“Südtiroler Amigo-Gesellschaft”
Non era difficile immaginare che la scelta della Provincia di affidare all’ex senatrice del Pd, nonché compagna del sottosegretario Gianclaudio Bressa, Francesca Puglisi, il compito di “rivitalizzare” l’immagine dell’Alto Adige in Italia, avrebbe dato il via a una girandola di polemiche. Le critiche più dure arrivano dall’area destrorsa, in questo caso etnicamente bipartisan. Andreas Pöder, leader di BürgerUnion, si chiede come sia possibile designare “ambasciatrice del Sudtirolo” una persona che non possiede i requisiti linguistici necessari (non ha il patentino A), aggiungendo poi che questo incarico costerà ai contribuenti complessivamente circa 75mila euro.
Per Pöder la Provincia che avrebbe fatto già parecchi danni sostenendo le candidature di Bressa e Boschi ora farebbe l’en plein con la ex parlamentare del Pd, tutto a scapito della provincia altoatesina: “Wenn diese Ernennung erstmal staatsweit medial zerpflückt wird, dann wird sich halb Italien über Südtirol wundern bis ärgen bis krummlachen: Die letzten Getreuen des Partito Democratico”. Parte quindi subito un’interrogazione alla giunta provinciale in cui Pöder chiede se l’assegnazione dell’incarico abbia a che fare con il fatto che Puglisi sia un’ex senatrice del Pd o comunque un’esponente dem e che abbia buoni rapporti, anche privati, con rappresentanti del Pd; e come la giunta giunta giustifichi il fatto che il lavoro sia stato assegnato malgrado l’assenza dei requisiti linguistici.
Premiata ditta Puglisi
Ancora più tranchant il giudizio di Ulli Mair (Die Freiheitlichen) che invoca la revoca dell’incarico e con piglio ironico dichiara: “Wer glaubt, dass die ehemalige PD-Senatorin Francesca Puglisi das Image von Südtirol in Rom aufbessern wird, glaubt, dass Zitronenfalter Zitronen falten”. Né la sua attività politica, né quella professionale la qualificano come portavoce del Sudtirolo, tuona Mair, sottolineando che questa nomina sigla ancor di più il connubio esistente fra Pd e Svp “perfino in un momento in cui il Partito democratico sta affondando nel nulla”. Tutto, verosimilmente, per fare un favore all’amico Bressa, ipotizza Mair.
Sulla stessa linea Sven Knoll di Südtiroler Freiheit che in tono canzonatorio afferma: “Die Südtiroler Amigo-Gesellschaft läßt grüßen”. “Scandaloso e di pessimo gusto che questo incarico sia stato dato alla compagna del 'PD-Kumpanen' Gianclaudio Bressa”, attacca Knoll unendosi a Mair nel chiedere la revoca dell’incarico, “si tratta di un inciucio intollerabile, è da irresponsabili lasciare che l’immagine dell’Alto Adige sia rappresentata proprio da un’italiana che peraltro non può provare la sua conoscenza del tedesco”.
“Wer glaubt, dass die ehemalige PD-Senatorin Francesca Puglisi das Image von Südtirol in Rom aufbessern wird, glaubt, dass Zitronenfalter Zitronen falten” (Ulli Mair)
Sul piede di guerra anche Alessandro Urzì, alfiere di Alto Adige nel cuore, che vuole un chiarimento da parte della giunta provinciale, “una precisazione oltre che sul rispetto delle regole formali - fra queste quella del possesso del patentino, chiesto con esasperazione anche per i netturbini in Alto Adige ma stranamente ritenuto superfluo per la senatrice Puglisi - ma anche sull’opportunità di una scelta che ha creato sconcerto a partire dai giornalisti altoatesini che in grande numero sognavano quel posto. Considerato che la stragrande parte dei potenziali interessati risulta che non avessero nemmeno saputo di questa opportunità, chiederò con interrogazione e richiesta di prove informatiche, per quanto tempo sia stato pubblicato il bando su siti istituzionali della Provincia e perché di esso non sia stata fatta alcuna altra forma di promozione: sarebbe stato interesse della Provincia avere più candidati”.
Ottenere per una ex (da pochi giorni) senatrice del Pd, con i voti dello stesso Pd e della Svp che ha fatto eleggere blindandolo solo il 4 marzo scorso il proprio compagno di vita, un posto di lavoro in deroga alle regole del bando, viene veramente ritenuto opportuno e decente? (Alessandro Urzì)
Sospetto, per Urzì, inoltre, il fatto che si siano candidati solo in due, di cui uno senza prendere poi parte al colloquio. “Sarà stato per il requisito del patentino A che veniva richiesto e che forse molti non avevano? (nemmeno la senatrice Puglisi, residente a Bologna, lo ha, ma la sua domanda è stata accolta lo stesso). O sarà perché appunto l’informazione sul bando si è fatto di tutto per occultarla? Ottenere per una ex (da pochi giorni) senatrice del Pd, con i voti dello stesso Pd e della Svp che ha fatto eleggere blindandolo solo il 4 marzo scorso il proprio compagno di vita, un posto di lavoro in deroga alle regole del bando, viene veramente ritenuto opportuno e decente? Sulla questione - conclude - chiederò tutto l’incartamento, non escludendo ulteriori iniziative”.