Niente vitalizio per gli eurodeputati
Guerra aperta del Movimento 5 stelle ai vitalizi anche in Europa al grido di “via i privilegi”. La sponda arriverebbe proprio dal Parlamento europeo che a quanto pare applicherà agli ex eurodeputati italiani la riduzione degli assegni deliberata alla Camera e al Senato. In un post pubblicato sul loro blog ufficiale i pentastellati fanno sapere che “le prime mail che comunicano la decisione sarebbero state già inviate” e che, per l'appunto, “per i deputati eletti prima del 2009 il Parlamento europeo applica le regole stabilite dai Parlamenti nazionali” e quindi la delibera dell’Ufficio di presidenza della Camera dei Deputati con cui da luglio 2018 sono stati tagliati “i vitalizi a circa 1300 ex parlamentari italiani”. A questi si aggiungono almeno 120 ex europarlamentari italiani le cui indennità sono a carico del bilancio comunitario (secondo i calcoli la liquidazione delle pensioni di anzianità degli ex costerà all’Europa quasi 11 milioni e mezzo di euro nel 2019).
Come spiega il quotidiano La Repubblica da quando è nato il Parlamento europeo gli eletti a Bruxelles e Strasburgo hanno goduto di un regime provvisorio, per quel che riguarda i vitalizi “ogni rappresentante italiano all’Assemblea continentale poteva aderire al sistema in vigore a Montecitorio. Quasi tutti gli italiani hanno scelto questo trattamento, fino al 2009, anno in cui è entrato in vigore lo Statuto dei parlamentari europei”. Tale Statuto stabilisce che alla totalità degli eurodeputati che hanno compiuto 63 anni di età venga erogata una pensione di anzianità pari al 3,5 per cento della retribuzione per ogni anno di esercizio di mandato. Tradotto in cifre, con una sola legislatura all’attivo, si matura una pensione pari a 1.484,70 euro al mese, senza il versamento dei contributi. Il tentativo messo in atto dal M5s è stato quindi quello di cambiare l’articolo 14 dello Statuto che disciplina il trattamento pensionistico degli eletti, ma senza successo.
Riferisce ancora Repubblica che nel frattempo gli uffici del Parlamento Europeo hanno deciso di adottare la delibera Fico-Boeri di ricalcolo retroattivo dei vitalizi (varrà da gennaio e dovrebbe entrare in vigore prima della fine di maggio) per gli ex eurodeputati italiani eletti prima che entrasse in vigore lo Statuto unico dell’europarlamentare. “In sostanza, anche se i vitalizi sono erogati con i fondi del bilancio dell’Europa, per gli eletti prima del 2009 l’entità del beneficio segue le regole di Camera e Senato”. E già si sente odore di ricorsi.
Fra i 120 ex figurano nomi come quello di Antonio di Pietro, eurodeputato dal ’99 al 2009; Luciana Castellina, dal 1984 al 1999; e alle nostre latitudini il re degli ottomila Reinhold Messner, membro del Parlamento europeo dal 1999 al 2004 ed eletto come indipendente nella lista dei Verdi italiani; Sepp Kusstatscher, eletto nel 2004 per la Federazione dei Verdi; il patron di Athesia Michl Ebner, eurodeputato per tre mandati consecutivi (1994, 1999 e 2004) sempre per la lista della Svp, e Lilli Gruber, dal 2004 al 2008 parlamentare europea, eletta nella lista Uniti nell'Ulivo, carica che poi ha lasciato anzitempo per assumere nel settembre 2008 la conduzione della trasmissione Otto e mezzo.
Rettifica:
La giornalista ed ex europarlamentare Lilli Gruber precisa che avendo concluso in anticipo il suo mandato al Parlamento europeo ha anche rinunciato, a suo tempo, al relativo vitalizio.
Keine Panik, den hiesigen
Keine Panik, den hiesigen ehem. Regionalratsabgeordneten wird diese Kürzung sicherlich (wie den ex-Parlamentariern) durch entsprechende Erhöhung der Regionalrente ausgeglichen werden.