Viaggio al termine dell’anno

Si dice, non a torto, che le idee camminino sulle gambe delle persone. Contribuire alla qualità di queste idee attraverso campagne d’informazione e denuncia su temi decisivi è una responsabilità che si condivide quotidianamente con i lettori, certi che sia nella polifonia di opinioni che la democrazia si compie e prolifera.
Anche quest’anno, come da tradizione, abbiamo “frugato negli archivi” del nostro portale passando in rassegna gli articoli che più vi hanno appassionato nel 2015. Fra gli argomenti che hanno “monopolizzato” inequivocabilmente le cronache mediatiche il caso Brennercom; nel giugno scorso il board dell’azienda decise la cessazione delle azioni in capo alla Provincia di Bolzano, in base alla legge che obbliga gli enti pubblici a dismettere le partecipazioni societarie non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali.
Ma il 2015 è stato soprattutto un anno picaresco sul piano politico. Le elezioni comunali di Bolzano hanno incoronato, non senza qualche sincope (quasi un vaticinio "tiresiano" a ripensarci oggi), Luigi Spagnolli sindaco del capoluogo per la terza volta. Un regno, supportato da una maggioranza scalcagnata, destinato, dunque, a durare ben poco. Acceleratore dell’inevitabile catabasi il “famigerato” progetto Benko per la riqualificazione del quadrilatero di via Alto Adige. Progetto che il 23 luglio verrà bocciato in corner dal consiglio comunale con 22 voti a favore, 19 contrari e 3 astenuti. La questione a quel punto sembra archiviata ma a settembre il colpo di scena: Spagnolli si dimette convocando la conferenza dei servizi e di fatto riaprendo la procedura del Pru. In comune divampa il caos. È l’alba del commissariamento. Nel frattempo il “Benko-bis” fa la sua apparizione, e si allungano le ombre di eventuali ricorsi. Ad oggi appare ancora oscuro l’esito della vicenda.
Le elezioni comunali diventano evento anche a Merano: il grande favorito, il candidato sindaco per la SVP Gerhard Gruber, che durante la campagna elettorale diventa bersaglio di alcune gravi accuse, perde a sorpresa contro il portabandiera del gruppo Verde Paul Rösch che conquista oltre il 60% dei consensi. Ancora Merano, lo scorso novembre, occupa le prime pagine dei quotidiani, per via della scoperta di una cellula jihadista che ha la sua base proprio nella città del Passirio.
L’anno che sta per concludersi è stato anche teatro del cosiddetto dramma dei profughi, dai respingimenti al Brennero alla quotidiana ed estenuante situazione alla Stazione di Bolzano, fra campagne elettorali che strizzavano l’occhio a un populismo di bassa lega, commenti xenofobi e istigazioni all’odio recapitati sui social network ma anche fra il costante impegno di associazioni di volontariato e comuni cittadini per dare sostegno ai disperati che approdano sul territorio altoatesino (alla fine di questo mese sull’asse del Brennero saranno 26mila i transiti). Tutto passando per basi giuridiche non sempre opportunamente spiegate.
Il 2015 verrà anche ricordato come l’anno della riforma sanitaria - da una parte i sostenitori e dall’altra i detrattori - con l’entrata in scena del direttore generale della Asl locale Thomas Schael che subentrerà alla travagliata gestione del predecessore Andreas Fabi.
L’evergreen dell’anno è stato naturalmente anche l’abusato tema della sicurezza, tuttavia spesso non è tanto il cosa ma il come certi argomenti vengono affrontati. Come non ricordare poi lo scandalo della Sparkasse e delle sue perdite record, argomento al centro dell’ultimo libro di Christoph Franceschini presentato a Bolzano non senza qualche difficoltà.
Fra gli highlights del 2015 l’inchiesta per corruzione e abuso in atti d’ufficio riguardo le concessioni per l’ampliamento dello Smart Hotel Saslong a Santa Cristina in Val Gardena e la vicenda relativa al servizio di assistenza informatica della Provincia di Bolzano affidato a tre aziende con sede a Napoli, Cologno Monzese e Bari. Grande attenzione è stata riservata inoltre alla polemica che ha investito il senatore Francesco Palermo, accusato di aver detto durante un convegno Osce a Vienna, che i tempi in cui si pensava che la sopravvivenza di piccoli gruppi etnici potesse essere garantita dalle autonomie regionali erano ormai passati. Menzione obbligatoria, infine, attraverso un ricordo affezionato, va riservata a Franz Thaler, eroe della resistenza sudtirolese, scomparso nella sua Sarentino il 29 ottobre scorso.
Tutto questo e molte altre immagini e riflessioni ancora sono state scolpite in questo anno ormai al suo tramonto. Un anno propedeutico per quello che sta per iniziare, del resto “la vita - diceva Kierkegaard - può essere capita solo all’indietro ma va vissuta in avanti”.
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