“Diamoci una calmata”
“Uno dei motori dell’economia altoatesina”, ripete a ogni occasione il presidente Arno Kompatscher riferendosi al turismo in Alto Adige. Ma il trend positivo della provincia non esalta proprio tutti, specie quando si sfiora la “zona di pericolo” del cosiddetto turismo di massa. “Alla fine ci siamo arrivati ai fatidici 229.088 posti letto. Il limite massimo stabilito per legge è di fatto raggiunto. Ora la giunta deve fare sul serio”, è l’esortazione dei Verdi, Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hanspeter Staffler, ma anche dell’ex consigliere provinciale Hans Heiss, particolarmente sensibile alla tematica.
Alla fine ci siamo arrivati ai fatidici 229.088 posti letto. Il limite massimo stabilito per legge è di fatto raggiunto. Ora la giunta deve fare sul serio
La compagine ambientalista ricorda che il limite massimo dei posti letto è fissato a 229.088 dalla legge urbanistica del 1997. “Legge ancora in vigore fino al 1/1/2020, dato che quella nuova, ‘Territorio e paesaggio’ approvata nel 2018, entrerà in vigore in quella data – o forse anche più tardi”. La nuova legge, peraltro, “non prevede più il limite massimo dei posti letto. E qui si pone il problema. Perché dal 2017 i posti letti aumentano inesorabilmente e ci si è avvicinati velocemente al limite massimo: nel 2016 i letti erano ancora 220.595 ma già nel 2018 erano arrivati a 223.987. A inizio 2019 si erano superati i 225.000 letti e il numero ha continuato a crescere: a fine giugno 2019 le statistiche riportano la cifra ufficiale di 228.744 letti. All’inizio dell’estate ‘mancavano’ quindi solo 350 letti per raggiungere il limite massimo. Ora, verso la fine dell’estate, con la continua apertura di nuovi hotel e aziende il limite, tutt’ora valido, dovrebbe essere stato raggiunto”.
I Verdi si aspettano che la giunta rispetti le leggi ancora vigenti. “Dovrà quindi bloccare circa 46 progetti in 30 comuni. Alla luce di questa situazione ben documentata, una decisione di questo tipo è inevitabile. Nell’interesse del paesaggio e dell’ambiente della nostra provincia (e anche nell’interesse di chi ha già presentato dei progetti e non sa se li potrà realizzare) urge una decisione rapida. Vedremo cosa prevale: la legge o gli interessi privati”, concludono gli ecologisti.