Le minacce non funzionano
A Roma non ne vogliono sapere. Ieri, 29 aprile, il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha ribadito la sua intenzione di riaprire in anticipo tutte le attività produttive in Alto Adige durante la videoconferenza con il ministro per le Regioni Francesco Boccia, i presidenti delle Regioni e delle Province autonome, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli e il commissario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri, ma la risposta è sempre picche. “Saranno ammessi percorsi straordinari per le Regioni solo a partire dal 18 maggio”, ha detto ancora una volta il ministro Boccia non escludendo l’eventualità di impugnare la legge provinciale.
“Per noi è inaccettabile che la nostra autonomia venga ulteriormente ristretta. Avremmo preferito che il governo avesse fatto un passo indietro e che ci avesse accordato spazio di manovra. In tal modo avrei potuto regolare con un’ordinanza la fase 2 per l’Alto Adige”, è la replica di Kompatscher che ora mette il turbo sulla legge provinciale. L’iter: approvare stamani in giunta provinciale il disegno di legge per presentarlo al consiglio provinciale il 7 maggio. La legge, che secondo i piani della Provincia dovrebbe entrare in vigore il 9 maggio, “indicherà non solo quali settori potranno ripartire, ma anche in che forma questo dovrà avvenire. È nostra volontà riammettere possibilmente tutte le attività economiche e prevedere con attenzione le relative modalità - spiega il governatore sudtirolese -. Terremo sotto stretto controllo naturalmente gli ulteriori sviluppi epidemiologici e adotteremo se necessario le eventuali correzioni, ma dipende da tutti noi affrontare la fase 2 in modo responsabile e solidale”.
A fargli eco l’Obmann della Svp Philipp Achammer: “I membri della direzione del partito sono ancora fermamente convinti che lunedì scorso abbiamo preso la decisione giusta. Noi continueremo perciò su questa strada: cioè con la nostra legge provinciale per la fase 2. E le minacce del ministro per le Regioni non hanno cambiato le cose”.
L’idea è quella di riaprire l’11 maggio i negozi al dettaglio (la data fissata dal governo è invece il 18 maggio), quelli dei parrucchieri e degli estetisti (1° giugno per l’esecutivo di Conte); bar e ristoranti il 18 maggio (1° giugno nel resto d’Italia); gli alberghi dovranno attendere il 25 maggio, almeno da quanto noto fino a questo momento. Dettaglio non trascurabile: almeno fino al 14 giugno la Germania continuerà a mantenere in vigore la “Reisewarnung”, il più alto grado di raccomandazione a non viaggiare.
Invita alla cautela, infine, la presidente dell’Ordine dei medici altoatesini Monica Oberrauch la quale, in una lunga nota, sottolinea che è “necessario contrastare fermamente dichiarazioni recenti che esigono ‘sacrifici di chi è più a rischio’ a favore della ripartenza massiva dell’economia” e che in questo contesto rimane di “assoluta necessità” il rispetto e l’applicazione del decreto del presidente del consiglio Giuseppe Conte datato 26 aprile e in particolare “l’Allegato n. 10 che sancisce ‘Ad ogni variazione negativa degli indicatori (algoritmo) si ritornerà direttamente alla fase 1’”.