Teatro vuoto per le proteste dei docenti

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Al momento sono 27 gli spettacoli che salteranno per via della protesta degli insegnanti nella scuola italiana. A raccontarlo è il direttore del Teatro stabile di Bolzano Walter Zambaldi, che è stato costretto a cancellare tutta la programmazione delle scuole da ora fino a dicembre: “Abbiamo avuto ripercussioni abbastanza gravi. Capisco le recriminazioni degli insegnanti, ma a rimetterci sono gli studenti, che in questi primi mesi dell’anno non andranno a teatro. Per le perdite economiche vedremo come andrà a finire, per il momento siamo a più di 100.000 euro”. I numeri sono enormi, parliamo di circa 40.000 studenti che, almeno fino a fine anno, non vedranno nessuno spettacolo.
A poche ore dalla presentazione della nuova stagione teatrale, è arrivata la doccia gelata: l’Intendenza scolastica provinciale di lingua italiana ha comunicato al Teatro Stabile che per il momento andava sospesa la stagione teatrale per le scuole W IL TEATRO!, un grande progetto che prevede circa 100 spettacoli durante l’intero anno scolastico. Per ora i primi 27 spettacoli che erano programmati per ottobre novembre e dicembre nei teatri di Bolzano, Bressanone, Merano, Brunico, Laives, Vipiteno ed Egna salteranno. Anche una decina di laboratori non verranno attivati sempre a causa delle proteste. “Speriamo di attivarli a partire da gennaio con tutti gli altri”, aggiunge Zambaldi.
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Alla base della protesta c'è la richiesta di vedere riconosciuto il ruolo sociale dell'insegnamento edi un maggior compenso economico. L’iniziativa è nata sulla scia degli istituti in lingua tedesca, che avevano annunciato che per l’anno scolastico in corso non si sarebbero tenute attività extrascolastiche. Già a inizio settembre gli insegnanti di un istituto in lingua italiana - il Liceo Pascoli di Bolzano - avevano dato vita al Gruppo DIDA (Gruppo Dignità Istruzione Docenti Apprendimento) e avevano annunciato lo stop alle attività extrascolastiche. La protesta si è espansa a macchia d’olio tanto da coinvolgere tutte le scuole in lingua italiana della Provincia di Bolzano.
Le conseguenze di questa protesta ricadranno pesantemente anche su operatori e teatranti, soprattutto di piccole compagnie. “Parliamo di 45-50 operatori e teatranti che per mesi si troveranno sostanzialmente senza lavoro" – spiega Zambaldi. La protesta degli insegnanti è tale da escludere non solo gite ed uscite dagli istituti, ma qualsiasi attività extra lezione. “Abbiamo degli spettacoli che facciamo all'interno delle classi, che quindi durano 50 minuti e sono semplicemente il corrispettivo di una lezione, che non prevedono uscite dall’istituto, però sono stati bloccati anche quelli”, aggiunge ancora il direttore.
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La questione, spiega Zambaldi, è anche organizzativa: “Abbiamo lavorato per anni affinché i laboratori legati allo spettacolo potessero crescere e svilupparsi, in stretta collaborazione con gli insegnanti. Attualmente siamo in grado di realizzare circa 150-170 laboratori all’anno. Negli anni siamo riusciti ad ampliare l’offerta e a incrementare le risorse disponibili, ma è bene sottolineare che, una volta che queste vengono tagliate così drasticamente, ripristinarle non è un processo immediato. Spero che gli insegnanti ottengano qualcosa ma dubito che sia per questo motivo”.
Al momento la trattativa tra docenti e scuola è aperta, la speranza è che si possa salvare almeno la seconda metà della programmazione per quest’anno scolastico. L’assessore provinciale alla scuola italiana Marco Galateo ha annunciato un incontro con gli insegnanti di tutte le scuole in lingua italiana in programma per lunedì 29 settembre presso il Liceo Pascoli. Interrogato da SALTO sulla vicenda, Galateo ha commentato: “Il ruolo dei docenti è centrale per la giunta provinciale, tanto che la loro valorizzazione è inserita nell'accordo di coalizione. Le attività extra scolastiche finanziate con risorse pubbliche sono sempre state considerate dai docenti come necessarie per il benessere degli studenti e la loro crescita nelle discipline scolastiche e per promuovere quelle soft skills che portano gli studenti a diventare adulti consapevoli”.
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