Planisfero_Van Schagen
Foto: Gerard van Schagen/Wikipedia
Politica | Catchword

Alla ricerca di nuovi mappamondi

Brevi escursioni guidate tra eventi locali, nazionali o globali, partendo da una parola chiave. Una nuova rubrica per esplorare concetti e attualità, andando oltre la semplificazione, senza perdersi nei titoli.
  • Catchword è una rubrica di parole per guardare dietro (o sotto) alle parole. Ogni due settimane Francesco Palermo partirà da una parola chiave (catchword, appunto) per spiegare in modo conciso il concetto (o l’inganno) che le sta dietro. Da leggere o da ascoltare in formato podcast.

  • Processi complessi hanno sempre avuto bisogno di slogan che li semplificassero – o li distorcessero. Gli slogan non sono solo parole, possono essere anche simboli, o monumenti. Catchword è una rubrica che analizza l’incrocio tra parole e potere. Riflette sulle parole che raffigurano e creano il potere, e che a loro volta si affermano solo grazie al potere, di qualunque natura: potere politico, comunicativo, sociale, economico. 
     

    Catchword è una rubrica che analizza l’incrocio tra parole e potere.


    Non è una rubrica di semiotica, è più modestamente un luogo di informazione, riflessione e spiegazione, per dare un piccolo contributo al metodo sostenuto da Einaudi: Prima conoscere, poi discutere, poi deliberare.

  • L'esempio del mappamondo

    Catchword: la copertina del nuovo podcast di SALTO, disponibile sulle principali piattaforme streaming. Foto: SALTO

    Inauguriamola con una parola “soft”, apparentemente estranea al discorso politico: “planisferio”, la rappresentazione a due dimensioni della sfera terrestre, quella che si trova nei libri di scuola, e la sua versione tridimensionale, il mappamondo che si regala ai bambini. Sono raffigurazioni del potere. Talvolta fatte in buona fede, perché pare che non esista un metodo perfetto per rappresentare il mondo per come è davvero. Altre volte sono invece distorsioni consapevolmente politiche, perché il mondo (come tutto il resto) è come lo si raffigura.

    Molti Paesi africani spingono per abbandonare il planisferio di Mercatore, quello tradizionale, che ingrandisce le terre vicino ai poli e rimpicciolisce quelle più prossime all’equatore, per adottare proiezioni diverse, come quella di Gall-Peters, che mostra l’Africa molto più grande di quanto siamo abituati a vedere.

    Risolverà la tecnologia, diranno gli illuministi digitali.  Come no? Chiedere a Google maps per il Golfo del Messico.
     

    In questa rubrica cercheremo di andare alla ricerca di nuovi mappamondi.


    Nessuna scelta è neutra. Possiamo accettare il planisferio convenzionale, o spingere per modelli più veritieri e terzomondisti (aggettivo che può a sua volta essere connotato dal punto di vista ideologico: ci ritorneremo). Forse in un futuro prossimo saremo costretti a usare solo il termine “Golfo d’America” – a proposito di potere che impone le parole. Ciò che conta è la consapevolezza del significato e delle implicazioni. In questa rubrica cercheremo insomma di andare alla ricerca di nuovi mappamondi. Non geofisici né semiotici, ma prevalentemente giuridici e socio-politici. 

    Buon viaggio!

  • All'episodio in forma podcast


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