Società | Trasporto disabili

4.925 firme

In quasi 5 mila chiedono l’intervento dell’amministrazione provinciale per i disservizi creati dal nuovo operatore Alpinbus. Mercoledì la presentazione ad Achammer.
Tundo Vincenzo spa, trasporto, disabili
Foto: Tundo spa
  • Sono 4.925 le firme per la petizione I bambini con disabilità hanno diritto a partecipazione e mobilità!” con cui si chiede all’amministrazione provinciale di porre rimedio alla grave situazione del trasporto di persone disabili. I problemi sono sopraggiunti quando, a fine aprile, la società trentina Alpinbus aveva vinto il bando provinciale ed era subentrata alle ditte altoatesine Adlatus e Easy mobil. Il passaggio di consegne aveva comportato diversi casi di servizio mancato o insufficiente, segnalati dalla popolazione civile in maniera sempre più massiccia, tanto che a fine giugno la Provincia aveva ricevuto 142 contestazioni

    Nata il 13 giugno su change.org, la petizione chiede un’assunzione di responsabilità da parte dell’amministrazione provinciale. “Circa 290 famiglie in Alto Adige sono sofferenti per una serie di inadeguatezze e problemi – si legge nel testo di accompagnamento alla raccolta firme – veicoli difettosi, corse cancellate, ritardi, carenze nella sicurezza, mancata o insufficiente conoscenza delle lingue ufficiali da parte di autisti e referenti dell’ufficio logistica, mancanza di competenza nel trattare passeggeri che richiedono attenzioni e sensibilità particolare”.

    La richiesta all’amministrazione provinciale dell’Alto Adige di assumersi le proprie responsabilità verrà fatta mercoledì, quando saranno presentate all’assessore provinciale competente Philipp Achammer le firme raccolte. Alexandra Kienzl, promotrice della petizione, spiega infatti il coinvolgimento di Achammer: “Con il suo ruolo di vertice dell’istituzione, non può dire che sia solamente compito dell'amministrazione. Certi politici sono sempre pronti a farsi vedere quando c'è da inaugurare o festeggiare qualcosa, quando invece ci sono dei problemi si mettono in fuga”.