"I giovani si mobilitano sui temi"
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L'affluenza alle elezioni europee del 9 giugno 2024 non è stata entusiasmante, ma quando c'è un vero interesse al voto (come al secondo turno delle amministrative francesi) le persone si mobilitano. Uno degli incontri della Summer school promossa dalla Fondazione Megalizzi a Trento ha coinvolto Cristopher Cepernich, ricercatore dell'Università di Torino, Elena Maggi, dell'osservatorio europeo sui media digitali (Edmo) e Maurizio Molinari, responsabile dell'ufficio di Milano del Parlamento europeo in Italia, guidati da Andrea Fioravanti di Linkiesta.
Maggi ha sottolineato come la percentuale di disinformazione monitorata durante la campagna elettorale delle Europee 2024 sia stata del 4%, "un valore stabile, che ha smantellato la grande paura verso la disinformazione; il suo peso non è stato così grande". Cepernich si è soffertmato sul fatto che ai giovani non interessi il racconto della politica fatto di leader e partiti: "l'impegno politico dei giovani si aggancia a temi, che possono essere il clima o il diritto all'aborto. Inoltre c'è da considerare che non sempre i messaggi della comunicazione politico-istituzionale vengono creduti".
Molinari ha ricordato che alle europee 2024 c'è stato un 6% di affluenza in meno in Italia rispetto alle precedenti elezioni del 2019, così come per le politiche 2022 c'è stato un calo del 9% della partecipazione rispetto alle politiche 2018. "Fra i nostri obiettivi - spiega - c'è quello di far sì che le persone non si approccino all'informazione seguendo dinamiche automatiche e cercando di rafforzare opinioni precostituite. Due scopi sono quelli di far riflettere su come e dove ci si informa e far capire che i social media non bastano. Dubito che saremo sempre più informati se vedremo i social come nostri carboidrati". Nello specifico dell'affluenza si è notato un coinvolgimento molto basso al sud e nelle isole italiane, dove "l'offerta politica è ritenuta non rilevante".
Un tema sempre più importante è anche quello della news avoidance, il comportamento di chi salta dei contenuti digitali perchè li riconosce come "notizie". "Secondo il Digital news report - ha chiarito Cepernich - un 30% degli utenti salta contenuti riconosciuti come notizie, perchè complessi o generatori di ansia". La summer school si concluderà domenica 28 luglio con l'evento aperto al pubblico alle 14.30 a Palazzo Geremia in via Belenzani a Trento con la presentazione del report di Enrico Letta sull'Unione Europea "Molto più di un mercato".