Società | Giovani

“Una sfida per tutti”

Fine segnata per la Consulta giovani, Gennaccaro pensa a soluzioni alternative come i gruppi tematici. Lonardi (Arbeitsgruppe Giovani BZ): “Serve motivazione”.
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Foto: upi

È un viale del tramonto quello su cui procede la Consulta giovani, l’organo previsto dallo statuto comunale e nato con l’ambizione di coinvolgere i ragazzi in un processo partecipativo e costruttivo all’interno della vita politica cittadina. La formula, tuttavia, non ha dato i risultati sperati, motivo per cui il Comune ha ora deciso di valutare delle alternative. Un think tank per sfuggire alle classificazioni rigide. Già lo scorso anno Alessandro Huber (Pd) e Angelo Gennaccaro (Io sto con Bolzano), oggi assessore, avevano sottolineato la necessità di superare un’idea ormai obsoleta e cavillosa e di considerare piuttosto le esigenze dei diretti interessati. Fin dalla sua istituzione, nel 2014, per volere dell’allora assessore Pd Mauro Randi, la Consulta, non ha mai avuto molta fortuna. Esemplificativo il fatto che in tre diverse occasioni non si sia mai raggiunto il numero minimo di candidature per comporre il gruppo.

Anche l’ex sindaco Luigi Spagnolli, durante il suo secondo mandato, aveva tentato di dare spazio alla Consulta giovani, e anche in quel caso tutto si concluse con un buco nell’acqua. Ci avevano riprovato, nel 2015, Stefano Santoro, direttore dell'Ufficio Famiglia Donna e Gioventù del Comune di Bolzano, insieme a una quindicina di giovani di età compresa fra i 17 e i 24 anni, con l’Arbeitsgruppe Giovani BZ. Circa 250 ragazzi avevano risposto a un questionario per raccogliere spunti e opinioni al fine di elaborare una proposta efficace e condivisa da presentare all’amministrazione comunale. Allegate anche una serie di idee fruibili come, ad esempio, incentivi sotto forma di benefit culturali, l’organizzazione di un evento fisso annuale, viaggi premio per conoscere altre realtà giovanili.

 "Un’idea nella quale credevo molto ma che dal punto di vista pratico ha creato più difficoltà che altro"

“In realtà - spiega Michele Lonardi, uno dei membri del gruppo di lavoro - il progetto non è mai partito, con le persone candidate è stato fatto un percorso di un anno che ha portato ad una proposta per riformare la consulta stessa. In teoria tutto molto bello, un’idea nella quale credevo molto, peraltro, ma che dal punto di vista pratico ha creato difficoltà anziché porsi come uno strumento valido ed efficiente”. Ecco perché l’assessore Gennaccaro punta ora a un’alternativa: gruppi tematici più snelli, e quindi meno dispersivi, che si concentrino su vari focus, come lo sport e la musica.

Particolarmente sensibile all’universo della young generation è il presidente della commissione giovani Tobe Planer dei Verdi che ha già annunciato una seduta dedicata alla questione per confrontarsi con i ragazzi. Condivide la linea dell’amministrazione Lonardi: “Il principio mi sembra efficace: coinvolgere chi è interessato ad un tema specifico. Non c'è niente di meglio di un po' di buona motivazione per portare avanti idee e/o progetti. Ora - prosegue - la sfida è per tutti, Comune, Arbeitsgruppe, e soprattutto per tutti i giovani, occorre far emergere i temi e coinvolgere le persone disponibili ad attivarsi per discuterli, ma mi sembra che siamo sulla strada giusta”.