Politica | Europa 2019

“Dovevamo essere più cattivi”

L’autocritica di Diego Nicolini dopo la debacle del M5s alle europee: “Errori nella comunicazione e non abbiamo capitalizzato i successi, ci manca una leadership forte”.
Diego Nicolini
Foto: Facebook

salto.bz: Nicolini, consigliere provinciale pentastellato, il vero sconfitto di queste elezioni europee è il Movimento 5 stelle che ha perso oltre il 10% del consenso rispetto alle politiche del 2018. Si aspettava un crollo del genere?

Diego Nicolini: La delusione c’è, ci consola il fatto, almeno a livello locale, di aver conquistato 2.500 voti in più rispetto alle ultime provinciali. Bisogna constatare che l’elettorato vota in base al sentimento del momento, ai temi che adesso hanno più presa, l’immigrazione, le tasse. 

I temi di Salvini, insomma.

E per questo hanno premiato la Lega. Ma mentre Salvini insiste con una campagna elettorale permanente noi abbiamo fatto meno propaganda e firmato più provvedimenti di governo.

La Lega vi ha prosciugato, ma in Europa resta all’opposizione.

Sono convinto che l'Europa non cambierà di molto da come è ora, basta guardare alle politiche fiscali che sono pensate per le economie di altri paesi, non certo per quella italiana.

Fra gli errori commessi dal M5s c'è il fatto di non aver capitalizzato i successi. Penso per esempio alla partita sull'A22 giocata male dal ministro Toninelli. Al posto suo Salvini sarebbe arrivato in pompa magna in Regione per intestarsi quella vittoria.

Reggerà il governo?

Sì, perché non c’è alternativa. Non conviene ancora a Salvini tornare con Berlusconi e poi c’è ancora molto da fare stando al programma di governo.

Cosa avete sbagliato?

Credo che prima di tutto si debba parlare di un problema di comunicazione, che non è stata univoca, poi ci ha penalizzato molto l’astensionismo, soprattutto al Sud dove queste elezioni non sono state così sentite.

Che altro?

Dovevamo essere più cattivi, del resto è una competizione elettorale, abbiamo lasciato correre troppe cose, incassato troppe critiche. E poi non abbiamo capitalizzato i nostri successi.

A cosa si riferisce in particolare?

Alla partita sull’A22 per esempio, giocata male dal ministro Toninelli che avrebbe dovuto mettere il sigillo su questa vittoria e invece l’ha lasciata al presidente Kompatscher. Fosse stato Salvini il ministro competente sarebbe venuto in Regione a firmare l’accordo in pompa magna. Ecco, su cose come queste paghiamo l’inesperienza di fronte alla Lega. Poi va anche detto che l’elettorato è molto fluido, pensiamo per esempio al 40% del Pd e al 6% della Lega alle europee del 2014 e a come abbiano ribaltato i loro risultati a distanza di 5 anni. Credo perciò che, a parte l’autocritica e le valutazioni necessarie che dovremo fare al nostro interno, possiamo recuperare terreno visti questi spostamenti repentini del voto.

Posto che si vince e si perde insieme forse è proprio la mancanza di una leadership forte che ci ha portato dove siamo ora

Anche sui potenziali alleati con cui formare un gruppo parlamentare nell’europarlamento Di Maio ha fatto male i calcoli…

Prima di tutto è stato un errore incontrare gli esponenti del movimento di protesta “gilet gialli” (con cui all’inizio il M5s voleva allearsi, ndr), perché glli elettori si aspettano stabilità. Poi l’adesione al gruppo Europa della Libertà e della Democrazia Diretta (EFDD) non ha pagato, sul tema della democrazia diretta, su cui puntiamo molto, continua a esserci purtroppo troppo disinteresse generale. La delusione più grande, dopo il voto di ieri, è stata sentirmi dire da qualche cittadino che è normale che i politici siano furbi e arraffoni.

 

 

Non sarebbe il caso di interrogarsi sulla leadership del Movimento visto l'inequivocabile segnale uscito dalle urne?

La linea di Luigi Di Maio è sostanzialmente condivisa dalla base del Movimento. Posto che si vince e si perde insieme forse è proprio la mancanza di una leadership forte che ci ha portato dove siamo ora.

Siete il terzo partito dietro il Pd. Per merito dei dem o demerito dei 5 stelle?

Chi voleva votare contro la Lega ha scelto il Pd. Non credo però che il segretario Zingaretti possa intestarsi alcuna vittoria, dato che durante la campagna elettorale meno parlava e più crescevano i consensi del centrosinistra. Il Pd resta comunque un partito con una forte base territoriale e questo si è visto. 

 Il Movimento 5 stelle ha successo dove ci sono disastri. E qui in Alto Adige non ce ne sono di così eclatanti, anche se abbiamo i nostri problemi

In Alto Adige invece non c’è verso per il M5s di sfondare, a quanto pare.

Ritengo dipenda anche dal fatto che il Movimento 5 stelle ha successo dove ci sono disastri. E qui in Alto Adige non ce ne sono di così eclatanti. Certo abbiamo i nostri problemi, come sul fronte della sanità, del welfare, dei contratti dei provinciali, ma la marcia per noi è ancora lunga e dovremo conquistare ogni metro. Lo spazio d’azione comunque c’è, come ha dimostrato la performance del Team Köllensperger. E comunque non scordiamoci che il Movimento era allo sbando a ottobre, con tutte le turbolenze che conosciamo, a partire dal forfait dello stesso Köllensperger. Abbiamo molto su cui lavorare.