Piste da sci: la Giunta dice sempre sì
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Quando si tratta di piste da sci (o di lupi da abbattere) non c’è parere negativo che tenga: la Giunta provinciale dice sempre sì. Nel settembre 2022, facendo infuriare, fra gli altri, Cai e Alpenverein, Palazzo Widmann aveva già accordato un ampliamento degli impianti in valle Aurina ignorando il parere molto severo del Comitato ambientale, e detto no solo alla pista Sonnenlift II. Ma la società Klausberg Spa non era soddisfatta. Nella primavera di quest’anno è quindi tornata alla carica modificando leggermente il progetto della Sonnenlift II. Due mesi fa il Comitato ambientale ha dato un nuovo parere molto negativo, ma la Giunta, nella seduta del 12 settembre se ne è "infischiata" una seconda volta ed ha autorizzato il progetto con lievissime restrizioni, guardandosi ovviamente bene dal diffondere la notizia. Non c'è dubbio, però, che in valle Aurina in pochi la ignorino.
Ormai non sorprende più. Nonostante i proclami-foglia di fico tipo Every day for future e perfettamente in linea con il finto tetto ai posti letto, le ragioni del turismo vincono sempre. Del resto il mondo dell’imprenditoria è legato a doppio filo con quello della politica. La società in questione fa capo a Herbert Steger, proprietario del lussuoso Amonti & Lunaris Wellnessresort, a Siegfried Steger e ad altri tre albergatori del posto, Alexander Mairhofer, Matthias Innerbichler e Markus Lechner. Tra i principali azionisti vi è poi il Comune di Valle Aurina e fra meno di un mese si vota. Non sia mai.
La vicenda della prima approvazione è ricostruita qui. La successiva deforestazione – ovviamente sostenibile - è stata invece documentata qui
Ma, come detto, alla Klausberg non bastava un ampliamento che prevedeva il “sacrificio” di una quindicina di ettari di bosco a pochi metri da un sito Natura 2000 e la minaccia della sopravvivenza in zona del gallo cedrone. No, sapendo come funzionano le cose in un anno elettorale ha avanzato una nuova richiesta. Per capire come è andata la lettura della delibera approvata due settimane fa è piuttosto istruttiva, per cui vale la pena riprodurne ampi stralci.
La Giunta provinciale, vi si legge, "aveva approvato con prescrizioni il relativo progetto nel corso della procedura di valutazione ambientale con deliberazione del 13.09.2022, in deroga al parere parzialmente positivo (questa definizione è meravigliosa, ndr) del comitato ambientale del 15.06.2022. La nuova pista parallela all'attuale pista Sonnenlift e lo spostamento della stazione a monte verso monte con le relative piste di collegamento non sono stati approvati L'allargamento del collegamento alla pista Klaussee è stato limitato a 4 m".
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L’anno scorso l'esecutivo allora aveva ignorato il parere del Comitato senza dare spiegazioni. Le fornisce ora.
“La Giunta provinciale aveva ritenuto che lo spostamento della stazione di monte verso monte con la relativa pista di collegamento con la pista esistente Sonnenlift, i collegamenti e allargamenti verso la pista Klaussee e la strada di accesso alla stazione a monte con relativa pista fossero necessari per le esigenze del comprensorio sciistico. La Giunta provinciale aveva approvato anche l'allargamento della pista di collegamento dalla stazione di monte alla pista Klaussee come previsto dal progetto (e osteggiato dal Comitato ambientale, ndr). La nuova pista, parallela all'attuale pista Sonnenlift, era stata respinta anche dalla Giunta”.
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Le richieste della Klausberg
La Klausberg Seilbahnen Spa non si è persa d’animo e in primavera ha presentato un progetto di variante “poiché riteneva che, con la soppressione della pista da sci Sonnenlift Il, gli obiettivi originari non potessero più essere raggiunti. In primo luogo, l'impresa afferma di non disporre di sufficiente materiale di terra disponibile per i riempimenti di terra, i muri di terra, ecc. e, in secondo luogo, di non poter raggiungere l'obiettivo di avere piste da sci per ogni tipo di sciatore. Per questo motivo, l'impresa ha ritenuto necessario apportare nuove modifiche al progetto”. Cioè: poiché, per realizzare il progetto approvato in precedenza non si liberava abbastanza terra, è stato necessario prevedere ulteriori ciclopici sbancamenti. Poi è spiegato bene.
