Cronaca | Bolzano

Sit-in non autorizzato, indaga la Digos

Manifestazione in piazza della Vittoria contro il dpcm, c’è la mano della destra. Inviata comunicazione di notizia di reato alla Procura per ora a carico di ignoti.
Sit-in piazza della Vittoria
Foto: Max Maglione Marketing & Communication

Nessuna autorizzazione è stata richiesta agli organi competenti per la manifestazione che si è tenuta ieri, 28 ottobre, alle 19.30 in piazza della Vittoria a Bolzano contro le nuove misure di contenimento della pandemia che colpiscono soprattutto categorie come commercianti, titolari di palestre, tassisti; e dopo quanto accaduto nei giorni scorsi in varie città italiane - da Napoli a Torino, passando per Milano - è scattata l’allerta.

Gli agenti della Digos sono al lavoro per cercare di saperne di più. Intanto è stata inviata comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica presso il locale Tribunale, al momento a carico di ignoti, per violazione dell’articolo 18 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. “Sono in corso accertamenti, anche mediante esame delle riprese videofotografiche effettuate nell’occasione dalla polizia scientifica - fa sapere in una nota la Questura di Bolzano -. È stata inoltre interessata la polizia postale e delle comunicazioni, per approfondimenti sull’origine dei messaggi di convocazione della pubblica riunione apparsi sul web”.

 

Il “giallo” sull’evento

 

Tutto è infatti partito dai social: “Stop a questo governo che è nemico dell’Italia e degli italiani, che affossa l'economia e affama i cittadini. È il momento di sfruttare la nostra Autonomia e dimostrare che, con competenza ed amore verso la propria Nazione si può combattere il virus senza ammazzare l’Italia” aveva scritto in un post l’ex candidato sindaco di CasaPound Maurizio Puglisi Ghizzi, ricomparso su Facebook insieme ad altri militanti della tartaruga frecciata dopo il periodo di “confino”. Puglisi Ghizzi sostiene di non aver organizzato il sit-in, di non aver comunicato orario e luogo ma di aver creato solo la locandina.


In piazza ieri c'era poco più di un centinaio di persone in presidio statico sorvegliato a vista dalle forze dell’ordine, vari i volti noti della destra bolzanina fra cui Andrea Bonazza, Stefano Stagni e Tritan Myftiu e Cristina Barchetti, ex candidata sindaca di Vox Italia, oltre a qualche negazionista e alcuni esercenti della zona, che però hanno preso le distanze anche per via del fatto che non è stato dato alcun preavviso della protesta alla Questura da parte dei promotori.

 

“Benzina sul fuoco”

 

Contro il sit-in aveva fatto sentire la propria voce Sinistra italiana: “Strumentalizzare, buttare benzina sul fuoco e volere approfittare di questa situazione per tornaconti politici personali è criminale e ammazzerebbe il paese. Non c’è bisogno di sciacalli come i sedicenti neofascisti del terzo millennio (che ci auguriamo vengano sciolti il prima possibile sul modello di quanto è accaduto in Grecia con Alba Dorata) ma di solidarietà, o da questa crisi non ne usciremo mai più”.

Sulla stessa linea l’Anpi Alto Adige Südtirol: “Nel momento in cui, e proprio, nel triste anniversario della Marcia su Roma i ‘fascisti del terzo millennio’ di CasaPound travestiti chiamano alla rivolta contro le istituzioni anche a Bolzano, cercando di strumentalizzare il disagio di molte persone di fronte alle misure per contrastare l'emergenza sanitaria, per condurlo verso orizzonti ‘sovranisti’ di destabilizzazione violenta, è necessario che prevalga in tutte e tutti il senso di responsabilità. Le pacifiche proteste sono del tutto legittime, ed è comprensibile anche l'esasperazione, perciò occorre dare risposte concrete ai bisogni che le motivano”.