Uccisa con violenza
Segni compatibili con un’aggressione violenta. Calci e pugni che avrebbero portato alla morte assieme ad un probabile soffocamento e di altrettanto possibili lesioni interne cerebrali. Particolari agghiaccianti quelli che emergono dall’esame della salma di F. Z., la donna di 28 anni, di origine pachistana, trovata senza vita nella propria abitazione di Versciaco, nell’Alta val Pusteria. La vittima si trovava in avanzato stato di gravidanza. Del delitto è stato accusato il marito, Z. M., connazionale di 38 anni, che è stato condotto nel carcere di Bolzano.
L’ispezione sul corpo senza vita da parte del medico legale avrebbe quindi ricondotto i segni ad una morte violenta. Gli aggiornamenti sulla vicenda sulla quale indagano i carabinieri di Bolzano e San Candido, coordinati dai sostituti procuratori Andrea Sacchetti e Sara Rielli, provengono dalla nota diffusa oggi dalla procura della Repubblica.
“L’ispezione cadaverica - precisa la magistratura inquirente - ha consentito di rilevare la presenza sul corpo della vittima di svariate ecchimosi, ritenute compatibili con una aggressione violenta caratterizzata da calci e pugni”. Il medico ha quindi “ricondotto l’evento luttuoso ad una morte violenta a seguito di percosse, probabile soffocamento con probabili lesioni interne cerebrali”.
Riguardo al presunto uxoricida, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, precisa ancora la procura. L’uomo, di professione dipendente di una pizzeria della zona in val Pusteria, è stato condotto alla casa circondariale di Bolzano in quanto secondo gli inquirenti è presente il pericolo di fuga.
L’autopsia sulla salma è prevista domani. Proseguono intanto gli accertamenti per capire il contesto in cui sarebbe maturato l’omicidio e la situazione vissuta dalla donna.