Società | IPES

“Si può fare di più”

Approvato il programma di costruzione di alloggi Ipes per il prossimo decennio. Stimato un fabbisogno di 4.805 appartamenti ma solo 15 comuni offrono aree edificabili.
Ipes, haus, Gesellschaft
Foto: Ipes
  • È stato approvato ieri dalla Giunta provinciale il Programma di costruzione di alloggi Ipes per il decennio 2023-2033.

    Attualmente l’Ipes gestisce 13.468 appartamenti in tutto l'Alto Adige. A  fronte di un fabbisogno stimato di ulteriori 4.805 appartamenti, al momento sono solo 617 i nuovi appartamenti garantiti, per un costo complessivo di 323,7 milioni di euro. 
    “Le aree messe a disposizione non sono sufficienti – ha ammesso il Presidente Arno Kompatscher –. Solamente 15 comuni su 116 hanno messo a disposizione delle aree edificabili. 

    Dei 617 previsti, sono inoltre solo 242 quegli alloggi per i quali esiste già una copertura completa, per un totale di circa 104 milioni di euro assicurati da un prestito ottenuto dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). Tra gli interventi che verranno messi in atto ci sarà la riconversione dell'ex casa per apprendisti St. Josef a Bolzano/Aslago, finanziata con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

  • Arno Kompatscher: "Le aree messe a disposizione non sono sufficienti". Foto: Alfreider
  • Ulteriori spazi abitativi verranno messi a disposizione a Brunico, Appiano, Ora, Vipiteno e Laces. Nel complesso, afferma la provincia, se tutti gli appartamenti previsti dovessero essere realizzati, il 59% degli appartamenti richiesti (2.876) sarà affittato a canone sociale, il 31% (1.464) a canone sostenibile, il 4% (194) sarà destinato ad altre necessità, come alloggi per persone con disabilità, per donne in situazioni di violenza o per care-leavers, cioè giovani che hanno vissuto in un servizio di assistenza sociale fino alla maggiore età . Il 6% (271) dovrà invece essere utilizzato come alloggio per lavoratori. 

    “Il nostro appello - conclude Kompatscher - va ai comuni affinché mettano a disposizione nuove aree. Avremmo la volontà e la possibilità di stipulare convenzioni affinchè siano loro stessi a costruire per conto di Ipes e accelerare l’iter. I soldi ci sono e si può fare di più”.