Gente che nasce, gente che va
Si fanno sempre meno figli in Italia. La tendenza viene confermata dall’ultimo rapporto Istat uscito oggi (25 novembre): nel 2018 sono nati 439.747 bambini, oltre 18 mila in meno rispetto all’anno precedente e quasi 140 mila in meno nel confronto con il 2008. Il persistente calo della natalità - si legge nello studio - si ripercuote soprattutto sui primi figli che si riducono a 204.883, 79 mila in meno rispetto al 2008. Il numero medio di figli per donna scende ancora attestandosi a 1,29; nel 2010, anno di massimo relativo della fecondità, era 1,46. L’età media arriva a 32 anni, quella alla nascita del primo figlio raggiunge i 31,2 anni nel 2018, quasi un anno in più rispetto al 2010.
La forte contrazione dei primi figli riguarda tutte le aree del Paese, ma fa eccezione la provincia di Bolzano dove si registra invece un aumento del 4,9%. Al Nord va il primato dei livelli più elevati di fecondità (1,32 nel Nord-ovest e 1,36 nel Nord-est), soprattutto in Alto Adige e in Trentino (rispettivamente 1,72 e 1,45), in Valle d’Aosta (1,38) e Lombardia (1,35). Al Centro e nel Mezzogiorno i livelli di fecondità sono molto vicini (1,23 e 1,26) ma, rispetto all’anno precedente, entrambi presentano una flessione. Nel Mezzogiorno il valore si attesta a 1,26 (1,29 nel 2017) mentre al Centro è sceso da 1,27 e 1,23. A livello regionale, la Sardegna presenta il più basso livello di fecondità (1,02), ancora in diminuzione rispetto al 2017 (1,06).
Inoltre in un contesto di nascite decrescenti, quelle che avvengono fuori del matrimonio aumentano di oltre 29 mila unità rispetto al 2008, raggiungendo i 141.979 nati da genitori non coniugati nel 2018. Il loro peso relativo continua a crescere (32,3% nel 2018).
La quota più elevata di nati da genitori non coniugati si osserva nel Centro (38,1%), seguito dal Nord-est (35,5%) e dal Nord-ovest (34,5%). Tra le regioni del Centro spicca la Toscana (40,8%) mentre tra le regioni del Nord-est la proporzione più alta si registra a Bolzano (46,5%, il valore più alto a livello nazionale). Il Mezzogiorno presenta generalmente incidenze molto più contenute (25,8%), con le percentuali più basse in Basilicata (20,7%) e Calabria (21,1%). Il valore della Sardegna (42,7%) supera invece anche la media del Centro-nord.
Se da una parte Bolzano primeggia nell’ambito delle nascite dall’altra va segnalato anche un altro dato, quello che riguarda le cosiddette “fughe all’estero” dei giovani. Da uno studio del Sole 24 ore emerge che a registrare i numeri più alti del 2017 sono due province del Nord: Imperia (38 emigrati ogni 10 mila abitanti) e Bolzano (35), mentre al terzo posto c’è un comune del Centro, Macerata (33).