“Ora soluzione definitiva”
Saltato il referendum la volontà del governo di introdurre strumenti per regolare il lavoro occasionale nella 'manovrina' fa scoppiare la polemica anche in Alto Adige. “Se i voucher dovessero essere reintrodotti abbiamo detto e ribadiamo che noi ricorreremo alla Corte Costituzionale perché si è di fronte a un'evidente lesione della Carta e delle sue regole”, aveva detto Susanna Camusso, segretario generale Cgil aggiungendo che “forse c'è anche un tema di cosa dice la presidenza della Repubblica come garante della Costituzione”. E ancora: “È assolutamente certo che siamo di fronte a una sottrazione di potere decisionale dei cittadini che Carta e Corte costituzionale riconoscono”.
In breve: finora l’Svp ha spinto per la reintroduzione dei buoni lavoro, incontrando l’opposizione di Mdp e di parte della sinistra del Pd. Secondo il deputato della Volkspartei Daniel Alfreider il sistema va migliorato per evitare abusi, ma l’abolizione dei voucher ha danneggiato molte famiglie e imprese specie nei settori dell’agricoltura e del turismo. A intervenire sulla questione anche l’Unione Commercio che si dice fiduciosa: “In questi giorni, a Roma, Governo e Parlamento stanno discutendo possibili alternative al sistema dei buoni lavoro, i cosiddetti voucher. È previsto un contratto di lavoro semplificato e telematico, che possa essere utilizzato dalle piccole imprese che occupino fino a cinque collaboratori. Dopo due mesi di silenzio e privi di qualsiasi sostituto dei voucher è positivo che si sia cominciato a mettere concretamente mano alle possibili alternative”, afferma il presidente dell’Unione Walter Amort.
Lo strumento contrattuale ipotizzato ora rappresenta come minimo una luce in fondo al tunnel e un primo passo nella giusta direzione ma rappresenta solo una soluzione parziale, perché potrà essere utilizzata esclusivamente dalle piccole aziende, spiega l’Unione. “Ci attendiamo quindi una soluzione definitiva, che offra a tutte le aziende una regolamentazione rapida e priva di burocrazia del lavoro occasionale”, ribadisce Amort sottolineando che così come è previsto, il nuovo contratto telematico di lavoro può essere utilizzato dalla singola azienda per un massimo di 5.000 euro all’anno, mentre il singolo lavoratore può percepire un massimo di 2.500 euro dallo stesso datore di lavoro.