Società | Reazioni

Il giorno della polemica

25 aprile fra le provocazioni. Knoll (STF): "Festa ipocrita". Duso (Alleanza per Merano): "Lutto nazionale". E cresce il mistero sulla tomba del nazista Seifert.
25 aprile
Foto: upi

25 aprile, festa della Liberazione ma, come ogni anno, anche fertile “piattaforma” di polemiche. Accanto alle cerimonie istituzionali di ieri “guidate” dal sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi e dal presidente della Provincia Arno Kompatscher, non sono mancate anche le accuse. Come ad esempio quelle del consigliere provinciale di Südtiroler Freiheit Sven Knoll: “Si celebra la cosiddetta liberazione dal fascismo, ma non c’è nulla da festeggiare dato che il fascismo prospera rigoglioso in Italia e specialmente in Alto Adige - attacca l’esponente della destra tedesca -. In consiglio comunale a Bolzano siedono i neofascisti, in tutta la provincia ci sono relitti e toponimi fascisti, e la Svp si candida alle europee con la nipote del Duce, Alessandra Mussolini. La commemorazione della liberazione dal fascismo è pura ipocrisia”.

 

Il gusto della provocazione

 

Dal fronte di CasaPound arriva invece la stoccata al Landeshauptmann Arno Kompatscher dopo le recenti affermazioni sul populismo in Europa, “mi auguro che abbia la data di scadenza”, aveva detto il governatore. “Peccato che il suo partito, la Svp - replica Andrea Bonazza, leader bolzanino delle tartarughe frecciate -, sia alleato alla Lega proprio nel consiglio provinciale. La data di scadenza sarà ordunque la fine di questa legislatura provinciale tra 5 anni?”.

Turbolenze ci sono state anche a Merano. Il vicesegretario del Pd Burgraviato Daniele Di Lucrezia chiede ad Alleanza per Merano di prendere le distanze dalla presa di posizione di un suo esponente, Loris Duso, che su Facebook ha condiviso un post in cui il 25 aprile viene definito giorno di “lutto nazionale”. Come detto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, scrive in una nota Di Lucrezia, “il 25 aprile ha segnato per il nostro Paese un secondo risorgimento, dove la democrazia ha spazzato via la dittatura che vigeva nel Paese fino a quel momento. È allarmante constatare che, a condividere tale pensiero - 25 aprile giorno di lutto - sia un consigliere comunale che siede tra i banchi della maggioranza assieme al nostro Partito, dichiaratamente ed orgogliosamente antifascista”.

 

L'enigma

 

Riemerge anche la polemica sollevata dall’Anpi che qualche giorno fa aveva chiesto la sepoltura anonima per il criminale nazista Michael Seifert per via dei mazzi di fiori e degli addobbi lasciati davanti alla sua tomba. “Il vaso con i fiori di plastica è dell’altro defunto che si trova nel loculo sottostante a quello del criminale ed è di vecchia data”, rivela all’Adnkronos uno dei custodi del cimitero di Santa Maria Capua Vetere dove è sepolto Seifert. Certamente non doveva essere sepolto qui - prosegue il custode - questo delinquente non meritava nessuna sepoltura visto tutti i crimini che ha fatto. Però qui non abbiamo visto nessun pellegrinaggio”. Gli fa eco il sindaco, Antonio Mirra: “Non ho nessun elemento di ordine pubblico che ci possa far pensare di pratiche naziste consumate nel nostro cimitero”. Taglia corto il presidente della sezione casertana dell’Anpi, Agostino Morgillo: fiori o no, “la tomba va rimossa”.

 

Nessuna censura

 

Infine arriva anche la risposta dell’assessore leghista Giuliano Vettorato sulla presunta cancellazione del Festival delle Resistenze denunciata dal consigliere provinciale del Pd Sandro Repetto. “L’amministrazione provinciale considera prioritaria la valorizzazione dei quartieri della città di Bolzano attraverso la cultura”, puntualizza Vettorato che poi rassicura: “La Piattaforma si attiva anche nel 2019 per lavorare con le organizzazioni del territorio tramite un bando pubblico e un evento dedicato al tema di edizione finanziato in pari quota dalla Provincia di Bolzano e di Trento (circa 40mila euro dall'Alto Adige e altrettanti 40mila dal Trentino, ndr). Il Festival non è dunque stato ‘silenziato’ per motivi di avversità politica”.