Politica | Manifestazione

I will survive

La maratona oratoria di 7 ore "Speakers Corner" si è svolta in Piazza Magnago durante l'elezione (non conclusa) della nuova Giunta. C'è ancora spazio per questo dissenso?
Nina Duschek
Foto: SALTO
  • Mentre Christian Bianchi parla in aula di mondo dentro e fuori dal Consiglio provinciale, dalle 9 alle 16 di ieri (mercoledì 31 gennaio) si è svolta una maratona oratoria. Il giorno dell’insediamento della nuova Giunta provinciale (non ancora concluso), è stato infatti allestito in piazza Magnago uno Speakers‘ Corner in cui i cittadini hanno avuto la possibilità di esprimere il loro dissenso nei confronti della nuova Landesregierung. 

    La manifestazione è stata organizzata “Contro la virata a destra, nel nome del pragmatismo o realpolitik (= cinismo)”, così recitano le prime righe del comunicato diffuso ai media. Le tematiche che i cittadini hanno portato avanti, durante le sette ore di microfono aperto, sono state molte, tra le ricorrenti: pericolo di estremismi, mancata tutela dei diritti delle minoranze, violenza e mancata parità di genere, mancanza di inclusione e poche misure concrete per combattere il cambiamento climatico.

    Tanti interventi si sono avvicendati sul tappeto allestito in Piazza Magnago: un simbolo, commenta Anna Fedele (antropologa e sociologa), “in netta contrapposizione con chi invece siede su una poltrona, dentro al palazzo”. Il momento più alto di oggi, affermano gli organizzatori, è l’esibizione di Nina Duschek, che canta e suona la chitarra verso le 15 di pomeriggio. Sulla necessità di questa manifestazione la musicista commenta: “Io sono sempre dell'opinione che queste cose sia meglio farle che non farle, così almeno diciamo che non siamo d'accordo, sarebbe molto peggio non fare niente”. 

  • Nina Duschek si esibisce con il brano dei Beatles "Imagine"
    (c) SALTO

  • La piazza non è piena, ma non è questo lo scopo, spiega Evi Keifl, tra le organizzatrici: “Abbiamo voluto provare un formato nuovo e creativo che non ha bisogno di centinaia di persone per essere gestito. Ci è venuto in mente da un’iniziativa che a Londra esiste da più di 100 anni, siamo soddisfatti di come è venuto”. Sul collegamento con il movimento No Excuses, prosegue l’attivista: “No Excuses è un movimento di giovani, noi cerchiamo di fare da ponte tra le generazioni. All'inizio avevamo qualche difficoltà a trovarci perché i giovani sono diversi, hanno nuove esigenze e nuovi metodi di collaborazione. Anche grazie al governo, che ci ha costretti a parlare tra di noi, ci siamo messi in contatto ed adesso siamo una rete”.

    “In una democrazia la società civile fuori può aprire bocca e può farsi viva per avere anche un ruolo di correttivo”

    Questa manifestazione è, agli occhi di Keifl, sinonimo di democrazia: “Noi siamo del dell'opinione che una democrazia può funzionare solo attraverso uno scambio tra quelli che sono stati eletti e la società civile. In una democrazia ci vogliono due riparti, la società civile fuori può aprire bocca e può farsi viva per avere anche un ruolo di correttivo”. Gli interventi hanno tutti al centro la necessità di esprimere il proprio dissenso e di essere ascoltati, molti affermano al microfono che credono, purtroppo, che saranno necessari altre manifestazioni in opposizione alla nuova Giunta. 

    Le proteste che da qualche mese hanno acceso le sopite piazze altoatesine per dire no alla coalizione tra SVP e destra hanno mostrato un lato della popolazione, un paese fuori dal palazzo che si muove e si organizza. Viene da chiedersi cosa rimarrà di questo movimento ora che i giochi sono fatti. Suonano però come un segno di speranza per i manifestanti i versi della canzone di Gloria Gaynor cantata da Nina Duschek: I will survive. Se e come questo dissenso sopravvivrà lo dirà il tempo.