessità di parlare con me il croato. Anche i suoi genitori parlavano bene il tedesco, e quindi non ho mai avuto bisogno di imparare il croato, neanche per comunicare con i nonni.
Ancora oggi sei dispiaciuta di questo. Perché?
Verena: Io ho sempre avuto una grande passione per le lingue. Per questo ho sofferto di questa mancanza del croato. Secondo me, una seconda lingua madre non è solo una lingua in più. Ma è una chiave verso le tue origini, verso un‘altra cultura.
Tu Ricardo, parli solo lo spagnolo con i tuoi figli, e gli hai quindi regalato una seconda lingua madre. I tuoi tre figli che crescono in Italia parlano anche il tedesco?
Ricardo: Il figlio più grande parla il tedesco meglio di tutti, perché ha frequentato la scuola tedesca a Lipsia, dove vivevamo. In più ha un’ora di tedesco al giorno a scuola, ed è la materia in cui va meglio. Ogni tanto guarda film o cartoni in tedesco.
Una seconda lingua madre non è solo una lingua in più. Ma è una chiave verso le tue origini, verso un‘altra cultura.
Tante famiglie in Alto Adige mandano i figli nella scuola della lingua opposta, per fargli imparare bene l'italiano o il tedesco.
Ricardo: All'inizio abbiamo pensato di mandare il secondo figlio, che inizia la scuola a settembre, in una scuola tedesca. Ma alla fine abbiamo deciso di no, perché non pensiamo di rimanere qui, né di tornare in Germania. Se ci fosse una scuola mista a Bolzano, forse lo avremmo iscritto.
Credi che un giorno i tuoi figli ti rimprovereranno di non avergli trasmesso il tedesco da piccoli, come fa ora Verena con sua mamma?
Ricardo: Non lo so. Ma io non posso insegnarli il tedesco. Neanche l'italiano. Perchè li ho imparati. Io posso solo insegnargli lo spagnolo.
Verena: Ma non sai cosa vorranno i tuoi figli quando saranno più grandi. Forse vorranno studiare in Germania? Tu adesso avresti un'occasione di trasmettere questa lingua, che è grammaticalmente difficile, e cosi regaleresti ai tuoi figli una chiave per la loro vita futura.
Se i genitori parlano due lingue diverse, consiglio che ognuno parli con i figli nella propria lingua. E di cercare altre persone dello stesso cerchio linguistico, per fare capire ai bambini che c'è un mondo in quella lingua.
I vostri figli fanno fatica a cambiare da una lingua all'altra?
Ricardo: La mia figlia piu grande, che ora ha 16 anni, è perfettamente bilingue. Anche il mio figlio più grande parla benissimo l'italiano e lo spagnolo. Invece il secondo figlio da poco ha smesso di parlare lo spagnolo (ride). E il terzo, che ha 4 anni, parla meglio lo spagnolo del secondo. Alcuni parlano con accento, altri senza. Ogni persona è dotata per cose diverse.
Verena: E poi parlano mischiando tutto all’inizio. Un po’ intedesco, un po’ in italiano.
Com’è la tua esperienza a crescere i figli multilingue, Verena?
Verena: Quando ho incontrato mio marito greco, lui viveva già a Firenze da diversi anni e parlava benissimo l'italiano. Quindi con lui parlavo sempre in italiano. Lui all'inizio ha fatto il tentativo di parlare con i bambini in greco. Fino ai tre anni è riuscito. Ma quando sono andati all'asilo italiano, tornando a casa, hanno visto che io parlavo con mio marito in italiano. E quindi dicevano: ma perché io devo parlare l'italiano all'asilo, in tedesco con mia mamma e poi in greco con mio padre, se loro fra di loro parlano l'italiano? Alla fine hanno preso la scorciatoia e hanno parlato solo in italiano con mio marito. Lui poi non ha più insistito, perché era l‘unico a parlare il greco. Ma comunque le basi in greco ce le hanno.
I tuoi figli hanno mai rimproverato tuo marito per non avergli trasmesso il greco?
Verena: Si, ogni volta che andavamo in Grecia a trovare la nonna lo sgridavano, perché non capivano niente (ride).
Ricardo: Credo che se c'è un circolo sociale dove più persone parlano la lingua, allora si impara più facilmente. Ma se tu sei l'unico a parlarla, come tuo marito era l’unico a parlare il greco, allora è un po’ piú difficile. In Germania io avevo tanti amici spagnoli. Le mie figlie quindi parlavano con loro e i loro figli sempre in spagnolo, non in tedesco. Per questo lo hanno imparato bene.
Per finire, avete qualche consiglio per genitori che vogliono crescere i figli con più lingue?
Verena: Il mio consiglio a chi vive in Alto Adige è di sfruttare tutte le offerte che ci sono: iscrivere il figlio all'asilo tedesco e poi alla scuola italiana o viceversa, come abbiamo fatto noi per esempio. A scuola poi hanno sempre avuto un vantaggio.
Ricardo: La cosa fondamentale è che i bambini non imparano una lingua come lo imparano gli adulti. Non serve spiegare loro che devono imparare il tedesco o l'italiano perché in futuro gli servirà. Un bambino ti guarda e dice “boh! Cosa vuol dire?” Invece il bimbo impara per bisogno, per necessità. Anche la curiosità può essere una necessità. L'unico consiglio che posso dare è, se i genitori parlano due lingue diverse, che ognuno parli con i figli nella propria lingua. Sempre e solo nella propria lingua. E cercare altre persone dello stesso cerchio linguistico, per fare capire ai bambini che c'è un mondo in quella lingua.
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