"Complessivamente tali modifiche sono rivolte ad aumentare la superficie delle piste di circa 1,16 ettari. Allo stesso tempo verrebbero abbandonati circa 0,22 ettari di piste da sci esistenti. L'estensione effettiva arriverebbe quindi a 0,94 ettari. Con questo ampliamento si vorrebbero sostituire anche i muri ciclopici alti con scarpate per bilanciare le masse di terra per la costruzione e l'ampliamento delle due piste da Sci: Sonnenlift I, Sonnelift II, Klaussee e Klaussee variante. Rispetto al progetto approvato si è dovuto compensare con diversi interventi la carenza di materiale pari a 44.200 metri cubi. Pertanto, l'impresa intenderebbe con questa variante aumentare il volume di scavo di 48.600 m3 (si tenga presente che un camion è in grado di trasportare 90 m3 cubi di terra, e quindi parliamo dell’equivalente di 540 camion, ndr) e il volume di riempimento di 4.400 m3, per raggiungere nuovamente un bilancio di massa equilibrato. Rispetto al progetto approvato verrebbero disboscati altri 1,36 ettari (che si vanno ad aggiungere ai 15 della prima approvazione, ndr) e successivamente verranno rimboschiti 0,79 ettari. Con il progetto variante la perdita di superficie forestale aumenterebbe di 0,57 ettari".
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Il Comitato ambientale
Il tentativo di minimizzare la portata degli interventi non fa scomporre i membri del Comitato ambientale, che il 26 luglio 2023 ha messo nero su bianco che tale variante non può essere accettata dal punto di vista ambientale e del paesaggio, per i seguenti motivi:
"La realizzazione del previsto ampliamento delle piste da sci esistenti deve essere considerata un intervento significativo nell'equilibrio naturale di questa zona. Oltre all’inevitabile perdita di habitat per la flora e la fauna (talvolta protette), la modifica della struttura naturale del suolo, con la livellazione e la compattazione del suolo, aumenta in modo multiplo la velocità di deflusso delle acque superficiali. In questo modo, rispetto al suolo boschivo con effetto tampone e accumulo, aumenta il rischio di scivolamenti e frane nelle aree sottostanti come è successo già negli anni precedenti in caso di piogge continue o di piogge forti, insieme a possibili acque di disgelo nel tardo inverno".
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Frane. Qualcuno ha detto frane?
"Per il Comitato ambientale l'impatto sull'ambiente e sul paesaggio è notevole. Per la realizzazione degli allargamenti delle piste sono previsti notevoli movimenti di terra e la costruzione di altri muri di sostegno. I boschi interessati dall'intervento si presentano come peccete subalpine e lariceti-pinetum cembrae alle quote maggiori. L'ultima formazione rappresenta un habitat Natura 2000. Come evidenziato nello studio di impatto ambientale, le formazioni si presentano ad un elevato grado di naturalità. Per contro, le aree già destinate a pista da sci, presentano uno scarso valore naturalistico. Per quanto riguarda l'aspetto faunistico, è stata rilevata e/o ipotizzata la presenza di varie specie presenti nella lista rossa e nell'allegato 1 della Direttiva Uccelli. Particolare nota merita la presenza sull'area di intervento del gallo cedrone. Da un lato il gallo cedrone è un indicatore ecologico, ovvero, la sua presenza indica habitat di elevato valore, e dall'altro recenti interventi nello stesso comprensorio (rinnovo impianto Hühnerspie/Panorama autorizzato nel 2018) ne hanno già pregiudicato l'habitat. Nel quadro degli impatti ambientali è molto importante che gli effetti dei singoli interventi vengano giudicati nel loro insieme e di conseguenza questa ulteriore perdita di habitat, anche se piccola, deve essere considerata come particolarmente critica".
Fin qui il parere del comitato ambientale. La Giunta, come detto, lo ignora ancora una volta, ma questa volta dà una spiegazione:
“La Giunta provinciale ritiene che in deroga al parere del Comitato ambientale, un certo ampliamento della pista può essere approvato. L'ampliamento è necessario in quanto non essendo approvata la nuova pista prevista dal progetto originario, con il nuovo impianto di risalita la pista esistente, soprattutto nelle parti più strette, registrerebbe un afflusso di sciatori troppo atto con conseguente rischio per la sicurezza. E quindi l’esecutivo concede un ampliamento di 0,6 ettari, anziché 0,94". Con buona pace del gallo cedrone.