"Riconosciuta la strategicità di Acciaierie VALBRUNA e la rilevanza della continuità degli approvvigionamenti in ambito siderurgico". È quanto evidenziano - secondo quanto riferisce l'ANSA da fonti vicine al dossier – le conclusioni trasmesse oggi (31 ottobre) alla Provincia autonoma di Bolzano, al termine dell'istruttoria Golden Power avviata in seguito alla notifica relativa al bando di gara per l'affidamento pluridecennale dei terreni su cui sorge l'impianto siderurgico. ll Golden Power è un insieme di poteri speciali che il governo italiano può esercitare per proteggere gli interessi nazionali e la sicurezza in settori strategici.

Le conclusioni dell'istruttoria blindano la continuità produttiva dell'acciaieria, evidenziando in modo inequivocabile l'estrema sensibilità dell'asset. Lo stabilimento di Bolzano, che impiega oltre 600 dei 2.900 dipendenti del gruppo, viene definito dagli stessi uffici "un presidio industriale di primaria importanza per il sistema produttivo nazionale". 

Il vicepresidente della Giunta, Marco Galateo, dichiara: "Le Acciaierie sono potenzialmente salve.  Il lavoro in sinergia con il governo ha dato patente di strategicità alle Accierie di Bolzano. Ora andrà rivisto il bando di gara". "Sono le condizioni su cui poter fondare un processo di applicazione possibile del Golden Power - aggiunge il deputato Alessandro Urzì -  una dichiarazione di strategicità che evidentemente pesa come condizione. Ovviamente la procedura si applica una volta esperito il bando e non preventivamente. Ma l’esito della verifica preliminare e dell’apertura del dossier al ministero ha prodotto un risultato di straordinario peso.

Valbruna è tra i pochi produttori a livello globale di un'ampia gamma di prodotti siderurgici non convenzionali, anche realizzati con materie prime critiche ed essenziali. L'applicazione dei poteri speciali - precisano le stesse fonti all'ANSA - sarà certamente valutata dall'Ufficio Golden Power al termine
della procedura di gara, una volta chiarito l'esito del bando tuttora in corso e, di conseguenza, la minaccia alla continuità produttiva di Acciaierie Valbruna