Economia | assegni famigliari

“Famiglie con disabilità penalizzate”

I nuovi criteri di accesso per l’assegno provinciale per i figli preoccupano il Confad che lancia l’allarme: "Perdite economiche significative. Si intervenga subito”.
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Foto: Pixabay

 La tutela dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie è messa a dura prova dalla recente delibera della Giunta provinciale del 15 febbraio 2022 n.102 (Requisiti di accesso e criteri di erogazione e gestione dell’assegno provinciale al nucleo familiare e dell’assegno provinciale per i figli). Ad annunciarlo è Simone Abate, referente territoriale di Confad, Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità.  L’associazione esprime forte preoccupazione per i nuovi criteri di accesso, che da tempo sta monitorando gli effetti di tale misura di sostegno sulle famiglie con figli a carico: “In particolare - spiega Abate - ci stiamo preoccupando di fare in modo che la modifica dei requisiti richiesti per le prestazioni provinciali a sostegno della famiglia tenga conto delle peculiari caratteristiche di un nucleo familiare in cui è presente una o più persone con disabilità. Condividendo lo spirito del provvedimento - afferma - soprattutto nella direzione della semplificazione, abbiamo auspicato che tutto procedesse con soddisfazione per le famiglie. In realtà, a seguito dell’approfondimento  dei  nuovi  criteri  di  determinazione  dell’assegno provinciale  per  i  figli,  che  decorreranno  dal  1°  luglio  2022,  abbiamo  potuto  appurare  che emergeranno forti penalizzazioni per i nuclei familiari in cui sono presenti figli con disabilità a carico ed in particolare, non sono stati considerati gli effetti negativi derivanti dall’utilizzo del parametro  “ISEE” in luogo della “Situazione economica del nucleo familiare” derivante dalle dichiarazioni DURP. Nelle famiglie in cui è presente un figlio con disabilità - spiega il referente territoriale - quasi sempre la situazione economica derivata dalla DURP risulta essere medio/bassa rispetto ad un ISEE ed un ISP (indicatore di situazione patrimoniale) che si determina anche in funzione dei risparmi accumulati dalla famiglia per garantire  un’adeguata qualità di vita alla persona con disabilità in caso di dopo di noi”.

Non possiamo nascondere il nostro sconcerto di fronte alla possibilità concreta che la modifica dei criteri di erogazione di tale misura di sostegno passi come una sonora “fregatura” per tante famiglie con disabilità


Sulla base di queste considerazioni, il Confad ritiene che l’attuale legge abbia sottostimato gli effetti negativi, visto il target costituito prevalentemente da famiglie con redditi bassi e medio/bassi che in questo modo andranno incontro a perdite economiche significative.
Abbiamo pertanto rivolto ad un esponente politico della  maggioranza di Governo locale,  il consigliere provinciale Helmuth Renzler, le nostre perplessità rispetto alla nuova regolamentazione - ha fatto sapere Abate - richiedendo che si intervenga al più presto, offrendo la nostra collaborazione all’individuazione di una possibile soluzione in merito. Non possiamo nascondere il nostro sconcerto - conclude - di fronte alla possibilità concreta che la modifica dei criteri di erogazione di tale misura di sostegno passi come una sonora “fregatura” per tante famiglie con disabilità”.