Società | Sanità

Malati gravi a carico della Provincia

Determinati pazienti non dovranno più pagare le rate delle case di cura. La Giunta prevede una spesa a carico della sanità di 2.5 milioni di euro per circa 120 famiglie. Christian Bianchi: "Modificata una legge ingiusta"
letto ospedale
Foto: Ansa
  • Finalmente è stato messo un punto alla battaglia dei famigliari di persone affette da malattie gravi (come Parkinson), ospiti delle case di cura, che proseguiva ormai da diversi anni. Grazie a una delibera approvata martedì 29 ottobre dalla Giunta provinciale, le rette annuali delle strutture saranno integralmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale, e non delle singole famiglie. Si parla di un investimento, messo a bilancio dalla Provincia, pari a circa 2.5 milioni di euro e che riguarderà circa 120 famiglie altoatesine. “Abbiamo finalmente modificato una legge ingiusta” afferma senza giri di parole l’assessore provinciale Christian Bianchi. “Andiamo ogni tre giorni a Roma a chiedere più autonomia, allora mi chiedo come sia possibile che in un territorio come Bolzano si finisca a dover pagare alcune prestazioni sanitarie che in Italia sono gratuite. Martedì abbiamo approvato una delibera che ho voluto fin da dubito mettere nel programma amministrativo della Giunta: come ormai da decenni nel resto d’Italia, anche in provincia di Bolzano alcuni pazienti affetti da malattie gravi e i lungodegenti non dovranno più sostenere la retta per le case di cura, che arrivava a pesare sulle famiglie per 1.500 euro al mese. Non era accettabile che un altoatesino avesse meno diritti dei sui concittadini”.

  • Presentata la nuova delibera: da sinistra a destra, Miky Eritale, Christian Bianchi, Maurizio Puglisi Ghizzi e Federico Fava. Foto: SALTO
  • “Conosco persone che, per sostenere le spese sanitarie dei propri famigliari, hanno dovuto vendere la casa di famiglia. In altre zone d'Italia non sarebbe accaduto”

     

    Bianchi è stato affiancato da Maurizio Puglisi Ghizzi che è stato coinvolto direttamente, a causa della situazione sanitaria della moglie, nella lotta per far mettere a carico del SSN determinati pazienti, che verranno “certificati” da una commissione. “Già nel 2019 – racconta Ghizzi – riuscimmo ad ottenere l’approvazione di una delibera che stanziò 4.5 milioni di euro per coprire i costi finora a carico dei pazienti. Si trattava però di persone con gravi compromissioni neurologici. Non includeva tutti. Ora si è fatto un grande passo in avanti grazie alla proposta di Bianchi. Conosco personalmente persone che, per sostenere le spese sanitarie dei propri famigliari, hanno dovuto vendere la casa di famiglia: in altre zone d’Italia non sarebbe accaduto. È inaccettabile”.

    Durante la conferenza stampa di oggi Bianchi ha ringraziato il Presidente Arno Kompatscher e l’assessore alla sanità Hubert Messner che ha portato la delibera in Giunta. “La motivazione alla base del fatto che in Provincia di Bolzano i pazienti dovessero pagare di tasca propria, o di chi li supportava economicamente, le rette delle case di cura è molto chiara. Invece di ricadere nella categoria di persone malate, e quindi supportate dal Servizio Sanitario Nazionale, la Provincia inquadrava i pazienti nel ‘sociale’, come gli ospiti delle RSA, dunque non ne copriva le spese”, dice ancora Bianchi. “Ma qui si tratta di pazienti veri e propri, non di anziani”, aggiunge Ghizzi . “La sanità dev’essere libera e gratuita”, conclude.

    Se la patologia di un pazienti, quindi, verrà riconosciuta da una apposita Commissione come idonea, la quota delle cure andrà a carico dell’Azienda Sanitaria.

    “Un diritto è stato finalmente riconosciuto”, ha aggiunto l’avvocato Miky Eritale che ha seguito l’intero iter insieme a Ghizzi. “Le malattie possono colpire tutti, sono democratiche. Quel che però non è democratico è ritenere che ci possano essere cittadini di “serie A” e di “serie B”, mi riferisco alla discriminazione tra gli altoatesini e il resto degli italiani”, ha concluso l’avvocato Federico Fava.