Libero accesso, quasi 6 mila firme
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Sono 5 982 le firme della petizione con cui si chiede alla nuova Giunta provinciale di rendere pubblico l’accesso al lago di Caldaro, a promuoverla è l’Associazione di consumatori Robin.
Fino ad oggi per fare un tuffo nel lago balneabile più grande dell'Alto Adige era necessario utilizzare gli accessi privati, sempre a pagamento. Quest’anno però i presupposti per cambiare la situazione ci sarebbero: nel luglio 2023, attraverso un accordo di permuta, un sito militare del Lago di Caldaro è passato alla Provincia autonoma. Poi, nell'autunno del 2023, la proprietà della “spiaggia militare” è stata registrata nell'Ufficio tavolare della provincia dell'Alto Adige proprio per garantire ai cittadini l'accesso gratuito al Lago di Caldaro proprio attraverso quest'area.
Al momento però nulla è stato detto sul calendario di attuazione dei progetti. Da qui la richiesta dell’associazione Robin alla nuova Giunta e al Landeshauptmann di non trasferire l'area - contrariamente a quanto annunciato - al Comune di Caldaro e di realizzare l'accesso al lago assieme a quello al prato in tempo per l'inizio della nuova stagione balneare.
“Il trasferimento al Comune comporterebbe ulteriori ritardi e ostacoli. La Giunta dovrebbe darsi una regolata e dimostrare di avere a cuore le preoccupazioni della popolazione. In fin dei conti, è indiscutibile che l'interesse generale di creare finalmente un accesso libero al più importante lago balneabile dell'Alto Adige sia superiore a tutto il resto. La Provincia non deve, dunque, diventare il tirapiedi di coloro che negano ai cittadini il diritto di utilizzare lo spazio pubblico, come il lago di Caldaro” scrive l’associazione nella lettera aperta indirizzata alla Giunta.