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“Per i docenti è solo un primo passo”

Contratto stralcio per gli insegnanti della scuola statale: sul piatto 20 milioni di euro per il 2021. Fidenti (Cgil): “Bene, ma ci sono ancora questioni irrisolte”.
Insegnante
Foto: Pixabay

Circa 20 milioni di euro è la cifra che la giunta guidata dal presidente Arno Kompatscher ha deciso di mettere a disposizione del personale docente delle scuole statali - per l’anno 2021 - con il primo contratto stralcio riferito al contratto collettivo provinciale.
Ieri mattina (29 gennaio) la bozza del contratto è stata firmata dalla delegazione pubblica e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali. I mezzi finanziari dovrebbero coprire retroattivamente l’inflazione anche per gli anni 2021 e 2020, dove il tasso inflattivo viene commisurato allo 0,7 %.

Il contratto prevede inoltre un incremento del contributo del datore di lavoro nel fondo sanitario SaniPro. Per gli anni successivi, 2022 e 2023, la Provincia stanzia ulteriori 4,5 milioni di euro all’anno. Stephan Tschigg, direttore della Ripartizione Amministrazione, istruzione e formazione, sottolinea che con la firma del contratto viene creato il presupposto per poter liquidare anche retroattivamente la prevista compensazione dell’inflazione al personale insegnante già nel prossimo mese di marzo.
La bozza contrattuale sarà approvata dal Nucleo di valutazione e quindi sottoposto alla giunta provinciale per la sottoscrizione definitiva, previa il parere del Ministero dell’Istruzione e i pronunciamenti degli organismi direttivi dei sindacati.

 

Quanto resta da fare

 

Soddisfatta per il riavvio delle contrattazioni la Cgil (categoria della scuola), la quale evidenzia tuttavia che il contratto stralcio è “solo un primo passo” per i docenti.
L’accordo - riassume Stefano Fidenti, segretario della Flc-Gbw Cgil-Agb - prevede un aumento dell’indennità provinciale di 292 euro lordi annui (29,2 lordi mensili, luglio e agosto esclusi) dal 1° gennaio 2019 e l’aumento della contribuzione provinciale annua al fondo sanitario integrativo di 14,92 euro dal 1° gennaio 2021.

Resta ancora aperta però la partita dell’adeguamento alle retribuzioni provinciali. “Sono necessari stanziamenti decisamente più significativi (50 milioni nel 2021). Nel triennio 2019-21 i dipendenti provinciali hanno ottenuto aumenti complessivi di circa 3.000 euro lordi annui, dieci volte tanto - puntualizza Fidenti -. Il contratto stralcio consente tuttavia di non perdere i fondi stanziati, di non lasciare gli insegnanti con lo stipendio nominale del 2018 e dovrebbe garantire circa 640 euro di arretrati nella busta paga di marzo”.

Irrisolta anche la questione delle spese affrontate dai docenti per la didattica a distanza. “Per gli insegnanti altoatesini, a differenza dei colleghi del resto d’Italia, non sono stati ancora messi a disposizione i 500 euro annui della “Carta docente” e il contratto siglato di comune accordo, a questo fine, il 13 novembre 2020 è stato successivamente disconosciuto dalla parte pubblica”, ricorda il sindacato.

La Provincia fa sapere che la Direzione generale è al lavoro per individuare una soluzione in riferimento all’importo di 10 milioni impegnata nel bilancio provinciale 2020 da assegnare con pagamento una tantum riferito all’acquisizione di computer e dispositivi multimediali per la didattica a distanza.